Con la vittoria ad Anversa di ieri pomeriggio Jannik Sinner ha rilanciato la corsa verso le Atp Finals di Torino. Ha risposto a Cameron Norrie che con il successo non previsto a Indian Wells della scorsa settimana ha riproposto prepotentemente la sua candidatura. I 1000 punti guadagnati da Cameron gli avevano fatto fare un balzo di diverse posizioni quando ormai sembrava fuori dal giro. Del resto chi si ricorda l’impresa di Sock del 2017 sa benissimo che le sorprese non si possono escludere fino all’ultimo e che è sempre necessario tenere gli occhi ben aperti e la calcolatrice a portata di mano.
Chi parteciperà alla nuova edizione delle Atp Finals di Torino? E’ praticamente certa la presenza di Djokovic che dovrebbe tornare a Parigi-Bercy e finire la stagione alla Caja Magica di Madrid visto che tiene molto a vincere la Coppa Davis per la Serbia. Medvedev, Tsitsipas, Zverev, Rublev e Berrettini che finora ha 4000 punti, saranno della partita mentre mancherà Nadal, ottavo, che dovrebbe tornare con lo Slam australiano.
Gli ultimi due posti sono contesi da sei player, ma non tutti partono dalla stessa posizione, e non solo in termini di punti. Karatsev ha vinto il torneo di Mosca e potrebbe anche fare il bis con quello di San Pietroburgo, Rublev permettendo. La sua è una candidatura solo teorica perché dovrebbe fare finale a Parigi-Bercy per tornare veramente in corsa. E’ comunque parso in ripresa rispetto alle ultime prestazioni e non lontano parente dal giocatore che spaventò tutti i colleghi ad inizio stagione. In questo momento è 13° con 2280 punti.
Auger, 12°, di punti ne ha 2330 ma dopo la semifinale di New York ha giocato solo un incontro ufficiale, quello perso in modo netto contro Ramos Vinolas a Indian Wells. Non sembra nelle condizioni di poter recuperare uno svantaggio di 600-700 punti. Le prestazioni Slam di Wimbledon e di Flushing Meadows ci dicono che a Torino arriverà sicuramente, forse dal 2022.
Sono Norrie, Sinner, Hurkacz e Ruud distanziati da un paio di vittorie importanti, 175 punti tra l’inglese e il norvegese, a contendersi i posti vacanti. Posizionato meglio in classifica con 3015 punti è Ruud, settimo, che tuttavia potrebbe risentire del fatto, non trascurabile, che Vienna, Parigi-Bercy e Stoccolma si giocano sul veloce indoor. E’ il player meno abituato a giocare nei palazzetti. Potrebbe risentirne negativamente.
Norrie, 11° con 2840 punti, gioca bene sul cemento, ha vissuto molto in Nuova Zelanda e negli Stati Uniti. Nonostante abbia solo 26 anni tennisticamente è ancora giovane. I palazzetti europei li ha visitati poco. L’anno scorso non giocò né a Vienna né a Parigi-Bercy. Nel 2019 non superò le qualificazioni in Austria e perse al primo turno da Raonic in Francia. Certo il giocatore di quest’anno è di ben altro spessore, comunque deve ancora conoscersi completamente.
Hurkacz 9° con 2955 punti e Sinner 10° con 2845 sono invece i giocatori meglio attrezzati per fare bene a Vienna e a Parigi-Bercy. Hanno il gioco che meglio si adatta all’indoor. Bisognerà vedere quante risorse psicofisiche avranno ancora a disposizione. Le motivazioni certo non mancheranno. Il loro sogno forse, visto che sono amici, sarebbe quello di andarci insieme.
Intanto ieri Jannik ha rispettato, come aveva fatto a Sofia tre settimane fa, le credenziali di n°1 del seeding: otto incontri senza perdere un set. A differenza del torneo vinto a inizio ottobre, la settimana scorsa ha giocato un tennis di qualità eccelsa che personalmente non credevo avesse ancora acquisito.
E’ stato straordinario, unico per vari motivi e mi fermo qui. Vi eviterò descrizioni mirabolanti, statistiche straordinarie e via dicendo perché si possono leggere dovunque. Quelle riuscite meglio sono state scritte da chi, solo questa estate dopo Wimbledon, non credeva più in lui e lo vedeva in forte regressione.
Dico solo che avere due giocatori alle Atp Finals di Torino sarebbe un record unico per il nostro tennis. Jannik in queste settimane potrebbe riuscire nell’impresa e aggiungersi a Matteo.