Australian Open 2023. Si giocano gli ottavi di finale

21 Gennaio 2023
Sandro Columbaro

E’ terminata la prima settimana del primo Major dell’anno che ha offerto finora diverse sorprese, qualche partita quasi epica e un livello di gioco mediamente alto considerando anche che le condizioni climatiche e le palline, delle quali molti giocatori si sono lamentati, non hanno favorito uno spettacolo di livello ancora superiore.

Sono arrivati al quarto turno sette dei giocatori previsti e altre cinque teste di serie tra la 17 e la 32. Gli unici ottavi che hanno mantenuto le previsioni sono Tsitsipas–Sinner e Rublev–Rune. Nelle altre sei partite c’è almeno una sorpresa.

Fanno scalpore le uscite sia di Nadal (1) per mano di McDonald che di Ruud (2) che ha perso da Brooksby, entrambi non si sono confermati nell’incontro successivo. Ne hanno approfittato Nishioka (31), in gran forma, che ha vinto abbastanza facilmente con McDonald e Paul che, battendo Brooksby, si è confermato un giocatore solido anche se sottovalutato.

Partendo dalla parte alta presento brevemente gli ottavi di finale.

Nishioka (31)–Khachanov (18)
Il ventisettenne giapponese nonostante un fisico fuori moda nel tennis odierno sta ottenendo le sue migliori prestazioni. Lo dimostra il best ranking e un inizio di 2023 di ottimo livello. E’ arrivato in semifinale ad Adelaide 1 dove si è ritirato contro Korda e non ha ancora perso un set in questo primo Slam dimostrando un ottimo stato di forma anche se il suo tennis è necessariamente un po’ leggero. Ha sconfitto Mikael Ymer, il qualificato ceco Svrcina e McDonald che aveva eliminato Nadal al secondo turno. Ha raggiunto per la prima volta la seconda settimana in un Major.

Il ventiseienne moscovita, che arrivò in semifinale a Flushing Meadows lo scorso settembre, vuole dimostrare di essere tornato competitivo ai livelli più alti. E’ un giocatore dal rendimento alterno ma ha colpi pesanti anche se è un po’ lento nella preparazione troppo lavorata soprattutto nel diritto. In questo torneo ha battuto al terzo turno Tiafoe (16). Per me è stata una sorpresa, anche se ovviamente non la più eclatante di questa prima settimana.

Hurkacz (10)–Korda (29)
Dal venticinquenne giocatore polacco non si sa mai cosa attendersi. Il suo tennis dipende molto dal rendimento al servizio e da come gli funziona il diritto che spesso manda fuori di metri. Nelle giornate migliori è capace di infastidire se non battere anche i top player. Dopo un primo turno facile ha sconfitto per 6-3 al quinto set sia Sonego che Shapovalov (20) sfoggiando oltre ai colpi che gli conosciamo anche una capacità di resilienza difficile da immaginare considerato il suo comportamento sornione che spesso ce lo fa pensare mentalmente lontano dal match.

Il figlio del campione cecoslovacco Petr non viene da una stagione esaltante. La sua maturazione è abbastanza lenta ma la facilità con la quale colpisce la pallina mi fa pensare che possa essere uno dei protagonisti dei prossimi anni. Ha iniziato l’anno molto bene. Ad Adelaide 1 ha perso in finale da Djokovic. A Melbourne ha compiuto una delle sorprese vere della prima settimana estromettendo in tre set, nei quali sono stati giocati due tie-break, Medvedev (7) che dopo questa ennesima prestazione deludente uscirà dalla top ten dopo essere stato all’inizio dello scorso anno n°1.

Tsitsipas (3)–Sinner (15)
E’ la partita che tutti aspettiamo, la rivincita dello scorso anno che si giocò nei quarti. La brutta sconfitta di Melbourne 2022 costò secondo l’opinione comune il posto a Piatti. Personalmente non ne sono convinto. Sinner ne uscì arrabbiato perché si aspettava di dimostrare di essere all’altezza del greco, di giocare alla pari con lui. Non ci riuscì ma non credo che le colpe si potessero addebitare al suo coach che lo aveva fatto arrivare nella top ten a soli vent’anni e quattro mesi. L’anno trascorso è stato difficile per Jannik perché ha avuto troppi stop and go per infortuni di vario genere. In questo torneo ha convinto nei primi due turni con giocatori a lui nettamente inferiori, mentre con Fucsovics ha giocato male fino a quando il magiaro non ha ceduto fisicamente e forse anche mentalmente.

Tsitsipas aspetta ancora la grande vittoria. E’ da anni che spesso si perde nei momenti decisivi di un Slam. E’ arrivato in finale al Roland Garros 2021, ma da lui ci si aspetta il trionfo anche se lo stress che deve subire da parte del padre non è facile da gestire. In questo torneo non ha ancora perso un set. Speriamo che succeda contro Jannik, e non solo, il quale comunque non parte favorito.

Lehecka–Auger Aliassime (6)
Il ventunenne ceco che l’anno scorso si è messo in luce soprattutto a Rotterdam e alle Next Gen Atp Finals di Milano dimostra di essere un player potente e capace di giocare molto bene sul cemento. Non mi aspettavo che fosse in grado di arrivare fino agli ottavi dopo aver sconfitto con un periodico 6-3 Coric (21) e soprattutto Norrie (11) in un finale nel quale è riuscito a ribaltare un risultato che lo vedeva sotto di due set a uno. Il britannico negli ultimi due set ha fatto solo cinque game.

Tutti aspettano, un po’ come succede per Tsitsipas, che il canadese prima o poi faccia il grande colpo ma Felix funziona a corrente alternata all’interno della stessa partita. Ha avuto qualche difficoltà con il suo compagno di squadra Pospisil, ha perso i primi due set con lo slovacco Molcan prima di far valere la potenza dei suoi colpi, e ha vinto abbastanza facilmente un match con Francisco Cerundolo (28) che gli ha strappato la seconda frazione. Non so mai cosa pensare di questo predestinato che spesso delude nel momento in cui sente forte la tensione. La cura Toni Nadal gli sta facendo sicuramente bene, ma il vero salto di qualità deve ancora arrivare. Oggi, nel momento in cui scrivo, è ancora nel limbo.

Rublev (5)–Rune (9)
Il moscovita è un altro degli ex predestinati che si perde nei grandi appuntamenti. Anche se è ormai presente nel Circuito da molti anni non convince ancora completamente. E’ stato oscurato negli ultimi tre da Medvedev. Da junior i russi facevano molto più affidamento su di lui. Il suo gioco non è ancora completo. Gli manca la fase difensiva e spinge sempre con il diritto dalla solita mattonella. A rete, nonostante giochi spesso il doppio, è ancora un pesce fuor d’acqua. Ha eliminato Thiem, che purtroppo sembra ancora lontano dal giocatore pre infortunio, Ruusuvuori, e Evans (25) senza rischiare assolutamente nulla. 

Il danese Rune ha sorpreso tutti nel finale di stagione 2022 chiuso con la vittoria a Parigi-Bercy contro Djokovic. E’ ormai da considerare una stella di prima grandezza perché in un anno ha bruciato le tappe, nonostante abbia ancora 19 anni. Ha iniziato la stagione scorsa fuori dalla top 100. Il suo gioco piace molto, il suo carattere un po’ meno. Ha battuto Krajinovic, Cressy e Humbert senza perdere un set.

De Minaur (22)–Djokovic (4)
Gli australiani speravano che in questa edizione potessero vedere Kyrgios in versione Wimbledon. Purtroppo Nick non è della partita. Devono quindi fare il tifo per il giocatore che vive in Spagna ma immagino che la sua corsa finisca agli ottavi. De Minaur ha giocato finora un ottimo torneo, solo un set perso contro Mannarino. The Demon, come lo chiamano i suoi avversari perché è capace di rincorrerli fino agli spogliatoi, è pericoloso perché non si arrende mai, ma il suo gioco è troppo leggero quando incontra i pezzi da novanta.

Djokovic appartiene ad una categoria unica. Mi sembra ingiocabile anche se Alex avrà il tifo dalla sua e la voglia di far bene. Nole con le sue nove vittorie è di casa all’Australian Open. Ha qualche problema alla gamba ma è così capace di razionalizzare al meglio le sue energie che mi sembra difficile che possa rischiare contro un avversario tenace ma limitato rispetto al serbo. Nole ha giocato in scioltezza i primi due incontri e si è dovuto impegnare abbastanza per avere la meglio di Dimitrov che è sempre un giocatore spettacolare ma quasi mai in grado di battere i grandissimi.

Shelton–Wolf
E’ il quarto di finale a stelle e strisce che nessuno si aspettava. Il ventenne Shelton è un giocatore esplosivo che ha già battuto lo scorso anno player classificati molto meglio di lui come Sonego e Ruud – è successo a Cincinnati – e ha vinto tre Challenger consecutivi giocati a novembre negli Stati Uniti. Al terzo turno ha eliminato in tre set la wild card Popyrin che in quello precedente aveva estromesso Fritz (8) procurando una delle sorprese più eclatanti della settimana.

Wolf molti lo ricorderanno arrivare in finale a Firenze nel mese di ottobre dove è stato sconfitto da Auger. E’ sicuramente un giocatore in crescita che sta mostrando il potenziale dopo i tanti infortuni che hanno bloccato i suoi miglioramenti come tennista. Ha battuto in questo torneo Schwartzman (23) che ormai è in caduta libera e al terzo turno ha piegato facilmente le resistenze del lucky loser Mmoh che aveva eliminato il rientrante Zverev (12).

Bautista Agut (24)–Paul
Altra partita come la precedente assolutamente non prevedibile come possibile ottavo di finale. Lo spagnolo, giocatore di lunghissima esperienza, ha approfittato della stanchezza fisica credo anche mentale di Murray che aveva dovuto giocare dieci set per piegare prima Berrettini e poi Kokkinakis in match ad altissima tensione emotiva. Roberto è razionale, pennella le righe del campo con geometrie quasi perfette ma non è da considerare un player esplosivo o capace di giocare partite memorabili. Lui è sempre presente e prova a fare il massimo, sapendo che il suo gioco ha dei limiti che non è mai riuscito a superare.

Paul è uno dei giocatori più sottovalutati nonostante le sue prestazioni siano quasi sempre di buon livello. In questo torneo al terzo turno ha lasciato otto game a Brooksby che al secondo aveva eliminato Ruud (2). Attualmente è n°35 della classifica mondiale. Viene dalla sua migliore stagione. Ha un gioco solido e in campo, anche se non è appariscente, sa fare tutto abbastanza bene.