Speriamo che nei prossimi mesi si possa tornare a rivedere i migliori player e il pubblico nelle tribune.
All’interno di non luoghi, spazi senza spettatori, il teatro del tennis ha ripreso il suo cammino a ritmi velocissimi. La finale di un torneo si sovrappone al primo turno di quello successivo. Gli attori, sempre gli stessi, come piccoli folletti inseguono partite e malanni per il tanto giocare dopo un digiuno durato troppi mesi, dentro a bolle che li costringono a giornate noiose, sottoposti a riti di controlli sanitari continui.
Dalle nostre case vediamo sugli spalti cartonati, – ma sono necessari? – il coach e qualche giocatore che per l’occasione diventa spettatore. L’impegno degli organizzatori è immenso ma lo spettacolo è triste, sembra artefatto, la gioia di chi vince spenta, la malinconia dello sconfitto misurata.
Federer tornerà forse non prima di Madrid con poche possibilità di vederlo al Foro, Djokovic e Nadal a Montecarlo, Miami sembra lontana per entrambi. Vedremo. Medvedev si avvicina alla vetta ma è ancora lontanissimo da Nole, gli altri si accendono in un paio di partite e si spengono in altre come alberi di Natale fuori stagione.
Speriamo che con il ritorno dei tornei europei sul rosso si rivedranno spettatori, ingrediente fondamentale perché lo spettacolo del tennis ricominci veramente a divertire.
Già inserito il 15 marzo 2021 su Facebook