Battendo Marin Cilic per 6-2 6-4 Aslan Karatsev ha vinto la Kremlin Cup. L’anno scorso a causa della pandemia non si era giocato. Due anni fa il successo toccò a Rublev, nel 2018 a Khachanov.
E’ stata una vittoria ampiamente meritata. Ha giocato meglio tutti i colpi e da ogni posizione del campo. Per provare a dargli fastidio Cilic avrebbe dovuto servire meglio ad esempio nel primo set. Non gli è riuscito. Ha scelto di battere e si è trovato immediatamente con la testa sott’acqua.
La profondità dei colpi, la lunghezza, la ricerca degli angoli che costringevano il croato a rincorrere hanno portato al giocatore russo un vantaggio incolmabile. Aslan per ben tre volte ha vinto il servizio a 0 ed è anche tornato a strappare il servizio a Marin al settimo gioco.
Nel secondo set il croato è cresciuto di livello ma non è bastato. Entrava maggiormente nello scambio ed è sembrato più in partita grazie soprattutto ad ottimi diritti difficili da controllare. I suoi colpi tuttavia mi sono sembrati abbastanza estemporanei e non frutto di strategie precise.
L’equilibrio si è rotto nel fatidico settimo game quando alla seconda opportunità il player russo è di nuovo scappato. Solo all’ultimo minuto, al decimo game, Cilic ha avuto una possibilità di tornare nel match, ma per quello che si è visto la differenza in campo è stata netta, la vittoria di Aslan meritata.
Dopo la semifinale dell’Australian Open provenendo dalle qualificazioni e anche la vittoria a Dubai aveva mantenuto dei discreti standard di rendimento senza più eccellere. Questo successo lo riporta in alto anche nella Race, non lontanissimo da una possibile rincorsa per l’ultimo posto a disposizione per le Atp Finals di Torino.
Karatsev-Cilic 6-2 6-4