Lo avevamo capito appena era stato sorteggiato il tabellone che la parte alta e quella bassa non potevano competere e così è stato. Sopra il n°1 del mondo Djokovic che aveva appena vinto Roma e Nadal (5) ancora senza alcun titolo nei tornei sul rosso di quest’anno e con una condizione fisica tutta da valutare ma che difficilmente avrebbe abdicato senza nemmeno provarci.
Il loro quarto di finale, a detta di quasi tutti, vedeva favorito il serbo anche se dal 2005 il re sulla terra battuta è Nadal e quindi si poteva prevedere che il maiorchino lanciasse il cuore oltre l’ostacolo. Nole è apparso tatticamente confuso. E’ partito lento, ha provato una reazione ma nel quarto set quando finalmente sembrava aver ritrovato le sue geometrie perfette Rafa, che veniva dalla battaglia con Auger (9), è tornato con il suo diritto – gancio mancino e ha vinto meritatamente.
Zverev (3)-Alcaraz (6) sembrava una partita dall’esito già scritto. La finale di Madrid aveva pesantemente condizionato il pronostico. La verità che quel match Sascha l’aveva lasciato scivolare senza poter dare il meglio di sé. Troppe poche ore di riposo lo avevano costretto a giocare una partita senza risorse, non gli avevano dato la possibilità di preparare l’incontro in modo adeguato come si conviene ad una finale di un Masters 1000.
Il ragazzo di Murcia non dovrebbe essere lontanissimo dal poter vincere uno Slam ma la pressione su di lui negli ultimi mesi si è fatta troppo forte e questo potrebbe condizionarlo. Con il tedesco ha giocato male e quando si è ripreso, quando i suoi colpi hanno incominciato a funzionare, ormai Sascha era troppo vicino al traguardo.
Nella parte bassa del tabellone il favorito d’obbligo per la finale era Tsitsipas (4) ma il greco si è fatto sorprendere dall’altro ragazzino terribile del tennis mondiale, il danese Rune 19 anni appena compiuti come Alcaraz.
Il danese, sempre con mamma al seguito, ha mostrato di aver un gran tennis sia con Stefanos sia ieri con Ruud (8) che si è confermato più regolare e solido quando c’era da chiudere. Le fiammate di Holger non sono bastate, ma il suo tennis è piacevolissimo e ci accompagnerà per molti anni.
Rublev (7)-Cilic (20) non mi è piaciuta. E’ stata una partita che ha avuto poche parentele con un quarto di finale Slam anche se l’esito è stato incerto fino alla fine. Cilic ha avuto il merito di battere negli ottavi Medvedev (2), inguardabile per la sua indolenza. Rublev era stato dominato nel primo set da Sinner (11).
Abbastanza improvvisamente sono apparsi i dolori al ginocchio con la difficoltà a muoversi e l’altoatesino ha dovuto alzare bandiera bianca. Dal punto di vista fisico Jannik preoccupa. Bisogna capirne di più prima di lanciarsi in verdetti definitivi come molti hanno già incominciato a fare. Peccato perché una ipotetica finale Slam non era impossibile.
Semifinali:
Nadal-Zverev
Ruud-Cilic