E’ stato sorteggiato ieri un tabellone che potrebbe passare alla storia. Non se ne preparava uno così importante da 52 anni. Il 28 agosto 1969 iniziò l’88a edizione dell’U.S. Open. Passò alla storia per la vittoria di Rod Laver che con quel successo, battendo in finale il suo amico Roche, vinse per la seconda volta il Grande Slam a sette anni di distanza dalla prima.
Da allora il tennis maschile non si era più trovato in questa situazione. Nessuno dopo Rod si era avvicinato ad una simile possibilità. Oggi tocca a Novak Djokovic riprovare quelle sensazioni, per nulla facili da vivere anche per un campione, che furono del player del Queensland quasi una vita fa.
Quali sono gli avversari che dovrà temere maggiormente? Riuscirà a controllare le emozioni nelle partite che decideranno il titolo? Come si sta preparando? E’ sempre difficile dare risposte a queste domande.
In un tabellone da 128 giocatori le insidie possono essere nascoste anche in turni intermedi e in partite che sembrano semplici. Lo stesso Laver quando vinse i due Grande Slam si trovò spesso in difficoltà. Dobbiamo considerare che gli avversari si impegnano al massimo perché vogliono anche loro passare alla storia. Pensiamo a Robertina Vinci che, a sorpresa, nel 2015 tolse a Serena Williams la gioia immensa di fare il Grande Slam.
Entrando nel dettaglio diciamo che l’ingresso di Nole ai quarti di finale dovrebbe essere abbastanza trionfale. Non vedo giocatori che lo possano impensierire. Si può pensare che entrerà in forma progressivamente visto che non compete dalla sconfitta subita da Zverev a Tokyo, potrebbe perdere qualche volta il servizio, anche un set ma non credo che si possa andare oltre nell’immaginazione. Le teste di serie a lui più vicine sono Goffin (27), Karatsev (21) e De Minaur (14). Leggo anche in quella zona di tabellone Nishikori ma purtroppo per il nipponico non siamo più nel 2014!
Nei quarti di finale ci potrebbe essere un italiano ad attenderlo. Il più probabile è Berrettini (6) che lo incontrò pure allo stesso turno del Roland Garros. Nole era in crisi e Berrettini in forte recupero. Aveva le energie psicofisiche e stava utilizzando la strategia giusta per metterlo in difficoltà.
Fu necessaria una pausa di circa 20 minuti per far uscire il pubblico a causa del coprifuoco pandemico e Nole, da vecchio marpione, riuscì a ritrovare la strada giusta per non sbandare più. A mio parere quella partita sarebbe potuta diventare ancora più difficile della stessa finale con Tsitsipas.
Oggi il romano non sembra in forma come in quei giorni e bisogna vedere in quali condizioni fisiche si trova. Sappiamo che tornare a giocare subito bene dopo un interruzione per problemi muscolari non è mai semplice, ma Matteo ci ha spesso stupito per le sue straordinarie capacità di recupero. In quella zona di tabellone alternative a Matteo potrebbero essere Hurkacz (10) e Sonego (20).
Ragionando sempre sui possibili avversari del serbo credo che in semifinale – se ci arriverà – dovrà fare molta attenzione a Sascha Zverev (4). Il tedesco è a mio parere uno dei giocatori più imprevedibili da pronosticare. Capace in certi momenti di diventare quasi ingiocabile per gli avversari – pensiamo al terzo set con Nole alle Olimpiadi – ma è altrettanto in grado di perdersi durante la stessa partita come nessun altro.
Sascha, come ha dimostrato a Cincinnati, è in forma e ha una voglia matta di vincere il primo Slam dopo che l’anno scorso proprio a Flushing Meadows ci arrivò vicinissimo perdendo una finale già quasi vinta con Thiem.
Le alternative a Zverev per una eventuale semifinale credo siano Sinner (13), Carreño (9), Shapovalov (7) e pochissimi altri. Harris e Korda potrebbero fare un ottimo torneo, ovviamente siamo nell’ambito delle pure ipotesi.
I dieci italiani sono stati sorteggiati tutti nella parte alta. Questo potrebbe portare a qualche derby, anche se non immediato, e comunque non sarà facile seguirli perché non è escluso che giochino spesso in contemporanea o quasi.
Nella parte bassa del tabellone è ipotizzabile una semifinale tra Medvedev (2) e Tsitsipas (3). Rublev (5), Auger (12), Ruud (8), sono gli avversari più temibili. Dovrebbero essere interessanti le prestazioni di Alcaraz, Humbert (23), Tiafoe ma difficilmente saranno protagonisti di livello assoluto.
L’evento sta per iniziare. Non potevo non ragionare partendo da Djokovic che dopo la sconfitta abbastanza bruciante contro Zverev a Tokyo si è quasi nascosto. Sono certo che si è preparato al meglio. E’ all’appuntamento della vita tennistica. Non credo si farà trovare impreparato. In queste due settimane si parlerà soprattutto di lui, non potrebbe essere altrimenti. Intanto Federer e Nadal sono alla finestra ad aspettare … .