C’erano una volta i next-gen. Sono i giocatori che ora dominano la scena mondiale. Sono ormai i primi della classe. Nell’ultimo anno in particolare sono arrivati i loro fratelli minori, ragazzi del nuovo millennio. Brandon Nakashima è uno di questi. E’ nato a San Diego vent’anni fa. Quest’estate ha giocato le finali di Atlanta e di Los Cabos e grazie a questi risultati si è sistemato comodo tra i primi cento del ranking Atp.
Impegno non facile quindi quello di Fabio Fognini che quest’estate ha giocato poco e in modo discontinuo. A Flushing Meadows, nella sua ultima prestazione, si è fatto rimontare da Pospisil dopo aver dominato i primi due set.
Doveva tenere alto il ritmo e giocare molte variazioni e anticipi se voleva vincere il match, se voleva incontrare per l’ennesima volta Rublev. Sembrava riuscirci. All’inizio del terzo set strappava il servizio a 0 all’avversario e confermava il vantaggio nel game successivo.
Dopo aver vinto al tie-break il primo set, lottato punto a punto, con belle accelerazioni sia di diritto che di rovescio e qualche errore di troppo che denotano una condizione fisica non eccelsa e aver lasciato sfuggire troppo velocemente il secondo – vinto un solo game – Fabio nel terzo set era tornato a spingere e sembrava crederci.
Troppo poco. Il controbreak del giocatore di casa arrivava immediato, ma Fabio non spegneva la luce. Rispondeva coraggiosamente agli attacchi dell’avversario che spesso sbagliava in lunghezza ed era anche capace di improvvise accelerazioni che toglievano il tempo. Fognini annullava una palla al sesto game, due al decimo ma non bastava perché Brandon emergeva con le risorse del ventenne lasciando un solo punto negli ultimi due game.
Peccato perché il match è stato equilibrato. Fabio ha giocato non come nei giorni migliori ma ha lottato fino alla fine. Dopo l’intervento ad entrambe le caviglie ha perso un po’ di reattività, da sempre l’arma necessaria per accompagnare il suo braccio d’oro. Oggi è troppo discontinuo e il servizio latita spesso. Nakashima ha servito bene e ha faticato meno a costruire azioni vincenti.
Quattordici anni di differenza sono tanti, troppi. Verranno purtroppo diverse sconfitte alle quali non era abituato, in particolare quando i match si allungano e all’aspetto tecnico si aggiunge quello fisico.
Nakashima-Fognini 65-7 6-1 7-5
Nulla da fare anche per Salvo Caruso. Il siciliano di Avola viene da un periodo di crisi di risultati e di fiducia prolungato. Era difficile pensare che potesse battere Fritz che sui campi in cemento autdoor si è formato.
Ha giocato comunque un match quasi alla pari. Bravo in risposta, ha provato ad arginare il servizio che è il colpo con il quale il californiano si costruisce molti successi. A Salvo sono stati fatali il decimo game nel primo set e un tie-break nel quale l’avversario è fuggito troppo velocemente. Bravo comunque a superare le qualificazioni.
Fritz-Caruso 6-4 7-62
Oggi giocheranno Sonego contro Basilashvili e Gaio che avrà di fronte Schwartzman, reduce dal torneo esibizione Europa-Resto del Mondo giocato a Boston. Per il giocatore di Faenza un impegno molto difficile, per il torinese un match che non vede un favorito netto.