Il giovanissimo spagnolo vince il primo Slam in carriera e raggiunge la vetta della classifica.
Carlos Alcaraz (3) ha vinto il suo primo Slam, è diventato il n°1 più giovane della storia e credo che abbia iniziato una carriera da campionissimo. Quando parliamo del ragazzo murciano dobbiamo sempre ricordare che ha 19 anni e quindi si deve considerare che la formazione tecnica, mentale e agonistica non è ancora al top. E’ naturale di conseguenza aspettarsi anche dei cali di concentrazione e prestazione.
Alcaraz tornerà a perdere partite che sembreranno scontate anche se il player spagnolo appartiene ad una razza quasi unica perché ogni suo gesto è naturale. Nel suo tennis c’è molto istinto e bravura nel risolvere difficili problemi tattici in brevissimo tempo, anche se non mancano continui rimandi al suo coach Ferrero molto bravo a saperlo guidare.
In finale Alcaraz ha battuto in quattro set il norvegese Casper Ruud (5) in un torneo che ha riservato molte sorprese fin dai primi turni e nel quale mancavano Djokovic, da non vaccinato non ha avuto la possibilità di volare negli States, e Zverev che è fermo da tempo a causa del grave infortunio subito alla caviglia sinistra durante la semifinale del Roland Garros contro Nadal.
Carlos, posizionato nella parte bassa del tabellone presieduta da Nadal, ha regolato con relativa facilità Baez che si è ritirato nel terzo set dopo aver perso al dodicesimo gioco i primi due, Federico Coria in modo ancora più netto e con un periodico 6-3 il californiano Brooksby dal quale mi aspettavo una maggiore resistenza in questa partita e più in generale una stagione, in particolare sul cemento, migliore di quella che ha giocato, visto il modo con il quale aveva stupito il mondo del tennis, nell’estate del 2021.
Alcaraz ha dovuto faticare dagli ottavi. Al quarto turno ha affrontato uno scoglio particolarmente ostico in Cilic (15) che, anche se è ovviamente lontano dal giocatore che vinse questo torneo nel 2014, è ancora, quando riesce a servire bene e a spazzolare di diritto, un player temibile. Lo ha dimostrato contro il murciano al quale è servita tutta la spinta propulsiva, il coraggio e la capacità di giocare tatticamente molto bene i punti decisivi per vincere alla quinta frazione visto che Marin è sempre stato capace di rimontare il conto dei set. Nel quinto il break si è verificato nel quarto gioco.
Il match sicuramente più difficile l’ha dovuto affrontare nei quarti di finale quando ha incontrato Sinner (11). Jannik in vantaggio per due set a uno grazie a due tie-break giocati in modo straordinario, in particolare il secondo vinto per 7 punti a 0, e 5-4 con servizio per chiudere, non ha sfruttato il match point che avrebbe concluso la partita dopo circa 3 ore e 10 minuti di gioco intenso, entrambi alla ricerca del vincente che fosse anche spettacolare e strabiliante.
Il quarto set è stato quello che ha deciso il match. Sinner lo ha incominciato nel miglior modo portandosi sul 2-0, una volta ripreso al sesto game ha controbrekkato e confermato in quello successivo arrivando così un passo dal traguardo della prima semifinale Slam della sua giovane carriera. Ha servito sul 5-3. Troppo facile dire oggi che avrebbe dovuto giocare meglio il match point! Si è fatto riprendere da Carlos che ha vinto gli undici degli ultimi dodici punti della frazione.
Nel quinto set la partita è diventata così molto difficile per l’altoatesino che ha dovuto resettare velocemente per dimenticare di essere stato ad un centimetro dal traguardo. Anche se è sembrato il più affaticato è stato il primo a brekkare nel quinto gioco, ma gli ultimi game sono stati quasi un calvario che sicuramente non meritava. Carlos ha brekkato nel successivo e all’ottavo gioco vincendo un match che aveva praticamente perso.
Il murciano si è ripetuto anche in semifinale battendo Tiafoe (22) sempre al quinto set in un match sicuramente difficile ma non spettacolare e al cardiopalmo come quello giocato nel turno precedente. Dopo un primo set vinto dal player statunitense al tie-break, Carlos si è riscattato abbastanza velocemente lasciando solo quattro game nei due successivi.
All’inizio della quarta frazione lo strapotere dello spagnolo era ancora evidente. Carlos non ha concretizzato due palle per il 3-0 che avrebbero potuto chiudere anticipatamente il match. Lo statunitense ha reagito e con bellissime risposte e ha controbrekkato due volte fino a risalire sul 3-3. Tiafoe è sempre stato incoraggiato dal pubblico che non lo ha mai abbandonato anche quando ha dovuto salvare sul 5-4 un match point. Una controsmorzata molto bella ha tenuto in vita Frances. I tifosi erano in visibilio e l’esaltazione è diventata massima quando il player del Maryland ha vinto il secondo tie-break della giornata. E’ stato un diritto non impossibile sbagliato dallo spagnolo, dopo un gioco decisivo giocato spalla a spalla, a spingere Tiafoe verso un quinto set voluto con tutta la volontà e forza possibile.
Nel set decisivo Alcaraz ha dimostrato di avere più benzina in corpo. Anche se Carlos si è fatto riprendere al quarto gioco, in quello successivo ha aggredito indomito e questa volta lo statunitense ha dovuto alzare bandiera bianca stremato dalla fatica e da un avversario che nel corso dei cinque set ha dimostrato di avere maggiore sprint e grande capacità di alzare il livello ogni volta che era necessario. L’ultimo break ottenuto da Carlos al quinto game ha corrisposto alla resa di Tiafoe che nell’intervista sul campo si è detto sicuro di poter vincere gli U. S. Open nei prossimi anni.
Ho parlato di torneo delle sorprese perché nella parte bassa del tabellone, tra le prime otto teste di serie, il solo Alcaraz è giunto nei quarti di finale. Sono usciti anzitempo Nadal (2) da Tiafoe dimostrando una preparazione che non è certo quella che lo ha sostenuto fino al Roland Garros, Norrie (7) che è stato sconfitto con un periodico 6-4 da Rublev (9) e Hurkacz (8) che ha perso sorprendentemente al secondo turno da Ivashka in quattro set nei quali ha giocato molto al di sotto delle sue possibilità, visto che il cemento è la superficie preferita.
Nella parte alta il solo Ruud (5), tra le prime otto teste di serie, è entrato nei quarti di finale. Ha deluso Medvedev (1) che l’anno scorso vincendo il torneo impedì a Djokovic di arrivare al Grande Slam. Ha perso negli ottavi dalla mina vagante Kyrgios (23), ma la sua prestazione è stata sicuramente sotto le aspettative. Malissimo ha fatto Tsitsipas (4) che al primo turno contro il qualificato colombiano Galan ha provato ad entrare in partita troppo tardi, quando i primi due set erano volati via in modo preoccupante. Deludente anche Auger (6) che al secondo turno ha perso con un periodico 6-4 dall’inglese Draper.
Vediamo quindi qual è stato il cammino del finalista Ruud che ha dovuto penare meno di Alcaraz. Il norvegese ha gestito con facilità i primi due turni sconfiggendo prima Edmund in tre set e al secondo in quattro l’olandese van Rijthoven che vinse nel mese di giugno il torneo sull’erba di ‘s-Hertogenbosch e arrivò agli ottavi a Wimbledon dove venne sconfitto in quattro set da Djokovic.
Se agli ottavi contro il bizzoso e spesso indisponente Moutet ha avuto solo un momento di distrazione nel terzo set perso al tie-break in un match dominato, ben diverso è stato l’impegno che ha dovuto sostenere nel turno precedente contro Paul (29) che ha ceduto di schianto, battuto al quinto set anche dalla stanchezza, dopo che i primi quattro sono stati giocati alla pari e molto bene da entrambi.
Nei quarti di finale il norvegese ha incontrato Berrettini (13) che ha dimostrato le difficoltà del periodo. Matteo partito molto male ha perso velocemente il primo set, ha provato un recupero nel secondo ma è stato solo nel terzo che i suoi colpi hanno incominciato a funzionare. Ha avuto due set point che non è riuscito a sfruttare e nel tie-break Ruud ha messo subito la testa avanti vincendo meritatamente.
In semifinale Casper ha incontrato Khachanov (27), alla prima semifinale Slam della carriera. Per arrivarci il moscovita ha dovuto affrontare una partita durissima nei quarti contro Kyrgios, uno dei giocatori più in forma del circuito che qualcuno sperava di vedere in finale come a Wimbledon. Karen ha giocato una partita volitiva e nel quinto set è stato bravo a brekkare all’inizio dimostrando maggiore freschezza visto che è riuscito a vincere quasi tutti gli scambi che si allungavano. Ha chiuso al decimo game con l’ennesimo ace della partita.
Il russo ha tenuto bene contro il norvegese nel primo set, finito al tie-break, dove si sono visti diversi break, ha ceduto in modo netto la seconda frazione, ha saputo reagire con orgoglio nel terzo ma nel quarto si è fatta sentire la maggiore attitudine dell’avversario che ha brekkato due volte e si è involato prima sul 4-1 e ha quindi chiuso sul 6-2 macinando gioco, variando alcuni schemi e chiudendo con una bella palla corta.
Nella finale tra l’iberico e il norvegese il primo set è stato vinto meritatamente dal primo che ha giocato in modo più vario e veloce. Nel secondo alcuni errori tattici di Carlos hanno permesso a Casper di brekkare al sesto gioco, portarsi sul 5-2 e chiudere con un ulteriore break all’ottavo game.
Il terzo set è stato a mio parere quello decisivo che di fatto ha chiuso il match. Casper ha avuto due set point che non ha saputo sfruttare. Queste occasioni perse hanno condizionato sicuramente il tie-break del norvegese visto i tanti errori di diritto che ha mandato spesso fuori misura. Nel quarto il murciano ha giocato sempre in spinta. Ha brekkato al sesto game e confermato in quello successivo nel quale ha recuperato da 0-30. Il giovane spagnolo ha vinto il nono game dimostrando sicurezza e personalità. Ha chiuso al secondo match point con un vincente.
Sono stati diciotto i player italiani che sono volati a New York per giocare le qualificazioni. La nuova generazione che quest’anno ha vinto molti Challenger era presente al completo. Purtroppo dei sette giocatori arrivati all’ultimo turno – Arnaldi, Brancaccio, Cobolli, Maestrelli, Seppi, Agamenone, Bonadio – nessuno si è qualificato. Maestrelli è arrivato a meno di un passo. Sono convinto che già dal primo Slam del prossimo anno vedremo dei giocatori in grado d’incidere. In questa stagione molti di loro, scalando centinaia di posti in classifica, hanno fatto il primo passo. Diventeranno competitivi già dal 2023 a livelli più alti.
Nel tabellone principale erano presenti Sinner, Berrettini, Musetti (26), Sonego e Fognini.
Di Sinner e Berrettini ho già detto che sono arrivati ai quarti di finale. Jannik per entrare tra i migliori otto ha dovuto faticare con Altmaier e soprattutto con Ivashka – cinque set con entrambi – mentre con il qualificato Eubanks e con Nakashima non ha avuto particolari problemi. Berrettini dopo aver battuto facilmente il qualificato Jarry ha dovuto sudare i passaggi dei turni successivi con il lucky loser Grenier, Murray e Davidovich anche se con nessuno ha rischiato di uscire prima del tempo.
Sonego ha perso con Thompson un match che improvvisamente, dopo aver letteralmente dominato i primi due set, è diventato maledettamente difficile. La partita è girata all’inizio del terzo quando l’australiano ha cambiato ritmo e ha giocato delle variazioni tattiche che il piemontese, troppo spesso passivo, non è più riuscito ad arginare.
Musetti ha mancato al quarto turno la sfida con Sinner perché è stato sconfitto in quello precedente da Ivashka in quattro set. Lorenzo la vera impresa l’ha compiuta al primo turno quando ha sconfitto, dopo una lunga maratona finita al tie-break del quinto set, Goffin e si è confermato al secondo con il qualificato Brouwer.
Fognini ha dimostrato, nonostante i 35 anni e diversi acciacchi, di essere un buon combattente. Ha sconfitto Karacev al quinto set in recupero importante perché aveva perso le prime due frazioni ed è stato sconfitto da Nadal in modo abbastanza netto ma dopo essersi tolto la soddisfazione di aver vinto il primo set.
L’ultimo torneo Slam del 2022 è finito con la vittoria, non direi a sorpresa, del next-gen Alcaraz. Si ricomincerà come al solito dall’Australia con la speranza di rivedere in campo Djokovic, Zverev e di ritrovare in forma Nadal ma anche Thiem e tutti i migliori che per vari motivi quest’anno non sono riusciti ad emergere.
Noi ci aspettiamo molto da Berrettini che l’anno scorso in quel torneo si spinse fino alla semifinale, Sinner e speriamo anche in Musetti, Sonego e in qualche altro giocatore che sarà riuscito nel frattempo a fare un ulteriore salto di qualità.