La finale della 110a edizione dell’Australian Open vedrà domani in campo Daniil Medvedev (2), il grande favorito della vigilia vista anche l’assenza di Djokovic, e Rafael Nadal (6).
Pochi i dubbi che il moscovita potesse arrivare in finale. Era lui il giocatore da battere nella parte bassa del tabellone. Si pensava che il suo percorso verso la finale non dovesse presentare particolari ostacoli.
Vero, ma solo in parte perché nei quarti è stato il player che ha rischiato maggiormente. Contro Auger-Aliassime si è trovato ad un passo dal baratro. Lo ha salvato un ace che ha cancellato il match point e lo ha riportato in vita.
Contro Tsitsipas, con il quale l’inimicizia è il sentimento che prevale, il match è stato equilibrato nei primi tre set. Il greco ha proposto un tennis spettacolare e con un gran numero di variazioni, ma nell’ultima ora di gioco ha pagato una preparazione fisica non ancora eccellente dopo l’intervento al gomito subito a fine novembre.
Per Nadal, che domani andrà alla caccia del 21°Slam in carriera, è invece una rinascita tennistica che ha dell’incredibile. Lo avevamo lasciato la scorsa estate a Washington con il viso sofferente e molto preoccupato dopo la sconfitta contro il sudafricano Harris.
In quei brutti giorni nei quali il dolore al piede era particolarmente forte non era sicuro di poter continuare a giocare ad altissimo livello e fino a quaranta giorni fa si allenava con molte precauzioni. Ha ammesso che non credeva possibile di poter tornare ad un’altra finale Slam.
Rafa riesce a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Lo ha fatto anche questa volta. E’ un grandissimo anche per questo. Quante volte lo abbiamo dato per finito e quante ci ha stupito?
La sua maestria è stata anche quella di saper cambiare negli anni le strategie di gioco, imparare nuovi colpi che all’inizio carriera non eseguiva per adattarsi al tempo che passava. Lo ha fatto con il lavoro, il sacrificio, la tenacia. Talento purissimo.
Ha concesso un set a Khachanov, due a Shapovalov e uno a Berrettini. In questi incontri ha avuto un momento di pausa dal quale è stato sempre capace di riprendersi. La sua vera forza è quella di non arrendersi mai anche se l’esito del match sembra voltargli le spalle. E’ sempre pronto a trovare nuove strategie nel corso della partita.
Con Shapovalov ha giocato l’incontro più difficile, quello nel quale ha sofferto maggiormente, con Berrettini ha saputo chiudere grazie alla sua capacità di saper giocare al massimo i punti più importanti. Un eventuale quinto set, dopo quello giocato con il canadese e con il romano che era entrato dopo due ore in partita, poteva essere pericoloso.
Daniil e Rafa si sono incontrati quattro volte. La prima nell’estate del 2019 alla finale dell’Open del Canada. Erano i giorni nei quali il russo stava mostrando al mondo del tennis il suo valore ma Rafa lo ridimensionò con un match perfetto.
Un mese dopo alla finale di Flushing Meadows Daniil recuperò due set e lottò alla pari anche nel quinto nel quale Rafa ribadì ancora una volta la sua forza. Si sono incontrati anche alle semifinali dell’Atp di Londra. Le statistiche danno una vittoria a testa. L’ultima volta nel novembre del 2020 il successo toccò a Medvedev.
Sono dell’opinione che il russo, dopo aver battuto Djokovic a Flushing Meadows lo scorso settembre, possa continuare la striscia vincente negli Slam. Credo comunque che Rafa preparerà al meglio il match che prevedo molto combattuto. Il maiorchino non lascerà nulla d’intentato per provare a vincere il 21° titolo Slam. Djokovic e Feder dovrebbero a quel punto rincorrere.