Quando dalla prossima settimana si tornerà a giocare sulla terra europea che cosa ci sarà di nuovo rispetto agli ultimi anni? Il cambio al vertice sta avvenendo e nuovi protagonisti si stanno affacciando sul palcoscenico mondiale.
Il quesito che tutti gli esperti si pongono – c’è in corso anche un dibattito tra ex grandi del nostro sport – è quello che riguarda il rendimento del nuovo gioiello mondiale del tennis. Rispondere non è poi così difficile. E’ evidente che Carlos Alcaraz da Palmares sarà uno dei protagonisti già da Montecarlo.
Ha già vinto il torneo Atp 500 di Rio, il più importante che si è giocato sul rosso in questa prima parte di stagione. Lui nel frattempo ha fatto benissimo anche sul cemento, ma la terra rimane la superficie d’elezione, quella sulla quale ha imparato a giocare e ha ottenuto i primi successi.
Non dobbiamo tuttavia supporre, come qualcuno ha già fatto, che sarà il favorito numero 1. E’ ancora molto giovane e con un’esperienza limitata. Non è difficile prevedere che troverà diversi ostacoli oltre alla sua smania, la voglia di affermarsi velocissimamente. Il super ego così come una forte autostima certe volte fanno bene ma in altre possono diventare pericolosi, quasi autolesionistici.
Novak Djokovic è un’incognita forse anche per se stesso e per Ivanisevic che lo dovrebbe seguire con maggiore continuità rispetto allo scorso anno, ora che Vajda ha lasciato l’incarico di coach. Immagino che il serbo ci terrà particolarmente a fare bene dopo un lungo periodo di sosta. L’obiettivo principale è il Roland Garros anche perché a Montecarlo potrebbe non essere ancora in forma. Nel nuovo anno ha giocato il solo torneo di Dubai e immagino che ci vorrà un po’ di tempo per riabituarsi ai ritmi partita anche se non dobbiamo dimenticare che è il n°1 della classifica Atp.
Rafael Nadal mancherà a Montecarlo e a Barcellona. Lo rivedremo forse a Madrid o a Roma ma il suo obiettivo non può che essere il 14° titolo al Roland Garros che diventerebbe anche il secondo Slam della stagione. Non poco per un giocatore che la scorsa estate aveva fatto qualche pensierino di lasciare il tennis.
Mancherà anche il n° 2 della classifica mondiale Daniil Medvedev che ha approfittato del periodo primaverile per farsi operare per una piccola ernia. Ha pochi punti da difendere quindi non perderà presumibilmente posizioni ma si deve rendere conto che se vuole essere considerato anche dal mondo del tennis un vero n°1 non bastano i risultati sul cemento. Credo che abbia i colpi che gli consentono di giocare abbastanza bene sulla terra ma gli manca l’attitudine.
Sascha Zverev è un’incognita. Questo doveva essere il suo anno, invece tra arrabbiature e pessimi risultati è partito molto male. Sicuramente sulla terra ha le possibilità di tornare un avversario difficile da battere. E’ necessario che se ne convinca anche lui e che smetta di avere quell’aria di primo della classe sempre sospettoso che non gli giova.
Stefanos Tsitsipas l’anno scorso fece una stagione sul rosso da incorniciare arrivando ad un set dal vincere il Roland Garros dove nella finale si fece recuperare da Djokovic. Quest’anno ci sono alcune incertezze legate allo stato di salute, alla forma non ancora ritrovata e ad un gioco che non è nuovamente capace di spaccare.
Casper Ruud sicuramente sarà tra i migliori. Potrebbe conquistare un Masters 1000 ma non lo vedo ancora in grado di vincere il Roland Garros. E’ molto migliorato nei fondamentali ma finora negli Slam non ha ancora ottenuto prestazioni da ricordare.
Non vedo i canadesi Felix Auger e Denis Shapovalov, in particolare il secondo, protagonisti in questa parte di stagione. Meglio dovrebbe fare Andrej Rublev anche se quando si avvicina ai traguardi importanti si perde.
Matteo Berrettini tornerà non prima del Roland Garros dopo l’operazione subita alla mano destra, Jannik Sinner non predilige la terra rossa e quest’anno purtroppo non lo abbiamo ancora visto in forma. Lorenzo Sonego l’anno scorso raggiunse le semifinali al Foro Italico. Sarebbe un sogno se riuscisse a ripeterle. Quest’anno le sue prestazioni mi lasciano molto perplesso sotto diversi punti di vista. I suoi punti di forza sembrano d’incanto diventati delle debolezze.
Speriamo di rivedere il Lorenzo Musetti che spaventò Djokovic al Roland Garros nei primi due set. A oggi quella versione sembra molto lontana. Fabio Fognini purtroppo è agli sgoccioli di una carriera tormentata ma anche prestigiosa che gli ha dato grandi soddisfazioni.
Ci aspetta un periodo che per noi italiani, storicamente molto affezionati alla terra, non potrà che divertirci e appassionarci indipendentemente da quali saranno i vincitori. Fossero alcuni dei nostri tuttavia sarebbe meglio.