Ottavo di finale tra i più complessi quello che Fabio Fognini ha giocato contro Daniil Medvedev, specialista, molto più del ligure, delle superfici dure. Sono questi i terreni dove il moscovita si esprime al meglio. Quattro i precedenti, Fabio ha vinto solo il primo match giocato nel 2017.
Nel primo set Fognini non ha avuto palle break, occasioni per impensierire nel punteggio Medvedev. Fabio ha subito il primo break al gioco d’apertura per errori da fondo compreso uno smash, e un secondo al quinto.
Il giocatore ligure ha provato a cambiare ritmo ai suoi colpi con accelerazioni improvvise e cambi di direzione, palle giocate con molto lift ma Daniil è stato sempre in posizione e capace di ribattere e contrattaccare con fendenti da fondo dopo scambi molto lunghi e combattuti.
Il 6-2 della prima frazione potrebbe far pensare ad un set a senso unico, ma la partita è stata giocata abbastanza bene da Fabio che ha trovato un avversario quasi incapace di sbagliare e sempre pronto a rispondere tatticamente a eventuali variazioni di schemi.
I colpi di Medvedev erano tutti differenti in termini di profondità e tagli. Fabio per tenere il set più in equilibrio doveva servire con una percentuale più alta in particolare di prime e provare ad incidere maggiormente.
Nel secondo set il moscovita ha fatto capire di soffrire il caldo e in particolare l’umidità. Da qui la scelta ogni tanto di abbreviare di molto lo scambio con palle corte effettuate quasi mai bene né tatticamente né tecnicamente.
Dopo sei game di sostanziale equilibrio nei quali nessuno ha offerto palle break all’avversario i due game successivi sono stati fondamentali per l’esito del set. Nel fatidico settimo game Fognini ha salvato due palle break e ha chiuso con un pallonetto molto bello dopo aver chiamato a rete lo stanco avversario, mentre nell’ottavo gioco un errore di rovescio del russo ha consegnato il game al ligure che al nono è stato bravissimo a recuperare dallo 0-40 e a chiudere.
Fognini ha giocato un set con maggiori accelerazioni da fondo e più precisione. I piedi erano spesso dentro al campo, la tendenza era quella di chiudere appena ne aveva l’opportunità perché le palle del russo erano più morbide e meno penetranti. La fatica di giocare in condizioni estreme si è sentita sempre di più col passare dei game.
Nel terzo set Medvedev è partito con la testa avanti ma il 2-0 iniziale dal quale ha preso le mosse la frazione decisiva è stato non completamente veritiero. Fabio si è costruito molto bene tre palle break al primo gioco ma non è riuscito a concludere e ha perso a 0 il game successivo.
Al settimo gioco ancora tre opportunità per Fognini per provare a crederci ancora. E’ stato bravo a muovere l’avversario, a costruire schemi vincenti, a fare dei cambi in lungolinea, ad andare a rete, a generare potenza con i propri colpi, ma tutto questo non è bastato perché con un passante e un ace Daniil è riuscito a chiudere a proprio vantaggio il gioco più lungo e faticoso del match.
Il ligure ha chiuso con un doppio fallo ma questo non toglie nulla alla buona prestazione che come al solito quando deve giocare per la maglia azzurra riesce sempre a trovare gli stimoli che spesso ormai gli mancano nei tornei.
Medvedev incontrerà nei quarti Carreño Busta. Il russo parte ovviamente favorito.
Medvedev-Fognini 6-2 3-6 6-2