Sono ormai molto lontani i tempi in cui l’Australian Open veniva considerato la gamba zoppa dei Major. Oggi è un appuntamento irrinunciabile per i migliori che solo vincendo il primo grande torneo dell’anno hanno l’ipotetica opportunità di fare il Grande Slam, impresa secondo me quasi irripetibile nel tennis moderno ma che i big three hanno sempre sperato, in particolare nei loro anni migliori, di poter far loro come fu per Laver nel 1962 e nel 1969.
Da quando sono scesi in campo Federer seguito da Nadal e poi da Djokovic hanno alimentato un triello, che negli anni in cui era in buone condizioni fisiche Murray è diventato una battaglia a quattro, che ha fatto enormemente bene alla popolarità del nostro sport ma che ha finito irrimediabilmente per togliere loro la possibilità di fare il grandissimo exploit. I primi tre tuttavia con i titoli vinti sono entrati di diritto nella storia tanto da contendersi ad ogni discussione sia tra i tifosi che tra gli addetti ai lavori la palma del migliore di tutti i tempi.
Ognuno di loro è stato dominante in particolare in uno Slam. Melbourne come sappiamo è il torneo di Djokovic che irruppe sulla scena mondiale proprio vincendo in finale nel 2008 su Tsonga. Da allora è riuscito a scrivere il suo nome nell’albo d’oro per altre sette volte, l’ultima lo scorso anno quando batté in una finale palpitante Thiem che da un paio di anni ha studiato, grazie all’apporto fondamentale di coach Massù, gli schemi e i tempi giusti per essere competitivo anche sul veloce come ha poi dimostrato a settembre diventando con la vittoria di Flushing Meadows il centocinquantesimo Slammer.
Quest’anno Nole e Dominic essendo nella parte alta del tabellone potranno, nella migliore delle ipotesi, contendersi in semifinale il posto per l’ultimo atto. Chi potrà impedirglielo? Il serbo potrebbe incontrare come avversari di spessore Wawrinka o Raonic agli ottavi, Monfils o Sascha Zverev ai quarti. Non credo che i giocatori citati possano tuttavia fare lo sgambetto a Novak che negli ultimi due anni si è sempre presentato in forma straordinaria all’appuntamento della calda estate australiana.
Thiem dovrebbe incrociare lungo il suo cammino prima Humbert, avversario degno di considerazione perché in sicura ascesa, e poi Dimitrov o Carreño, con preferenza per il secondo vista la regolarità del giocatore asturiano. Per entrare in semifinale, se avrà fatto bene fino ai quarti, la scelta è varia e interessante: Shapovalov, Sinner, Aliassime, Schwartzman.
Anche se tratterò a breve in modo specifico il tabellone degli italiani non posso non parlare, a questo punto del racconto, del match più interessante di primo turno tra Shapovalov e Sinner, ossia due stelle predestinate del tennis mondiale.
Molti si ricorderanno che l’anno scorso si potevano incontrare al secondo turno. Tra loro si frappose l’ungherese Fucsovics che sconfisse entrambi. Interessante notare che chi dovesse vincere il match avrà molte possibilità di giocare al terzo turno con Aliassime, altra stella giovanissima che finora nei tornei Slam ha sempre deluso. A livello di primi turni, sono questi gli incroci più interessanti anche perché ci dovrebbero dire qual è lo stato dell’arte in prospettiva futura.
Chi uscirà vincente da questi incontri next-gen se la dovrà probabilmente vedere con il semprevivo Schwartzman.
Djokovic (1)–Zverev (6), Thiem (3)–Schwartzman (8), saranno i match dei quarti? Prevedo sorprese per almeno un paio dei protagonisti.
Molto interessante anche la parte bassa del tabellone presieduta da Nadal.
Evans e De Minaur o Fognini se ritroverà la forma, la voglia non gli manca di certo come si è letto in alcune recenti interviste, sono gli avversari principali fino agli ottavi di finale. Nei quarti la sfida dovrebbe essere con Tsitsipas anche se noi speriamo che Berrettini, visto in gran forma alla Atp Cup, possa battere il greco e riproporre contro lo spagnolo la sfida entusiasmante che si giocò in semifinale nel 2019 a Flushing Meadows.
Il quarto favorito del seeding Medvedev non dovrebbe avere problemi a districarsi nei primi turni tra Pospisil e Krajinovic. Negli ottavi ad attenderlo potrebbe esserci Coric o Goffin, personalmente penso il primo.
Se Rublev uscirà vincente dalla sua parte del tabellone – Sonego, Ruud o più probabilmente il sempre ostico Bautista gli avversari più difficili – si potrebbe riproporre il derby moscovita Medvedev–Rublev che si è già giocato nei quarti di finale a Flushing Meadows. Lì vinse Medvedev in tre set con due tie-break.
Nadal (2)–Tsitsipas (6), Medvedev (4)–Rublev (7), i quarti più probabili.
Noi speriamo in almeno una sorpresa che possa farci piacere.
Nel discorso generale ho già nominato alcuni italiani. Ne sono presenti tre nella parte alta e sei in quella bassa.
Travaglia che ha dimostrato di essere in gran forma nel 250 del Great Ocean Road Open se la vedrà con Tiafoe. Vincendo avrà in premio Djokovic. Di Sinner–Shapovalov e dei possibili sviluppi ho già scritto. Mager giocherà con il qualificato Karatsev che ha finito la stagione con discreti risultati. Superandolo potrebbe incontrare o Paire, player non in forma, o Gerasimov.
Nella zona bassa del tabellone Querrey sarà il primo avversario di Sonego. Se Lorenzo vincesse potrebbe incrociare Feliciano Lopez. Il terzo turno con Rublev è a dir poco proibitivo. Cecchinato dovrà fare attenzione a McDonald, particolarmente abituato a giocare sul cemento autdoor. Vincendo avrebbe quasi sicuramente Coric. Berrettini giocherà con Anderson che negli ultimi due anni non ha potuto esprimere il suo valore per diversi problemi fisici che gli hanno limitato l’attività. Khachanov potrebbe essere l’avversario di terzo turno. Fognini incontrerà un giocatore abbordabile come Herbert ed eventualmente il vincente tra Laaksonen e Caruso.
Seppi, alla sedicesima partecipazione consecutiva all’Australian Open, giocherà con Cuevas che come sappiamo è soprattutto un giocatore da terra.
Speriamo che il torneo possa svolgersi regolarmente e che eventuali positività da Covid e possibili quarantene non debbano sconvolgere un tabellone che sicuramente, nonostante l’assenza di Federer che vinse a Melbourne nel 2017 e nel 2018 entusiasmando Laver e il pubblico, è molto interessante e potrebbe proporre sorprese non di poco conto.