Da quando è stato sorteggiato il tabellone eravamo tutti consapevoli che la parte bassa non valeva assolutamente quella alta. Basti pensare ai quarti di finale che si giocheranno domani: Djokovic (1)–Nadal (5) e Zverev (3)–Alcaraz (6).
Daniil Medvedev (2) non vale assolutamente la seconda posizione mondiale sulla terra per attitudine e colpi tecnici non proprio adatti al rosso. Non ha perso set contro Bagnis, Djere e Kecmanovic durante la prima settimana di Parigi ma oggi non pensava credo di incontrare un Marin Cilic (20) così ispirato come non vedevamo da tempo.
Il croato è apparso fin dai primi scambi incontenibile. Gran servizio, diritto imprendibile e sempre in pressione contro un player che quest’anno sul rosso ha giocato solo Ginevra perdendo da Gasquet. Era al rientro dopo un’operazione all’ernia.
Il russo sempre in affanno, costretto a rincorrere e quasi ridicolizzato e umiliato dal gioco efficace e potente dell’avversario. Daniil forse avrebbe fatto meglio a rientrare sull’erba come aveva inizialmente deciso e come farà Berrettini. Torneo inutile che non fa bene al suo morale e all’autostima.
Se qualcuno è interessato ai momenti decisivi del match ricordo che i break sono arrivati al sesto e all’ottavo gioco nel primo set, al sesto nel secondo, al primo e al terzo nel terzo.
Con la sconfitta clamorosa di Tsitsipas contro Rune nella parte bassa del tabellone saltano tutti i piani. Dopodomani assisteremo alla sfida tra i player del nord Ruud (8)–Rune e Rublev (7)–Cilic (20). Trovare un favorito è difficile. Potrebbe essere il norvegese ma non è detto. E’ molto probabile che il vincitore di questa edizione del Roland Garros verrà dalla parte alta.
Cilic-Medvedev 6-2 6-3 6-2