Incominciano oggi al Foro Italico, partendo dalle qualificazioni, gli Internazionali d’Italia versione a 96 giocatori. Non si sono ancora spenti gli echi della vittoria di Carlos Alcaraz su Jan Lennard Struff nella finale di Madrid – partita altamente spettacolare, secondo me oltre le previsioni, ma anche incerta e più difficile del previsto di quanto ci aspettassimo per il murciano –, che siamo al via di un altro Masters 1000 a tabellone lungo. Dodici giorni di main draw, 7 turni per chi parte dal primo, i primi 32 player esentati dal round iniziale.
Insomma una organizzazione complessa per un torneo che dovrebbe regalare ancora più spettacolo, tantissimi spettatori vista la voglia che c’è di vedere Sinner, Musetti e tutti gli altri giocatori che quest’anno sono ovviamente tanti. Molti di questi il pubblico li scoprirà durante il torneo perché sono alle prime esperienze. Per molti di loro sarà un palcoscenico che non dimenticheranno nemmeno se avranno una vita lunghissima e quindi da vivere per ogni 15, per ogni singolo gesto.
Non so se quest’anno ci sarà la grande impresa. L’aspettiamo dal 1976 quando Panatta batté Vilas nel suo anno magnifico. Nel 1977 ci pensò Tonino Zugarelli ad arrivare all’ultimo atto, perse da Gerulaitis, l’anno successivo ancora finale e ancora Adriano protagonista contro Borg che lo sconfisse al quinto set in un match che rischiò di non finire per le intemperanze del pubblico romano che disturbò più volte Bjorn. Da allora il buio o quasi anche se qualche sporadico buon risultato e discrete prestazioni sono arrivate. L’ultima è stata la semifinale di Sonego contro Djokovic nel 2021.
Dei nostri mancherà Berrettini e Fognini purtroppo non è in forma ma ci saranno, immagino con tanta voglia di superarsi, Sinner, Musetti, anche Sonego e speriamo alcuni giovani che ci sorprendano almeno per qualche turno.
Sinner, in particolare, è atteso alla grande impresa. Inutile negarlo. Jannik lo sa e immagino che si presenterà concentrato e in ottima forma. Lo stesso discorso vale per Musetti, anche se credo che per lui sia ancora difficile la grande impresa. Il pubblico sarà l’altro giocatore in campo che non farà certo mancare l’apporto nei momenti difficili, quando il calore degli spettatori può fare la differenza.
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