Fabio Fognini non giocava una semifinale Atp dal 2019 quando batté Nadal a Montecarlo. Sappiamo tutti come andò a finire quel torneo. Anche se il Rio Open non vale certamente il torneo monegasco dobbiamo dire che Fabio Fognini non è stato fortunato. Ha dovuto giocare in una settimana nella quale sono saltati tutti gli orari e ha piovuto quasi sempre.
Certo il discorso vale per tutti ma per un quasi trentacinquenne abituarsi a situazioni difficili e giocare su un campo pesantissimo di sera tardi non è per nulla semplice. Ha incontrato Carlos Alcaraz (7) che aveva battuto qualche ora prima Berrettini.
L’esuberanza e la voglia di vincere del giovanissimo ragazzo di Murcia ha fatto la differenza soprattutto nel primo set nel quale è arrivato già al gioco d’apertura il primo break della partita dopo un errore di rovescio del ligure. Al settimo game il secondo break ha chiuso virtualmente la prima frazione.
Storia abbastanza diversa quella del secondo set nel quale Fabio, approfittando anche di un calo fisico e forse anche emozionale dell’avversario, è riuscito a brekkare al quarto gioco ed è salito fino al 4-1. Alcune palle corte e ottime accelerazioni di diritto hanno fatto la differenza.
Purtroppo per Fabio non è bastato perché lo spagnolo al settimo gioco ha strappato il servizio a 15, grazie ad alcune ottime giocate si è rifatto sotto e nel game successivo ha raggiunto la parità. All’undicesimo su servizio del ligure è arrivato il punto che ha deciso in pratica la partita perché il dodicesimo game è stato poco più che una formalità per il diciottenne spagnolo.
Anche Carlos ha usato molto la palla corta soprattutto quando riusciva a spingere Fabio, grazie al suo diritto veloce e potente, lontano dalla linea di fondo.
Per Alcaraz è la seconda finale in carriera, la prima in un 500. Giocherà contro Schwartzman che nella prima semifinale ha avuto la meglio di Francisco Cerundolo. Se il giovanissimo vincerà entrerà nella top 20.
Alcaraz-Fognini 6-2 7-5