E’ passato un anno dallo sciagurato match di primo turno che Jannik Sinner perse contro Denis Shapovalov. Aveva appena vinto uno dei tornei di preparazione giocato a Melbourne e arrivò all’appuntamento dell’Australian Open in fiducia ma stanco, non al massimo dal punto di vista psicofisico. L’avversario di riguardo fece il resto anche se l’altoatesino rischiò di vincere.
L’anno scorso, come disse coach Piatti, bisognava giocare tanto, fare il maggior numero di esperienze, migliorare la classifica. Questo lavoro incessante c’è stato e già dal primo grande appuntamento del 2022 se ne vedono i frutti. Jannik Sinner non solo ha vinto con merito – 35 vincenti contro 24, 111 punti contro 91 – ma quello che stupisce è la maggiore consapevolezza e la pazienza con le quali ha saputo portare a casa la partita.
Quello che impressiona quindi non è solo la crescita tecnica che è evidente ma anche quella mentale che per un ventenne che gioca ad altissimi livelli da poco più di un anno è straordinaria. Braccio e mente filano di comune accordo. La strada per diventare un grandissimo del tennis, uno di quelli capaci di lasciare il segno, è tracciata.
Nel primo set Alex De Minaur è partito aggressivo in risposta. Lo dimostrano la palla break che Jannik deve salvare al secondo game e le tre del quarto. Jannik ha impiegato qualche game a regolare i suoi colpi, a trovare la misura del diritto e a gestire meglio il servizio.
Con il passare dei giochi la spinta propulsiva del player australiano è andata scemando mentre Jannik ha incominciato a giocare in spinta, a cercare gli angoli e a far correre Alex che era costretto a colpire in posizioni sempre più scomode. Nel settimo game Jannik aveva la sua prima palla break che non riusciva a sfruttare.
E’ stato il tie-break a decidere il primo set. Sinner ha vinto il primo punto che gli ha dato gran fiducia come ha ammesso a fine match, ha girato sul 4-2, è filato fino al 6-2 e alla seconda opportunità ha fatto suo il set. 7-63 Sinner.
Anche nel secondo set era Sinner a dover annullare le prime palle break, ma alla seconda opportunità del secondo game Jannik ha trovato il momento buono per scappare via e da quel gioco la frazione per l’australiano è diventata impossibile da recuperare.
Da allora per De Minaur pensare di ritornare in partita contro un Sinner che diventava sempre più sicuro, lucido e aggressivo era più difficile.
Jannik si è fatto più preciso a rete e il servizio ha incominciato a rendere. Lo ha utilizzato benissimo nei momenti decisivi, quando serviva per fare la differenza. Il secondo set si è chiuso con un errore di diritto di De Minaur che è finito in rete. 6-3 Sinner.
Nel terzo set era subito break di Sinner che lo replicava nel quinto game. L’australiano provava a reagire ma Sinner era implacabile in particolare con il diritto che all’inizio match era il colpo meno registrato. Chiudeva in modo perentorio nonostante il break, l’unico dell’intero match, subito al sesto gioco. Il diritto in progressione e il servizio facevano la differenza. 6-4 Sinner.
Non succedeva dal 1973 che due italiani entrassero nei quarti di finale di un Major. Allora furono Panatta e Bertolucci al Roland Garros. Oggi tocca a Berrettini e Sinner all’Australian Open.
Sinner-De Minaur 7-63 6-3 6-4