Il torneo milanese si è dimostrato una vetrina importantissima per vedere in anteprima le future stelle del tennis mondiale.
Bisognerà aspettare il prossimo autunno per rivedere a Milano le migliori racchette next-gen. E’ un vero peccato perché le tre edizioni finora giocate non solo hanno divertito il pubblico delle tribune e televisivo, ma soprattutto hanno mostrato il meglio del tennis giovanile mondiale, i futuri campioni Slam. Ricordo lo scetticismo con il quale fu accolta la prima edizione. Torneo o solo una passerella che dispensa molte migliaia di euro agli otto player che vi partecipano? Oggi, nell’attesa di tempi migliori, possiamo senz’altro dire che si è dimostrato un torneo vero, anche se i set finiscono con la conquista del quarto game, non esiste la ripetizione del servizio dopo il net e … .
Chi è venuto prima alla Fiera e poi al nuovo Palalido, ha capito che per i migliori è una tappa di avvicinamento verso le Atp Finals che dal prossimo anno si giocheranno a Torino. In due settimane l’Italia diventerà il centro di attrazione del tennis mondiale e sono sicuro che non deluderemo né in termini organizzativi che di spettacolo.
L’anno scorso il Masters dei giovani ha spiccato il volo grazie all’esaltante cavalcata di Sinner, ammesso con una wild card speciale, senza cioè passare dal torneo di qualificazione riservato agli italiani. Il modo in cui ha battuto in finale De Minaur, in quei giorni n°18 della classifica mondiale, ha lasciato il segno.
Non solo lui tuttavia, negli anni, ha stupito. Nel 2018 vinse Tsitsipas, recente semifinalista del Roland Garros, che l’anno prima, in veste di riserva, giocò un set d’esibizione con Sascha Zverev che avendo annullato i tempi di svezzamento tennistico, nel 2017 era già pronto per il primo giro di giostra tra i grandi. Nel 2018 il tedesco si aggiudicò il titolo come ha fatto il greco l’anno scorso alla sua prima presenza alle Finals di Londra quando sconfisse Thiem in una palpitante finale.
Vogliamo dimenticare Shapovalov che nell’unica partecipazione esaltò il pubblico per i suoi colpi come successe al giovanissimo McEnroe quando diciottenne apparve a Wimbledon? I moscoviti – Medvedev, Rublev e Khachanov – hanno dimostrato di poter stare tra i primi e di poter battere i migliori. E’ difficile immaginare che Daniil e Andrej non vinceranno tornei Slam nel corso della loro carriera.
Il più sfortunato di tutti è stato il coreano Chung, vincitore nel 2017 della prima edizione, che poco più di due mesi dopo arrivò fino alle semifinali dello Slam giocato a Melbourne. L’hanno fermato diversi infortuni quando già si sprecavano i paragoni con il primo Djokovic. Purtroppo non è certo che lo rivedremo ad altissimi livelli.
La fila dei player che hanno partecipato al torneo milanese e che stanno scalando la classifica è lunga. Basta fare una ricerca su Internet per rendersene conto: Hurkacz, Humbert, Kecmanovic, Coric, sono i primi nomi che mi vengono in mente. Il solo Aliassime purtroppo ha declinato l’invito, non credo sia stato ben consigliato.
Torneremo a vedere a Milano i migliori under 21 dal prossimo anno, sperando che il contratto tra l’Atp e la nostra Federazione si rinnovi anche per gli anni a venire. Chissà se Sinner ci sarà o se sarà già presente a Torino. Comunque da spettatori potremo consolarci con il tennis meraviglioso di Lorenzo Musetti.
Milano capitale anche del tennis giovanile oltre che della moda e del design. Agli storici tornei dell’Avvenire, under 16, e del Bonfiglio, under 18, si è affiancato il torneo Next Gen che permette a tutti gli appassionati di vedere i migliori talenti del tennis mondiale un momento prima o forse due di diventare campionissimi.