Dalla semifinale del Roland Garros 2018 raggiunta da Cecchinato il Movimento italiano si è affermato sempre più e viene visto da molti Paesi di tradizione tennistica come modello da studiare.
Cosa sarebbe successo se al primo turno del Roland Garros 2018 il modesto giocatore rumeno Copil fosse riuscito ad eliminare Marco Cecchinato? Persi i primi due set, Marco, allungò fino al quinto dove, prima di chiudere per 10-8 al primo match point utile con un diritto vincente, servì quattro volte per rimanere nel match.
Alla prima partita vinta in un torneo Slam raggiunta a quasi 26 anni Marco ci prese gusto. Seguì quella facile con Trungelliti, a Carreño e Goffin,dopo i primi due set vinti uno per parte, lasciò le briciole al terzo e al quarto, fino al match capolavoro con Djokovic ai quarti di finale. Le emozioni del tie-break vinto 13 punti a 11 al quarto set le ricordiamo ancora e non posso certo riportarle attraverso lo scritto. Con Thiem in semifinale fu il tie-break perso nel secondo set per 12 punti a 10 che di fatto interruppe la sua corsa.
Cecchinato in questi tre anni non ha saputo ripetersi ma fu quel torneo che diede il segnale di rinascita al Movimento tennistico italiano. Da allora non ci siamo più fermati anche se aspettiamo il grande evento che sappia scrivere il nuovo corso, ripetere le gesta di Adriano. Nel tennis Open a livello Slam c’è solo la vittoria di Panatta a Parigi 45 anni fa. Troppo tennis è passato e non siamo mai stati protagonisti assoluti.
I match vinti da Cecchinato, come ho detto, diedero nuova linfa. Fognini l’anno successivo trionfò a Montecarlo conquistando il primo 1000 in carriera, la prima volta per un tennista italiano, Berrettini arrivò in semifinale sempre due anni fa a Flushing Meadows al cospetto di Nadal, mentre l’anno scorso fu sempre il maiorchino a fermare Sinner ai quarti del Roland Garros. L’altoatesino fu l’unico a metterlo in difficoltà per oltre un set nel corso di un torneo dominato dal giocatore spagnolo. Sonego qualche mese fa ha fatto la finale del 500 di Vienna battendo ai quarti Djokovic non motivato a mille, ma l’esibizione di Lorenzo fu straripante.
In questi tre anni altri tornei vinti, diverse prestazioni di rilievo, la partecipazione di Berrettini alle Atp Finals e soprattutto l’esplosione di Sinner e Musetti, i due gemelli diversi per caratteristiche di gioco, mentali e fisiche che il mondo ci invidia. Parlano del nostro tennis come esempio, modello organizzativo da seguire, negli Stati Uniti e in Spagna, in Francia e in Australia. Non era mai successo prima. Sappiamo che il pusterlese e il carrarino diventeranno dei protagonisti assoluti nel decennio appena iniziato. Non conosciamo ancora il giorno, ma arriverà.
Intorno a loro la volontà di Fognini con un paio di cartucce ancora da sparare, l’esplosività di Berrettini che purtroppo sta trovando nella fragilità del suo fisico l’avversario più ostico, l’ascesa di Sonego in grado ormai di competere ai più alti livelli grazie ad una palla sempre più veloce etanti giocatori pronti a dire la loro con buone prestazioni singole.
Oggi abbiamo Matteo 10°, Fabio 17°, Jannik 31°, Sonego 34° e Musetti 94° pronto a bruciare le tappe ora che il tennis si sposterà sul rosso europeo. Travaglia, Caruso, Cecchinato, Seppi tra la 70a e la 97a posizione, con Mager 102. Nove player nei primi 100, Gianluca appena fuori. Solo la Russia non è alla nostra portata con Karatsev che potrebbe stupire ancora.
Il treno Italia partì tre anni fa da Parigi, le fermate di Montecarlo, New York, … sono state interlocutorie. Che viaggio farà e dove si fermerà nei prossimi anni non lo sappiamo ancora. Sono tuttavia certo che sarà il più lungo e storico da quando esiste il tennis.
Già inserito il 23 marzo 2021 su Facebook