Il serbo vince per la decima volta il titolo australiano dopo quindici anni dal primo successo.
Sul Campo intitolato a Rod Laver si sono affrontati nella migliore finale possibile, dopo le tante sorprese capitate nelle due settimane, Stefanos Tsitsipas (3) e Novak Djokovic (4). Il serbo che nelle precedenti nove finali ha sempre vinto, anche questa volta ha rispettato il pronostico.
Novak è partito molto bene e performante al servizio. Al contrario il greco, più contratto, dopo aver concesso subito due palle break ha dovuto cedere la battuta permettendo al serbo di portarsi prima sul 3-1 e poi 4-1. Concedendo poco al servizio Djokovic ha chiuso in sicurezza il set.
Nel secondo il rendimento di Stefanos è migliorato e si è fatto più aggressivo. Approfittando anche di alcuni momenti di nervosismo e di incertezza dell’avversario è riuscito ad arrivare a set point. Nole ha prontamente annullato prima con una accelerazione di diritto e con un diritto mandato fuori dal greco ha riequilibrato le sorti. L’epilogo del tie-break ha visto Nole in totale controllo, dopo una momentanea parità sul 4-4 grazie a degli errori del greco ed ad una sua gran prima è andato 2-0 nel conteggio dei set.
Nella terza frazione Stefanos ha iniziato al meglio riuscendo a brekkare immediatamente. Novak con un rovescio lungo linea e un diritto incrociato ha recuperato lo svantaggio ed è ritornato avanti nel terzo gioco. I player con un’alternanza di bei colpi e con il serbo che ha continuato a non perdere punti al servizio sono giunti ancora al jeu decisif chiuso dal giocatore di Belgrado 7-5 dopo essere andato in vantaggio 5-0.
Decima vittoria all’Australian Open e ritorno a n°1 della classifica mondiale. Tsitsipas è ancora un passo indietro anche se in questo momento è l’unico che riesce a giocare quasi alla pari con il serbo.
Djokovic nonostante la sofferenza alla gamba sinistra ha dimostrato di essere in forma. E’ giunto in finale superando Carballes Baena, il qualificato Couacaud al quale ha ceduto l’unico set perso, Dimitrov (27), De Minaur (22), Rublev (5) e Paul in semifinale. Complessivamente ha perso 50 game.
Dopo aver battuto Carballes Baena, un player che si esprime meglio sulla terra rossa e il cui miglior risultato a livello Slam è stato un terzo turno al Roland Garros, ha superato il transalpino Couacaud che è stato l’unico a strappargli un set vincendolo al tie-break ma crollando nei successivi due nei quali ha raccolto solo due giochi.
Anche l’incontro di terzo turno con Dimitrov è stato a senso unico. Il bulgaro nei precedenti dieci match aveva vinto solo a Madrid dieci anni fa. Nella prima frazione Grigor è riuscito a rimanere in partita portando il serbo al tie-break che dopo il 7-7 è stato chiuso da Novak prima con un scambio da fondo di ottima qualità e poi da una volée.
Il match è proseguito con scambi intensi, spesso lunghi e con buona profondità. Lo strappo è arrivato nel sesto gioco, due errori di rovescio del bulgaro hanno mandato Novak sul 4-2. Il serbo ha chiuso al nono senza più cedere un punto al servizio.
La terza frazione è iniziata male per Grigor che nonostante un impegno massimo e due palle break si è trovato sotto 3-0. Nulla è servito il break del player di Haskovo nel quarto gioco perché nel successivo ha giocato male compromettendo definitamente la partita che Nole ha portato a casa in totale controllo.
Il match di ottavi di finale con De Minaur non è mai stato messo in discussione. L’australiano ha incontrato per la prima volta Nole e sicuramente si era preparato tatticamente ma non è riuscito minimamente a fare quello che avrebbe voluto per rendere la partita almeno più combattuta.
Djokovic ha iniziato molto concentrato e Alex è riuscito a contenere l’avversario fino al 2-2 dopo di che è salito il serbo che con buoni servizi, con colpi molto fluidi ha gestito tranquillamente il match e ha messo sempre più in difficoltà l’australiano che non è riuscito ad impensierirlo. Complessivamente sono stati cinque i giochi vinti da De Minaur nell’incontro.
Anche il match con Rublev ha visto il serbo in totale controllo e senza concedere break. Il moscovita con il suo gioco con pochissime varianti non è riuscito a metterlo in difficoltà. Due break nel primo set hanno permesso a Nole di chiuderlo con estrema facilità.
Anche nella seconda e terza frazione il russo è stato costretto sempre a rincorrere in campo e nel punteggio nonostante sia migliorato nel gioco di rovescio. Andrej ha avuto poche possibilità per rimettere in discussione la partita nella quale è riuscito a vincere complessivamente sette game.
Partita dal risultato quasi scontato quella che ha visto di fronte Djokovic, 44 semifinali Slam, con Paul alla sua prima semifinale Major. Nel primo set, dopo un inizio quasi perfetto del serbo, lo statunitense è riuscito a migliorare nel rendimento e con colpi coraggiosi ha recuperato i due break subiti riagganciando Nole sul 5-5 in seguito anche a qualche errore di troppo da fondo di Nole.
I punti giocati da Djokovic con pazienza e precisione nel dodicesimo game gli hanno permesso di evitare il tie-break e di chiudere la prima frazione.
Nel secondo e terzo set il ritmo del player di Belgrado è tornato a salire, ha continuato a servire ottimamente giocando con relativa tranquillità. Sono solo tre i giochi ceduti nei due set.
Tsitsipas per giungere in finale ha affrontato il transalpino Halys, la wild card australiana Hijikata, l’olandese Griekspoor, Sinner agli ottavi, il ceco Lehecka e in semifinale Khachanov.
Stefanos con il transalpino, player da Challenger e da qualificazioni nei tornei Atp, e con il ventenne australiano di origini giapponesi ha vinto in tre set senza faticare molto vista la notevole differenza in campo. Solo il francese lo costretto al tie-break nella terza frazione.
Anche nel terzo turno è riuscito a controllare il match con l’olandese Griekspoor. Tallon che proveniva dalla vittoria di Pune e gioca abbastanza bene sul cemento, non è riuscito ad impensierire il greco salvo che nel secondo set quando ha migliorato i colpi da fondo riuscendo ad avere una palla break ed un set point nel dodicesimo gioco. Nel jeu decisif come nella terza frazione Stefanos ha confermato la superiorità tecnica di cui dispone.
Match di tutt’altro impegno quello con Sinner agli ottavi. L’altoatesino è stato l’unico a portare il greco al quinto set dopo aver perso i primi due. Purtroppo il break subito da Jannik nel primo gioco ha compromesso il primo set. Stefanos che si è rivelato preciso e con un diritto quasi ingiocabile non ha concesso nulla chiudendo la frazione al decimo game.
Anche nel secondo set Jannik, subendo il break nel terzo gioco, è stato costretto a rincorrere ma è riuscito a controbrekkare immediatamente. L’azzurro ha alzato la velocità dei colpi ed è apparso più sicuro e aggressivo. Purtroppo Stefanos come nella prima frazione è riuscito a strappare il servizio, questa volta a 0 e a chiudere nel successivo nonostante Jannik abbia avuto la possibilità per raddrizzare il set.
Nei successivi due parziali Sinner è salito di rendimento mentre il greco è diventato maggiormente falloso, ha arretrato leggermente la sua posizione in campo e ha giocato più corto. Grazie ai break ottenuti al quarto gioco delle due frazioni successive l’azzurro è riuscito ad annullare il vantaggio raccolto dal greco e a rimandare il verdetto nella frazione decisiva dove però Stefanos è tornato a servire benissimo e a giocare aggressivo riuscendo a strappare la battuta nel sesto gioco e chiudere nel nono.
Ai quarti di finale Tsitsipas ha battuto il giovane tennista ceco Lehecka in tre set in un match comunque equilibrato. Stefanos ha fatto valere la sua maggiore esperienza e con un gioco propositivo e con ottimi servizi ha chiuso il primo set al nono gioco. Nel secondo il ceco ha messo da parte l’emozione ed ha migliorato la posizione in campo e il rendimento con colpi da fondo rapidi e veloci raggiungendo il jeu decisif chiuso però dal greco in totale controllo.
Nella terza frazione dopo un inizio abbastanza equilibrato Tsitsipas nel fatidico settimo game si è salvato con il servizio e con l’esperienza che è mancata all’avversario ventunenne, portandosi a match point nel decimo gioco e chiudendo dopo un rovescio in rete di Jiri.
Nel match di semifinale con Khachanov il greco avrebbe potuto vincere in tre set ma il moscovita è stato bravo a portare a casa la terza frazione rimanendo concentrato nel tie-break quando Stefanos ha avuto due palle per chiudere.
La prima frazione è decisa dal greco in modo netto al tie-break anche se avrebbe potuto terminare con maggiore tranquillità nel nono gioco se non fosse incappato in due doppi falli. Nel secondo set Tsitsipas ha cercato maggiormente gli angoli, si è aperto il campo e ha costruito ottime azioni d’attacco riuscendo ad ottenere il break decisivo nel nono gioco.
Nella quarta frazione Stefanos non ha perso il senso del suo gioco e con ottime prime, risposte sempre in spinta e chiusure di diritto dopo il break ottenuto al primo turno di servizio dell’avversario, ha perso pochissimi punti alla battuta, non ha lasciato alcuna possibilità di recupero e ha chiuso al nono game meritandosi la seconda finale Slam.
Gli italiani ammessi direttamente erano Sonego, Musetti, Sinner, Berrettini e Fognini. A questi si è aggiunto Bellucci, unico qualificato dei sedici che hanno affrontato i turni preliminari.
Il migliore è stato sicuramente Sinner che dopo aver regolato con estrema facilità Edmund e Etcheverry ha superato con autorevolezza anche Fucsovics lasciando, dopo aver perso i primi due set, solo tre game nelle successive tre frazioni. Non è riuscito a compiere la stessa impresa agli ottavi con Tsitsipas, come ho già ricordato, con il quale ha giocato meglio rispetto all’edizione scorsa quando perse più nettamente.
L’unico italiano a superare un turno oltre all’altoatesino è stato Sonego che ha battuto il portoghese Borges ma si è dovuto arrendere ad Hurkacz al secondo.
Lorenzo con il portoghese dopo aver rischiato nel primo set è riuscito a riprendersi chiudendo nel jeu decisif. Anche il secondo è stato chiuso dal torinese bravo a sfruttare l’unica occasione avuta per brekkare all’ottavo gioco.
Nel terzo ha avuto un calo di concentrazione e si è complicato la partita. Dopo essere giunto ancora al tie-break e con due match point non è riuscito a chiudere e ha dato la possibilità a Borges di recuperare. Nella quarta frazione non ha lasciato più opportunità all’avversario, è andato sul 4-0 e ha chiuso con un perentorio 6-1.
Ancora una sconfitta amara di Sonego. Con Hurkacz dopo aver vinto in sicurezza il primo set nel quale ha servito bene ed è stato attento e preciso da fondo, ha dovuto cedere al tie-break il secondo dopo essere andato vicino a vincerlo nel decimo gioco.
Purtroppo dopo essere stato bravo ancora una volta nel terzo nel quale muovendosi molto più velocemente di Hubert, che è stato costretto a subire, è riuscito a vincerlo in modo perentorio, ha dovuto cedere i successivi set entrambi al nono gioco. Il polacco è salito di rendimento, è migliorato nel servizio ed ha diminuito la percentuale di errori e a nulla è servito il tentativo di Lorenzo di resistere e lottare.
Berrettini ha perso da Murray. Lo scozzese al primo turno riesce a dare sempre il massimo di sé e si è trovato avanti due set a zero complice un inizio di partita mal giocata dal romano. Nulla è valso il recupero di Matteo che ha vinto le successive due frazioni e ha giocato tutto nel quinto set dove ha avuto nel decimo game la palla non sfruttata per chiudere e ha ceduto nel super tie-break.
Musetti che aveva problemi alla spalla ha giocato sottotono e ha perso al primo turno con Harris. Anche lui dopo essere andato sotto due set a zero ottenendo solo cinque giochi è riuscito a ristabilire la parità e a rimanere nel match fino al super tie-break nel quale il sudafricano ha preso un consistente vantaggio che ha reso improponibile qualsiasi recupero da parte del carrarino.
Partita deludente di Fognini opposto a Kokkinakis. Il ligure ha giocato poco concentrato, ha commesso troppi errori e non è mai entrato nel match. Con l’australiano preciso e sicuro da fondo la prestazione di Fabio è stata molto deludente e si è chiusa in tre set con solo cinque giochi all’attivo.
Dei sedici giocatori presenti alle qualificazioni solo Bellucci è entrato nel tabellone principale. Per il ventunenne di Busto Arsizio che solo negli ultimi mesi si è messo in luce nei tornei Challenger la sconfitta in quattro set al primo turno con Bonzi dopo aver vinto il primo è più che onorevole.