L’obiettivo di Flavio Cobolli era di arrivare al suo primo tabellone principale di un torneo Slam. Ce l’ha fatta al Roland Garros 2023 dopo aver condotto tre turni di qualificazione a buon livello. Il suo minitorneo l’ha quindi già vinto anche se poteva essere più fortunato nel sorteggio. Incontrare Carlos Alcaraz (1) da una parte è sfortuna pura perché significa uscire dal campo perdente, ma dall’altro è una esperienza di alto livello giocata sul Suzanne Lenglen nel quale può capire quanti passi deve fare ancora per essere competitivo a livello Atp.
Si sono già incontrati nel 2020 alle qualificazioni del Challenger di Todi. Vinse il murciano in due set.
Flavio gioca in spinta con un buon pressing da fondo, si muove bene provando a scrollarsi di dosso la pressione psicologica che probabilmente lo attanaglia. La distanza è chiaramente enorme perché il murciano fa tutto molto meglio di Flavio, ha già una discreta esperienza in tornei Slam nonostante abbia solo vent’anni appena compiuti contro i 21 del romano.
Alcaraz gioca come sa e applica gli schemi vincenti anche se l’avversario fa difficoltà a seguire il suo ritmo. Flavio gioca con il massimo dell’impegno ma non basta. Il pubblico lo incoraggia, vuole vedere una vera partita. Volendo possiamo dire che gli scambi non mancano ma è quasi sempre il romano a sbagliare, a non riuscire a trovare la soluzione. Il primo set si chiude con un mesto 6-0 in 24 minuti anche se il punteggio non dice l’impegno che Cobolli ci sta mettendo.
Carlitos sta giocando bene, il suo rendimento è molto alto indipendentemente dal fatto che l’avversario sia molto meno forte. Anche per me descrivere una partita che in pratica non c’è è un compito arduo, quasi impossibile. Spero almeno che fra qualche game Alcaraz si distragga un poco, diminuisca la pressione e Flavio sblocchi il punteggio.
Sul 6-0, 2-0 arriva il primo gioco per il romano. Come prevedibile lo spagnolo incomincia a sbagliare qualcosa e questo permette a Cobolli di respirare. Flavio tiene il quinto game del secondo set a 0. Si sta liberando della pressione che lo ha quasi paralizzato e qualcosa di diverso e di meglio sta provando a fare. La distanza tuttavia rimane troppo ampia. La seconda frazione si chiude 6-2. Qualcosa di più interessante Flavio, che sta mettendo il massimo impegno, ha fatto.
Immagino che il senso di frustrazione e d’impotenza che Cobolli sta subendo sia molto forte. L’importante è prendere l’esperienza per la sua parte positiva ma al tempo stesso dimenticarla in fretta per continuare a giocare libero i prossimi tornei dove troverà sicuramente player più alla sua portata.
Questa è una parentesi, un giorno diverso da vivere dandogli il giusto valore. Non è in grado di competere, lo sapevamo, con il n°1 del mondo. E’ ancora troppo presto giocare con avversari del genere. Anche il terzo set segue più o meno la linea tracciata nelle frazioni precedenti anche se l’italiano sta giocando più libero, più sciolto.
Flavio prova anche alcune soluzioni che all’inizio non sentiva. Si avvicina nel quarto gioco anche a due opportunità per brekkare che purtroppo non riescono. Il terzo set è sicuramente più equilibrato anche per merito di Cobolli che ormai lascia partire libero il braccio sempre con maggiore frequenza.
L’azzurro ha il merito di giocare molto meglio questa frazione e tutti i punti con la stessa volontà. Poteva scoraggiarsi molto e non essere in grado di reagire soprattutto emotivamente dopo i primi due set. La sua partita invece è stata un crescendo. 0 game nel primo set, 2 nel secondo e 5 nel terzo a dimostrazione che la voglia di giocarsela fino in fondo c’è stata. Ha anche saputo annullare tre match point consecutivi sul suo servizio e ha brekkato nel decimo game.
Ora si tratta di ripartire con la voglia giusta su altri palcoscenici perché non è sempre festa. L’importante sarà indossare l’abito buono anche nelle giornate non di gala.
Alcaraz-Cobolli 6-0 6-2 7-5