Si è concluso il secondo turno del Roland Garros. Hanno giocato nel tabellone principale 9 italiani, tre erano i qualificati. Sette sono stati ammessi al secondo turno. Tre al terzo. Partendo dalla parte alta del tabellone vediamo in dettaglio cosa è successo.
Il qualificato Flavio Cobolli il suo torneo l’aveva già vinto passando i tre turni delle qualificazioni, la prima volta in un torneo Slam. Non gli si poteva chiedere di più visto che la dea bendata gli ha voltato la faccia. Alcaraz era il peggior avversario possibile. Lo si è visto soprattutto nei primi due set, nel terzo il romano si è tolto di dosso la pressione di giocare sul Lenglen gremito. Ha liberato il braccio e ha fatto vedere qualche bella giocata.
Per vincere la prima volta in uno Slam bisogna ancora aspettare, speriamo che avvenga entro quest’anno, la meriterebbe per l’impegno che lui e il suo staff capitanato da papà Stefano, ex giocatore, ci mette.
Matteo Arnaldi è il giovane italiano nato nel nuovo millennio che nell’ultimo anno ha fatto meglio in termini di risultati, di qualità di gioco e di crescita di personalità. E’ un giocatore in fiducia, si vede e con il passare dei tornei non può che migliorare. Grinta, coraggio, determinazione, tattica, braccio e gambe veloci sono qualità che non gli mancano di certo. E’ appena entrato nei cento, lo vedremo nel giro di alcuni mesi sicuramente più avanti.
Ha sconfitto il colombiano Galan, giocatore molto più esperto, in quattro set dopo aver perso il primo che gli è servito per orientarsi. Ha perso dal canadese Shapovalov giocando un buon secondo set e rimanendo sul pezzo anche nel terzo e nel quarto. Denis si è dimostrato superiore per esperienza e ha spinto nei momenti decisivi.
Ad inizio anno avevamo dato Lorenzo Musetti in crisi profonda. Era vero ma l’errore è stato quello di considerarlo già quasi un ex, un player non più in grado di crescere come se nel tennis non si fossero mai viste rinascite che fanno seguito a momenti bui. Il suo tennis è in crescendo, nel Roland Garros 2023 vuole essere protagonista.
Ha battuto senza lasciare un set sia al migliore dei fratelli Ymer, il più giovane, che al russo Shevchenko con il quale ha fatto vedere il meglio dei suoi colpi senza avere passaggi a vuoto. A fine match lo ha intervistato Wilander – tre volte vincitore al Roland Garros – che gli ha fatto i complimenti per il suo gioco dalle mille soluzioni che oggi è quasi irripetibile. Al terzo turno incontrerà Norrie.
Fabio Fognini ha battuto un colpo anzi due. Per lui che ha 36 anni, molti acciacchi, gioca anche il doppio e che è tornato al Foro Italico dopo essersi fatto male ad Estoril, è un grande risultato.
Ha sconfitto Auger dominandolo con il suo talento anche se bisogna dire che il canadese è in questo momento un giocatore lontano dai suoi standard e ha giocato contro l’australiano Kubler come il gatto fa con il topo. Ha avuto una pausa nel secondo set nel quale si è fatto riprendere dal 4-0 ma la distanza tra i due per talento e facilità di gioco è sembrata abissale. Al terzo turno incontrerà il qualificato austriaco Ofner.
Marco Cecchinato è il player azzurro che ha giocato veramente male. Mai in partita con Van Assche, diciannovenne promessa francese, con il quale ha sbagliato tattica, colpi, soluzioni alternative per provare a riportare il match su un binario possibile. La delusione è ancora più forte perché veniva da un periodo nel quale aveva fatto qualche buon risultato e aveva dichiarato di essere tornato competitivo a buoni livelli. Forse si era illuso e comunque sembrava crederci. Abbiamo rivisto la peggiore versione del giocatore palermitano, fallosa e nervosa.
Lorenzo Sonego si sta esprimendo molto bene. I primi due turni non erano per niente facili perché ha incontrato due giocatori veri. Prima il giovanissimo statunitense Shelton che ha doti di alto livello. Ovviamente sulla terra rossa europea paga pegno, è ancora molto falloso perché non ha acquisito la tecnica di come si gioca su questa superficie. L’impegno e qualche partita non bastano. Nel tempo potremmo vederlo esprimersi bene anche su questa superficie perché il talento e il braccio sono di primo piano.
Con Humbert Lorenzo ha giocato ancora meglio esprimendo un tennis di alta qualità tecnica e agonistica. Lo aveva già battuto a Monte Carlo annullandogli alcuni match point. Ieri con Ugo ha dimostrato una superiorità che il giocatore di Metz non è mai riuscito a mettere in discussione. Al terzo turno incontrerà Rublev.
Il qualificato Andrea Vavassori si è messo in testa che vuole diventare un buon singolarista. Ha superato le qualificazioni e ha battuto un giocatore come Kecmanovic che gli è avanti in classifica di oltre cento posizioni recuperando una partita già persa. Oggi ha pagato gli sforzi, ieri ha giocato anche il doppio, contro l’argentino Olivieri che in condizioni diverse sono sicuro avrebbe battuto. Esce da questo torneo rinforzato nelle sue convinzioni.
Il qualificato Giulio Zeppieri ha vinto il suo torneo anche se si è fermato al secondo turno contro Ruud che a oggi per esperienza e gioco gli è superiore. Ha comunque lottato e riuscire a strappare il terzo set è segno che il giocatore è sulla buona strada. Nel quarto dopo aver controbrekkato e portato la partita in una provvisoria parità ha avuto problemi di crampi che in effetti gli hanno tolto la possibilità di giocare alla pari. Si sperava che potesse battere Bublik che sulla terra rossa non gioca al meglio. Ci è riuscito lottando fino al dodicesimo game del quinto set e questo è una dimostrazione di forza e valore. Non è lontano dalla top 100 che spero riesca a raggiungere al più presto.
Infine è inutile nascondere che la sconfitta di Jannik Sinner arrivi inaspettata. Dopo la semifinale di Monte Carlo Jannik non ha più saputo ripetersi a buoni livelli. La sconfitta contro Francisco Cerundolo doveva essere una spia ma non mi sembra che in molti l’avessero capita.
La forte battuta d’arresto oggi contro Altmaier deve far riflettere in primis lo stesso Jannik e quindi il suo staff. Non si sono visti i miglioramenti sperati, la capacità di variare schemi e tattiche. Inutile e troppo facile fare un processo in un giorno che per lui è molto triste. E’ vero che la terra non è la superficie d’elezione ma nel 2020 arrivò ai quarti di finale e giocò per oltre un’ora alla pari con una ottima versione di Nadal. La sconfitta di oggi brucia, arriva inaspettata e non può che sorprendere anche per il modo in cui è giunta. Ricordiamo che al quarto set ha avuto due volte la palla per chiudere il match.