Che Rafa Nadal, tornato sicuramente in forma fisica dopo il lungo stop, potesse sconfiggere abbastanza nettamente Adrian Mannarino era prevedibile, che il primo set finisse con un tie-break dalle mille emozioni meno.
Il tie-break vinto da Rafa per 16 punti a 14 grazie alla impagabile garra che continua a tenergli compagnia, nonostante le tantissime battaglie e i 35 anni, è stato la chiave del match.
Adrian ha giocato in modo straordinario il primo set, palla rapida e gran rovescio, nel quale ha avuto nell’undicesimo game l’unica palla break prima che si arrivasse al tie-break. Nel jeu decisif il francese ha avuto quattro volte la possibilità per chiudere. 7-614 Nadal.
Lo sconforto di non esserci riuscito e la fatica di 28 minuti giocati sul filo dei punti hanno finito per minare le difese del player meno abituato che è partito subito in ritardo nel secondo set quando ha subito all’inizio il primo break del match. Da quel momento la partita è scivolata via abbastanza facilmente per Nadal all’ennesimo quarto di finale di uno Slam. 6-2 6-2 Nadal.
Erano in tanti a prevedere un quarto di finale che avrebbe dovuto opporre il maiorchino al nuovo Sascha Zverev, da molti considerato il favorito di questa edizione dell’Australian Open dopo il ritiro forzato di Djokovic.
Il tedesco di Amburgo ha invece deluso i suoi tifosi perché è apparso fuori condizione: lento, sempre in ritardo, ha giocato troppo lontano dalla linea di fondo e con scarsa sensibilità. Insomma un bel passo indietro rispetto allo Zverev sicuro e quasi spavaldo che avevamo visto alle Atp Finals di Torino. Ancora una bocciatura per il tedesco di origini russe all’ennesimo tentativo di vincere uno Slam.
E’ piaciuto molto invece Denis Shapovalov, quasi perfetto da fondo campo dove grazie alla velocità del suo braccio mancino si apriva con facilità estrema gli angoli. Moltissimi i vincenti, molto meno del solito gli errori da fondo. Solo la prestazione al servizio è stata sottotono, l’unico colpo che ha salvato Zverev da uno score ancora più pesante. 6-3 Shapovalov.
Nel tie-break del secondo set perso per 7 punti a 5 sono volate le residue speranze per Sascha di rimettere in piedi un match che non lo ha mai visto veramente protagonista. 7-65 Shapovalov. Nel terzo set un solo break al secondo game ha fatto la differenza. Denis si è portato sul 3-0 e da quel momento per uno scoraggiato Zverev la rimonta è diventata impossibile. 6-3 Shapovalov.
Gael Monfils ha regolato in tre set combattuti ma sempre in controllo il serbo Miomir Kecmanovic che nel turno precedente aveva sconfitto Sonego. Sicuramente più lottati i primi due set. Nel primo determinante è stato il break che il parigino ha effettuato al dodicesimo gioco dopo alcune palle break da parte di entrambi nel decimo e undicesimo game. 7-5 Monfils.
Nel secondo set il break subito al terzo gioco ha costretto Gael a rincorrere fino a quando il serbo ha perso il servizio all’ottavo gioco. Nel tie-break Monfils ha recuperato dal 2-4 vincendo cinque punti consecutivi. 7-64 Monfils. Nel terzo set il break decisivo è arrivato al nono gioco dopo una frazione giocata in parziale equilibrio. 6-3 Monfils.
L’impressione che ho avuto è stata quella che Gael abbia giocato gestendo al meglio le risorse che aveva a disposizione pensando già al match successivo. Ha giocato bene solo a tratti, non tantissime le accelerazioni vincenti, ma Monfils è sempre capace di alzare l’asticella del suo rendimento nei momenti in cui c’è veramente bisogno.
Come ho scritto nel pezzo precedente, con un punteggio quasi identico a quello del francese contro il serbo, Berrettini ha eliminato Carreño.
I quarti di finale della parte alta del tabellone sono Monfis-Berrettini e Shapovalov-Nadal
Monfils-Kecmanovic 7-5 7-64 6-3
Berrettini Carreño Busta 7-5 7-64 6-4
Shapovalov-Zverev 6-3 7-65 6-3
Nadal-Mannarino 7-614 6-2 6-2