Grecia–Argentina era un match molto atteso per il rientro in campo in singolare di Stefanos Tsitsipas, dopo l’intervento chirurgico subito al gomito destro a novembre, contro un avversario difficile come Diego Schwartzman che non è abituato a regalare niente.
La partita, durata due ore e 44 minuti è stata avvincente e spettacolare soprattutto finché il greco ha avuto benzina. Nel secondo e nel terzo set Stefanos è apparso in calo di energie psicofisiche e questo ha fatto sì che, provando a chiudere più velocemente gli scambi, aumentando il ritmo, è salito anche il numero di errori gratuiti.
Nel primo set Tsitsipas ha dimostrato di essere già in discrete condizioni perché ha spesso vinto gli scambi che si allungavano anche grazie ad accelerazioni improvvise che non permettevano a Diego di reagire.
Nel dodicesimo game si sono viste le prime palle break del match, che erano anche set point, annullate dall’argentino. Meritato il tie-break vinto da Tsitsipas che è rimasto sempre con la testa avanti.
Come dicevo, il risultato alla fine ha premiato il player di Buenos Aires che nonostante il set perso ha continuato a giocare con la solita garra. Diego, grazie anche alla complicità di Tsitsipas che ha incominciato a sentire la lunghezza del match e la mancanza di una vera preparazione invernale, è riuscito a invertire la rotta e a brekkare in modo definitivo all’ottavo gioco del secondo set e al primo e al nono del terzo.
Tsitsipas nell’ultima ora non aveva più la precisione, la forza e l’esuberanza che ha contraddistinto il primo set del suo match di rientro. Credo comunque che possa ritenersi soddisfatto della prestazione e anche se il cammino è ancora abbastanza lungo mi sembra sulla buona strada.
Tsitsipas è entrato in campo con la necessità di fare il punto del pareggio perché Federico Delbonis aveva rispettato il pronostico battendo abbastanza facilmente – anche se il primo set conclusosi al tie-break ha mostrato un sostanziale equilibrio – Michail Pervolarakis il quale nel secondo è uscito completamente dall’incontro.
E’ stato necessario il doppio per decidere la vincente tra Serbia e Cile. I sudamericani Barrios Vera e Tabilo hanno vinto contro Cacic e Sabanov il super tie-break del terzo set per 10 punti a 7 dopo 86 minuti intensi e giocati discretamente, nonostante diversi errori da parte di entrambe le coppie. La posta in palio era alta e questo giustifica alcuni errori per giocatori che non sono abituati a palcoscenici di livello mondiale.
Molto combattuti anche gli incontri di singolare, finiti entrambi al terzo set. Il primo se lo è aggiudicato Filip Krajinovic che ha dovuto lottare fino al tie-break del terzo set per avere la meglio del suo avversario Alejandro Tabilo n°139 del Ranking Atp. E’ stato bravo il cileno a recuperare nel terzo set dall’1-3.
Il game decisivo è stato tuttavia giocato meglio dal serbo che grazie alla maggiore esperienza internazionale e ad alcuni colpi molto spettacolari e perfetti dal punto di vista tecnico è riuscito a farlo suo al terzo match point a disposizione.
Molto combattuto anche l’incontro fra i numeri 1 Dusan Lajovic e Cristian Garin nel quale il serbo è stato costretto al ritiro per crampi e affaticamento durante il terzo set.
Nel primo si è assistito ad una continua serie di break da parte di entrambi fino a quello decisivo del decimo gioco a favore del serbo. Nel secondo i game hanno seguito l’andamento del servizio fino allo strappo del nono gioco che ha consentito a Garin di confermare il vantaggio chiudendo al decimo game.
La vittoria del Cile contro la Serbia anche se priva del n°1 del mondo rappresenta sicuramente una sorpresa perché la squadra balcanica è di maggiore spessore internazionale e ha player di ottima classifica.
Gruppo A
Cile-Serbia 2-1
Krajinovic-Tabilo 6-4 3-6 7-65
Garin-Lajovic 6-4 4-6 3-0 ritiro di Lajovic
Barrios Vera/Tabilo-Cacic/Sabanov 6-4 3-6 10-7
Gruppo D
Argentina-Grecia 3-0
Delbonis-Pervolarakis 7-65 6-1
Schwartzman-Tsitsipas 65-7 6-3 6-3
Gonzalez/Molteni-Kalovelonis/Tsitsipas P. 6-3 4-6 11-9