E’ stato sorteggiato il tabellone del torneo olimpico che si dovrebbe giocare, il condizionale è d’obbligo, dal 24 luglio al 1° agosto.
La situazione pandemica nel villaggio olimpico sarà monitorata ora per ora. Ovviamente ci auguriamo che la manifestazione si possa svolgere, ma non sono esclusi colpi di scena anche ad evento in corso.
Per ora, augurandoci che tutto possa andare nel miglior modo possibile, limitiamoci a dare un’occhiata a questo torneo che qualche particolarità la presenta. Mancherà il pubblico durante le competizioni. E’ la prima volta che succede alle Olimpiadi e questo elemento toglie molto fascino ad un evento per definizione cosmopolita.
Djokovic (1) è il favorito d’obbligo. Rublev (5) e Sascha Zverev (4) i possibili ostacoli per arrivare in finale. In questa zona del tabellone sono presenti anche Karatsev (11) e Hurkacz (7) possibili avversari agli ottavi.
Nella parte bassa Medvedev (2) potrebbe giocare con Carreño (6) ai quarti e con Tsitsipas (3) in semifinale. Schwartzman (8) e Auger (9) i più titolati a fare qualche sorpresa.
Sinner ha preferito un altro tipo di preparazione per Flushing Meadows, mentre Berrettini è stato costretto a ritirarsi qualche giorno fa perché ha dei risentimenti muscolari alla gamba sinistra che lo costringono ad un periodo, si spera non lungo, di riposo.
Matteo era l’unico dei nostri che poteva sparigliare le carte, fare la voce grossa e giocare per il podio. Peccato!
Sonego (13) incontrerà il nipponico Daniel. Vincendo sfiderà uno tra Basilashvili e Carballes Baena. Gli ottavi li dovrebbe giocare con Zverev.
Musetti-Millman il primo turno per la nostra stellina. In caso di successo ci potrebbe essere Davidovich Fokina (16). Li aspetta comunque agli ottavi Djokovic.
Anche per Fognini (15) un giapponese. Battuto eventualmente Sugita ci sarà il vincente tra Gerasimov e Simon. Gli eventuali ottavi contro Medvedev sembrano una sentenza.
Se mi doveste chiedere a che tipo di tabellone corrisponde se confrontato con un torneo Atp non saprei bene cosa rispondere. Ha le peculiarità di un 1000 con qualche assenza pesante – penso ai vecchietti Nadal e Federer ma anche a Thiem e Berrettini – ma ci sono anche dei caratteri di discontinuità che non possono non saltare agli occhi.
Penso in particolare al boliviano Dellien, all’egiziano Safwat, al peruviano Varillas, allo slovacco Klein, al brasiliano Menezes, all’uzbeko Istomin – era bravo molti anni fa – e a qualche altro giocatore da Challenger.
Le Olimpiadi sono la porta aperta allo sport universale. E’ giusto che alcuni atleti di nazioni meno fortunate o più piccole possano farne parte secondo il motto decubertiano “l’importante è partecipare” che il barone tuttavia non ha mai pronunciato.