Sonego si è fermato alle tre palle break del terzo set non sfruttate in semifinale al Foro Italico contro Djokovic. Dopo una settimana di riposo e la partita mal riuscita con Korda a Parma speravo che arrivasse a Parigi carico e sicuro dei propri mezzi. Mi sono sbagliato clamorosamente.
Sonego ha la bruttissima abitudine, accentuata negli ultimi tempi, di entrare in partita con ritardo. E’ un aspetto sul quale deve lavorare se non vuole giocare sempre col fiato corto.
Con Harris, che nei tre tornei giocati in stagione sul rosso ha vinto solo una partita contro Dimitrov, il primo set Lorenzo l’ha giocato troppo remissivo, molto lontano in risposta e mai veramente aggressivo al servizio, arma per lui fondamentale se non vuole allungare troppo gli scambi. Dopo un break per parte nella fase interlocutoria del match, il sudafricano ha piazzato la zampata vincente all’undicesimo game grazie alla quale ha chiuso la frazione per 7-5.
Nel secondo, ancora più che nel primo, non ha funzionato la risposta al servizio. Harris si proponeva sempre con i piedi ben saldi dentro al campo, mentre Sonego non ha mai trovato incisività ed era molto spesso costretto a remare, attitudine che speravamo appartenesse al passato dopo averlo visto giocare aggressivo al Foro Italico. Dopo il break del sudafricano al settimo game, il torinese non ha avuto reali opportunità di rientrare.
Ha provato in qualche momento del terzo a riprendere in mano la partita. Troppo poco perché si sono viste solo alcune soluzioni sporadiche che con il passare dei minuti sono diminuite. Harris ha brekkato al quinto game. La partita è finita lì. Llyod negli ultimi tre game giocati al servizio non ha concesso un punto.
Ora si tratta di ripartire dall’erba e soprattutto di capire come mai spesso, dopo prestazioni brillanti, torna il ragazzino che alcuni anni fa si affacciava nel tour mondiale. Giocando così non avrebbe superato le qualificazioni.
Harris-Sonego 7-5 6-4 6-4
