Non solo Sinner fa sognare l’Italiantennis.
Fognini non ha giocato la migliore stagione della carriera ma ha vinto Montecarlo, uno dei tornei al quale tiene di più. Il successo al Country Club dove, da giovane promessa, spesso si allenava è stato sicuramente una grande soddisfazione.
Chissà se sotto la guida di Barazzutti riuscirà nell’epica impresa di vincere gli Internazionali d’Italia, visto che il trionfo al Roland Garros, a mio parere, è un traguardo irraggiungibile.
Ottavi a Wimbledon, semifinali a Flushing Meadows, vittoria a Budapest e a Stoccarda, semifinali a Pechino e a Vienna, ma soprattutto la consapevolezza di essere molto competitivo e la voglia di contendere i titoli che contano, quelli che valgono una carriera di prestigio.
Berrettini ha fatto in una stagione, tempo brevissimo nel tennis attuale, quello che nessuno si aspettava. Partito oltre la cinquantesima posizione a inizio anno si è ritrovato, con nostro grande stupore, a giocare il Masters di Londra. Non succedeva dai tempi di Adriano e Corrado.
Quelli che non sono mai contenti, in Italia non mancano mai, gli hanno rimproverato una prestazione incolore contro Djokovic e Federer alle Atp Finals, anche se ha battuto, a giochi fatti, Thiem.
Limitato da problemi fisici, in questo inizio di stagione ha giocato solo a Melbourne dove ha provato a recuperare contro Sandgren un match partito malissimo.
Sonego è entrato nei primi cinquanta dopo aver giocato un inizio di stagione da incorniciare: la vittoria sull’erba un po’ spelacchiata di Antalya ma soprattutto i quarti a Montecarlo insieme a diverse prestazioni di livello dove ha alzato molto la qualità del suo gioco, hanno dimostrato che il torinese ha tanta voglia di emergere. Deve limitare i diversi cali di concentrazione e i molti errori gratuiti che fa ancora durante un match per sperare in risultati migliori.
Dopo le continue sconfitte al primo turno degli ultimi mesi è arrivata, con i quarti a Rio, una discreta iniezione di fiducia.
Sinner a 18 anni, con un finale di stagione che ci ha lasciato strabiliati, si è permesso il lusso di entrare nei 100. Nemmeno Aliassime riuscì a fare così bene lo scorso anno.
Di questo inizio di stagione sono stati molto rilevanti i quarti a Rotterdam dove ha battuto Goffin prima di perdere una partita quasi vinta con Carreño.
A Seppi ormai nei cento continuativamente a fine stagione da un’infinità di anni, si sono affiancati nella classifica che dà l’accesso diretto ai tabelloni Slam Travaglia e Caruso mentre ne è uscito, complice probabilmente anche una programmazione che poteva essere studiata meglio, Fabbiano.
Seppi a Melbourne ha perso di un nulla con Wawrinka al secondo turno dopo essere stato in vantaggio nel quinto set di un break ed è arrivato in finale contro Edmund a New York.
Travaglia è apparso in forma in Australia dove ha affiancato Fognini nella Atp Cup ed è arrivato in finale nel Challenger di Bendigo disputato dal 13 al 19 gennaio.
Caruso dopo l’ottimo periodo estivo su terra nel quale ha giocato un Roland Garros da ricordare ha avuto nella seconda parte di stagione un infortunio abbastanza serio che non gli ha permesso di rendere come avrebbe voluto.
L’inizio dell’anno non è stato secondo le aspettative.
Mager che nella scorsa stagione ha ottenuto risultati interessanti nei Challenger che lo hanno avvicinato alla top 100, ha fatto il botto d’inizio stagione con la finale di Rio.
Con la classifica attuale, nei primi 80, può permettersi il lusso di giocare gli Slam e diversi 250 senza passare per le qualificazioni. I margini di miglioramento, stando a quello che ha fatto vedere in Brasile, sono ancora molti. Non mancherà di stupirci, parola di coach Cipolla.
Mentre Bolelli ha deciso di chiudere la carriera da singolarista, Lorenzi 38 anni compiuti a dicembre, è stato bravo a rimanere intorno alla centesima. La sua voglia di proporsi ancora nei palcoscenici dei tornei Slam è molto forte, come ha dimostrato a Flushing Meadows.
Gaio e Marcora hanno iniziato bene la stagione.
Il giocatore di Faenza ha come principale risultato la vittoria del Challenger di Bankok.
Il player di Busto Arsizio a Pune, battendo Paire, si è spinto fino ai quarti. E’ stato il suo miglior risultato in carriera. La finale nel Challenger di Cherbourg come conferma di un ottimo periodo di forma.
Cecchinato deve ritrovarsi. La finale a Punta del Este persa contro Monteiro non può bastare.
Deve dimostrare di crederci ancora perché non può aver perso d’incanto il gioco e la mentalità che lo portarono due anni fa alla semifinale del Roland Garros.
Da Giannessi, Giustino, Napolitano e Viola continuano ad arrivare sporadiche soddisfazioni ma anche troppe cocenti delusioni. Il tempo per entrare nella top 100 sembra sempre più allontanarsi. Spero di essere smentito.
Mi auguro che Baldi e Moroni, ancora molto giovani, sappiano agganciare il treno che li porterà nel tennis di prima fascia.
Chi invece sembra non più crederci è Quinzi precipitato in classifica.
Donati invece desidera ripartire nonostante il grave infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi.
Andrea Arnaboldi, 33 anni il prossimo 27 dicembre, è sceso molto di rendimento nei tornei Challenger nei quali otteneva da anni discreti risultati anche se, a dir il vero, gli manca la ciliegina sulla torta: la vittoria. Si trova attualmente intorno alla trecentesima posizione.
Vanni, che ha fatto i conti con gravi problemi fisici che lo hanno costretto per diversi mesi ad un periodo di forzato riposo, si trova in questo momento poco sotto alla cinquecentesima posizione. Compirà 35 anni il 4 giugno.
Musetti e Zeppieri, diciottenni dai quale il mondo del tennis italiano si aspetta meraviglie, stanno facendo i primi passi nel mondo professionistico. Il loro primo obiettivo deve essere quello di entrare nelle qualificazioni dei tornei Slam.
In particolare per il carrarese le aspettative sono molto alte. Il lavoro di coach Tartarini deve riguardare l’aspetto tecnico, fisico e mentale. Il talento è di primissima qualità e nei prossimi anni i risultati potranno arrivare su tutte le superfici.
Ci sono ancora molti player, giovani e giovanissimi, che si stanno allenando a tempo pieno per tentare con successo la carriera Pro.
Si potrebbero fare ancora molti nomi per una lista quasi infinita. Per ora limitiamoci a quelli che ho citato.