Dai tornei sul cemento statunitense a quelli sul rosso europeo, fino agli ultimi appuntamenti prima del Masters.
Scrivo queste note in un sabato pomeriggio di ottobre che potrebbe essere simile a tanti altri degli anni scorsi se non fosse che la pandemia è tornata a mordere il freno in molti Paesi europei, negli Stati Uniti e in diverse altre parti del mondo. Nuove misure di prevenzione adottate per le ore serali e alcune limitazioni delle attività giornaliere ci stanno facendo tornare nell’incubo che nei mesi estivi avevamo tentato di rimuovere ben sapendo che in quelli più freddi una seconda ondata poteva tornare a farci malevolmente visita. Provano a convincerci che non sarà come questa primavera perché oggi si conosce meglio il nemico ma intanto il numero dei contagiati, dei ricoverati, anche nelle terapie intensive, e purtroppo quello dei morti sta ricominciando a salire velocemente. Cosa ci aspetta nei prossimi mesi ancora non lo sappiamo con certezza. Dobbiamo armarci di molta pazienza perché i sacrifici, per tutti, non mancheranno.
Il sabato del quale vi parlo è quello in cui è stato sorteggiato il tabellone, con quasi tutti i migliori, del torneo di Vienna. Mancherà Nadal, in compenso ci sarà Djokovic che vincendo potrebbe aumentare il vantaggio nella classifica Atp nei confronti del maiorchino che invece parteciperà a Parigi-Bercy dove si giocherà nella sessione diurna alla presenza di un migliaio di spettatori e senza pubblico in quella serale visto che a Parigi vige il coprifuoco.
A Vienna si potrebbe ripetere la semifinale che si svolse al Roland Garros tra Djokovic e Tsitsipas, Schwartzman e Shapovalov permettendo. L’argentino arrivò l’anno scorso in finale perdendo da Thiem. La parte bassa del tabellone vede Thiem, giocatore di casa, grande favorito. In semifinale potrebbe incrociare Medvedev, nervoso e poco vincente in questo periodo. Prima probabilmente dovrà sbarazzarsi di Rublev, il player più in forma del momento.
Tra gli italiani, considerate le cancellazioni di Berrettini e Fognini,è presente per ora il solo Sinner, al quale è stata concessa una wild card. Se la vedrà con Ruud, giocatore a mio parere battibile. Se vincesse, la sfida con Rublev agli ottavi sarebbe imperdibile. Sonego domani giocherà contro Bedene il turno decisivo per qualificarsi al tabellone principale.
Oggi si giocano le semifinali dei tornei di Anversa e di Colonia dove stasera si sfideranno Sinner e Sascha Zverev, rivincita, ma fino ad un certo punto, del match degli ottavi disputato al Roland Garros.
Prima del 15 novembre, giorno in cui inizieranno le Atp Finals di Londra che dal prossimo anno si adageranno sulle sponde del Po, oltre ai tornei già ricordati si giocherà anche a Nur-Sultan, in contemporanea a Vienna, e a Sofia.
Il momento è propizio, ora che il guado del 2020 sembra ormai quasi del tutto attraversato, per fare il punto della situazione su cosa è avvenuto nel periodo post lockdown e per capire cosa ci aspetta nelle tre settimane che ci separano dalle Atp Finals.
Ci eravamo fermati l’ultimo giorno di febbraio con le vittorie di Djokovic a Dubai e di Nadal ad Acapulco. Dal 22 agosto con il torneo di Cincinnati giocato a New York è ricominciata la corsa senza respiro, un torneo dopo l’altro quasi sempre senza pubblico o con pochissimi spettatori, per provare a recuperare il possibile di una stagione unica nella storia.
Quali i migliori, chi ha deluso? Tra i primi sicuramente Thiem e Nadal visto che hanno vinto gli Slam rimasti in calendario, per quello di Wimbledon, che il prossimo anno si giocherà eventualmente anche senza pubblico, bisognerà aspettare la solita data d’inizio estate.
Il maiorchino voleva il tredicesimo Roland Garros. Non ha lasciato set per strada. Proverà a riempire due buchi neri, quello di Parigi-Bercy ma soprattutto il Masters. La concorrenza non gli mancherà di certo ma la determinazione che ha mostrato sul rosso di Parigi è sicuramente il viatico migliore per sfatare un tabù che non credo tuttavia sia per lui un’ossessione. Il serbo quest’anno ha perso finora solo un match, l’ultimo atto del Roland Garros dove è stato surclassato, e non ha raggiunto per colpa sua una finale che quasi sicuramente avrebbe vinto senza grandi intralci.
Thiem alla sua quarta finale in un Mayor, con la vittoria agli U.S. Open è diventato il centocinquantesimo Slammer, obiettivo dichiarato da quando, entrato stabilmente nella top five, ha incominciato a vincere non solo più sul rosso.
Questa seconda breve parte di stagione non è stata, tuttavia, solo la loro. A Sascha Zverev e a Tsitsipas, entrambi già sicuri di far parte del lotto che sarà a Londra non è andata poi così male. Il tedesco ha fatto, complice Djokovic, la prima finale Slam della sua carriera. Iniezione di fiducia o atto di autolesionismo visto che da quando l’ha persa dopo averla condotta fino all’ultimo, dichiara di non pensare ad altro?
Tsitsipas sembra aver rimosso, invece, la sconcertante sconfitta con Coric a Flushing Meadows. Tornato in Europa a giocare sulla terra ha dimostrato che puntare su di lui come un possibile futuro numero 1 non è per nulla una cattiva idea: finale ad Amburgo e soprattutto semifinale al Roland Garros, dove giocando col braccio sciolto ha recuperato due set a Nole prima di cedere alla distanza, non sono indizi da poco. Il suo tennis, efficace e molto bello, è da primo della classe. Quando avrà imparato a canalizzare meglio le sue risorse avrà un futuro da Slammer, ne sono certo.
Tra i giocatori che hanno deluso, il primo della lista è sicuramente Medvedev. Dopo l’abbuffata di risultati di prestigio dello scorso anno – c’era già chi lo vedeva per il 2020 sul tetto del Ranking Atp – quest’anno gli è andato tutto storto riuscendo a perdere da player che gli sono nettamente inferiori. Sembra distratto e molto nervoso. Vedremo se riuscirà a salvare l’annata negli ultimissimi appuntamenti. Secondo me solo una vittoria alle Atp Finals potrebbe farlo rinascere dalle ceneri di una stagione che lui credeva quella della consacrazione.
Ci sono poi i player non ancora certi di giocarsi il titolo di Maestro. Rublev merita certamente questa opportunità. Quattro vittorie Atp, tra le quali le recenti affermazioni ad Amburgo e a San Pietroburgo, mi fanno credere che sia ormai pronto per il grande salto. Anche Schwartzman meriterebbe di essere presente nella capitale inglese almeno per quello che ha fatto vedere a Roma e a Parigi. Difficilmente Shapovalov migliorato nell’ultima stagione e Berrettini che ha giocato poco per problemi fisici potranno impensierirli. Di Monfils, dopo l’inizio di stagione molto brillante, negli ultimi due mesi, si sono perse le tracce. Goffin e Bautista di fatto sono fuori gioco.
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