La vittoria di Holger Rune a Parigi-Bercy, inaspettata all’inizio della settimana scorsa e che ha permesso al diciannovenne danese di entrare nella top ten, ha preso tutti in contropiede, organizzatori e pubblico dell’evento meneghino in primis.
Holger ha dato forfait perché sarà presente come prima riserva alle Atp Finals di Torino e forse anche perché dopo le straordinarie vittorie della settimana appena trascorsa – ha battuto cinque top ten – la voglia di affrontare suoi coetanei, anzi giocatori anagraficamente nati prima, gli era sicuramente venuta meno.
Rune mira in alto, da quello che ha fatto vedere negli ultimi tornei vuole arrivare in fretta alla vetta o nei dintorni e l’attuale classifica di n°10 la considera solo l’inizio della scalata.
Sicuramente la presenza del danese, visto che erano già certe da mesi le assenze di Alcaraz – che comunque non ci sarà nemmeno a Torino perché ha uno strappo addominale e quindi deve fare un periodo di stop di diverse settimane – e di Sinner, sarebbe stata molto importante per i contenuti e la visibilità a livello mediatico del torneo.
Holger avrebbe capeggiato il Gruppo Verde, contrapponendosi in modo evidente a Lorenzo Musetti che è il player meglio classificato nel Gruppo Rosso. Anche Lorenzo è in un ottimo periodo di forma e ha migliorato nelle ultime settimane il ranking Atp tanto che, per quello che ha fatto vedere, non è da escludere la sua presenza come secondo singolarista in Coppa Davis contro gli Stati Uniti.
Purtroppo questo possibile incontro di finale molto atteso non ci sarà. Non può che dispiacere. Tuttavia noi italiani possiamo essere felici perché tra gli otto oltre a Lorenzo ci saranno Francesco Passaro, qualificato di diritto, e il sanremese Matteo Arnaldi che ha preso il posto del danese.
Non ce l’ha fatta per poco il pesarese Luca Nardi che si è già fatto apprezzare dal pubblico italiano per il suo talento cristallino e per la naturalezza, che qualcuno confonde per apatia, con la quale porta i colpi.
Insieme ad Arnaldi e Passaro completano il Gruppo Verde il californiano Brandon Nakashima già presente lo scorso anno, e il ceco Jiri Lehecka che deve molto della sua attuale classifica di n°74 alla semifinale raggiunta sorprendentemente a Rotterdam partendo dalle qualificazioni, torneo dove ha sconfitto anche Musetti. Qualche altro risultato apprezzabile l’ha ottenuto nei tornei Challenger che ha alternato con quelli di livello maggiore spesso partendo dalle qualificazioni come a Vienna e Parigi dove è stato eliminato precocemente.
Nel Gruppo Rosso oltre a Musetti è da considerare la presenza dell’inglese Jack Draper, n°41, che oltre ad aver vinto diversi Challenger si è messo in risalto raggiungendo i quarti di finale al Masters 1000 di Montreal.
Completano il girone Chun-Hsin Tseng di Taipei che finora ha ottenuto discreti risultati nei Challenger e il ventenne svizzero Dominic Stricker che non sarà certamente l’erede di Federer ma che è considerato dagli addetti ai lavori molto più di una promessa.
Nonostante le assenze che fanno pensare ad un torneo di livello inferiore rispetto alle precedenti edizioni dobbiamo ricordarci che tutti i giovani migliori, se si esclude Auger che non ha mai voluto partecipare e Zverev che a vent’anni era già pronto per giocare le Atp Finals a Londra e a Milano venne per un set di esibizione, tutti i migliori sono passati per la città meneghina.
E’ probabile che fra un paio di anni ci ricorderemo anche dell’edizione 2022 perché alcuni giocatori che questa settimana sono a Milano avranno raggiunto dei risultati di rilievo. Nel 2017 Medvedev, che a Milano fu eliminato precocemente, era considerato un giocatore mediocre.
Gruppo Verde:
Matteo Arnaldi
Brandon Nakashima
Jiri Lehecka
Francesco Passaro
Gruppo Rosso:
Lorenzo Musetti
Jack Draper
Chun-Hsin Tseng
Dominic Stricker