Le vittorie di Fabio Fognini e Lorenzo Musetti (26) sono accumunate dal fatto di essere state sfide lunghe, quasi d’altri tempi con preziose rimonte che hanno permesso ai nostri rappresentanti di raggiungere un secondo turno che, in particolare per il carrarino per come si era messo l’incontro nel quinto set, sembrava difficilissimo da raggiungere.
La frazione decisiva per Musetti è stata una lunga scalata nella quale eroicamente non si è mai scoraggiato anche quando David Goffin sembrava avere l’energia necessaria per chiudere la partita. Lorenzo non c’è stato, ha rintuzzato colpo su colpo, ha stoicamente resistito anche quando sembrava quasi tutto perso.
Goffin nel quinto set dal break iniziale operato a 0 ha scalato quasi tutta l’ultima montagna fino ad un passo dal traguardo. E’ salito fino al 5-2, dopo un secondo break, 30-15 a due punti dal successo finale. Una bella palla corta e un paio di errori del belga hanno rimesso in vita Lorenzo che è risalito fino al 5-4.
Al decimo gioco Musetti ha compiuto l’operazione aggancio strappando di nuovo il servizio a David che non ci stava e si riproponeva all’undicesimo game per chiudere il match. Falliva di nuovo. Il tie-break decisivo era l’appello finale. Qui il carrarino è stato maestoso perché ancora in ritardo, prima 1-4, poi 4-7, è ritornato in parità con una palla corta giocata con maestria. Nel rush finale è stato un devastante lungolinea di rovescio ad aprirgli le porte del successo.
I set precedenti non sono stati straordinari dal punto di vista tecnico, molti i gratuiti, ma sicuramente emozionanti per chi li ha visti. Il secondo e il terzo set sono andati a Musetti che nel quarto ha subito la rimonta di David che con un gioco ordinato e buone geometrie ha strappato il servizio a Lorenzo senza farsi più riprendere.
Le emozioni vere tuttavia le abbiamo vissute nel quinto nel quale il match è salito di pathos e i colpi di scena non sono mancati fino all’ultimo punto, quello che ha dato a Musetti la possibilità di incontrare al secondo turno l’olandese Brouwer proveniente dalle qualificazioni e che ha sconfitto al primo turno uno spento Mannarino. L’olandese è sicuramente ampiamente alla portata del carrarino.
Musetti-Goffin 3-6 7-5 6-4 3-6 7-69
Se il successo di Musetti è da considerare quasi un’impresa per come è arrivato, anche la vittoria di Fabio Fognini contro Aslan Karatsev, non più il giocatore dell’anno scorso ma sempre capace di giocare un tennis in certi momenti veloce e potente, è da vedere come una grande prova del ligure che ancora una volta ha dimostrato, pur tra alti e bassi, di tenere ancora molto alla vittoria nonostante le critiche che spesso gli piovono da pubblico e addetti ai lavori.
Abbiamo visto diverse volte, in particolare negli ultimi due anni, Fabio giocare più partite all’interno dello stesso match. Anche quella di ieri sembrava una giornata no, quella nella quale la voglia di combattere è completamente assente. Aslan volava sul 6-1 e due palle per il 5-1. Da quel momento, pur tra molte difficoltà, il ligure incominciava a ingranare e a mettere da parte qualche game che tuttavia non gli bastava per recuperare una frazione nata molto male. Il break decisivo a favore di Karatsev arrivava al dodicesimo game.
Nelle frazioni successive Fabio dava una svolta quasi definitiva al match che sembrava segnato. Vinceva il terzo al decimo game dopo aver sprecato diversi set point, dominava il quarto vincendolo per 6-1 e nel quinto Fabio chiudeva al decimo game alla terza occasione.
Un successo meritatissimo per la volontà dimostrata nel recuperare a 35 anni un match che sembrava ampiamente segnato. Forse le motivazioni giuste le ha trovate pensando che al prossimo turno incontrerà Nadal che lui sconfisse nel 2015 nei sedicesimi di finale in questo torneo dopo un recupero straordinario visto che aveva perso i primi due set. Quella rimane una delle più belle imprese del ligure anche perché Nadal non è Karatsev.
Fognini-Karatsev 1-6 5-7 6-4 6-1 6-4