Nel tabellone di Wimbledon 2021 sono presenti una certezza e un’incognita.
La prima è Nole Djokovic (1). Credo che nessuno, anche senza leggere preventivamente il tabellone, avesse scommesso un penny su una sconfitta prematura.
Nole ha fatto il suo. Ha lasciato il primo set del primo match e negli altri incontri ha navigato a velocità di crociera. Ha speso il minimo delle risorse psicofisiche senza rischiare praticamente nulla.
Ha cercato le sensazioni giuste visto che erano due anni che non giocava sull’erba – a parte la partecipazione al doppio nel torneo di Maiorca – ha trovato i tempi e i ritmi adatti.
L’incognita è Roger Federer (6). Pochissime partite da quando ha ripreso a giocare, nessuna vittoria di rilievo. Il ritiro al Roland Garros contro Berrettini.
Al primo turno ha rischiato grosso con Mannarino, non un campione ma un giocatore ostico che trova nei campi erbosi il palcoscenico dove sapersi esprimere al meglio.
Il francese è stato costretto al ritiro prima di iniziare il quinto set. Dopo la passeggiata contro Gasquet, qualche disattenzione con il giocatore di casa Norrie, un match in discesa con Sonego.
Roger con il passare dei giorni sta ritrovando le giuste sensazioni anche se gli errori sono ancora troppi, i momenti di crisi non mancano.
La certezza e l’incognita da quando si sono incrociati nell’ultima iconica finale di Wimbledon hanno percorso strade diverse. In discesa Nole, in salita Roger.
Potrebbero ritrovarsi in finale.
Per Federer sarebbe una rivincita insperata. Impossibile anche solo da credere fino a pochi giorni fa. L’ultima sfida importante della sua strepitosa carriera.
Per Djokovic una possibile tappa di avvicinamento che lo dovrebbe portare dentro la Storia del tennis e non solo.
Prima che tutto questo possa eventualmente accadere ci sono i passaggi intermedi.
Per Nole secondo me sono una formalità, per Roger due tappe di montagna.
Il serbo incontrerà Fucsovics, l’ungherese che ha battuto Rublev (5) interrompendo una serie di sconfitte continue. Marton ha vinto al quinto dominando gli ultimi due set.
Se l’incontro andrà secondo le più ovvie previsioni, Nole se la vedrà con il vincente tra Khachanov (25) e Shapovalov (10).
Il favorito è il canadese che ha fatto di Wimbledon il suo obiettivo di stagione.
Un’eventuale semifinale con Nole è interessante perché contrappone due tennis moderni ma quasi agli antipodi. Denis dovrebbe fare un capolavoro per vincere: gioco rapidissimo quasi senza pensare, con l’istinto dei grandi.
Per Federer la prima altura si chiama Hurkacz (14), quello che batté Sinner in finale a Miami. Sull’erba gioca ancora meglio che sul cemento.
Ha compiuto l’impresa odierna lasciando, nella continuazione del match contro Medvedev (2), il russo esterrefatto. Credo che Daniil avesse fatto calcoli diversi.
Se per Roger il primo ostacolo non sarà così scontato, quello della eventuale semifinale – nel pezzo precedente a questo ho scritto che vedo nei quarti Berrettini favorito contro Auger – sarà ancora più difficile.
Non credo che Matteo abbia spirito vendicativo ma vorrà far vedere a Roger che dal match di due anni fa ha imparato molto, che la lezione è servita.
Il tennis poi ci può smentire, in fondo noi lo amiamo proprio per questo.