E’ partito domenica 7 novembre con tre anticipi l’ultimo torneo dell’anno, quello di Stoccolma. L’albo d’oro registra, tra gli altri, le vittorie di Ashe, McEnroe, Borg e Panatta che nel 1975 grazie a quel successo in finale su Connors si aggiudicò i punti mancanti per giocare per la prima e unica volta in carriera il Masters di fine anno che ebbe luogo sempre nella capitale svedese.
A leggere l’entry list di qualche giorno fa si poteva immaginare che il torneo che è appena partito potesse presentare qualche battaglia all’ultimo sangue, qualche scontro epico tra i giocatori che si sarebbero dovuti conquistare gli ultimi due posti a disposizione per le Atp Finals di Torino.
Così non è stato perché Ruud e Hurkacz sono riusciti a chiudere la partita con il Masters 1000 di Parigi-Bercy. A farne le spese Sinner e Norrie che saranno a Torino in veste di riserve.
Il britannico ha pensato di risparmiarsi il viaggio a Stoccolma mentre l’altoatesino ha deciso comunque di far parte della partita. Jannik sarà la testa di serie n°1 e credo che abbia tutte le intenzioni di finire al meglio la stagione.
Ad un passo dalla finale di Vienna e uscito malissimo da Bercy contro Alcaraz, il torneo che Jannik gioca nella capitale svedese può essere un balsamo importante per dimenticare le cocenti sconfitte, per consolidare la top ten e provare a vincere il quinto titolo in stagione a conclusione di un anno da incorniciare.
Sinner comunque nelle ultime settimane non è fortunato nei sorteggi. Per portare a casa il bottino pieno dovrà impegnarsi e non poco. Probabilmente dovrà incontrare l’immancabile Murray che negli ultimi mesi sta facendo incetta di wild card per non perdersi un torneo.
La classifica finora non ha gratificato tanto impegno, ma Andy vuole farsi trovare pronto per la prossima stagione e vivere nuove sensazioni, insieme al pubblico, a Wimbledon. L’impresa è ardua ma non si può negare che ci stia provando con tutte le forze.
Se poi il buon Jannik dovesse superare lo scoglio di Murray potrebbe incontrare Fritz (5) nei quarti che lo sconfisse a Indian Wells. Affascinante una eventuale semifinale con Tiafoe (8) che tuttavia non avrebbe il valore della partita quasi vinta a Vienna.
Nella parte bassa del tabellone potrebbe essere semifinale tra i due grandi sconfitti dell’anno, le promesse non mantenute canadesi di Auger (2) e Shapovalov (3) ma visto come se la stanno passando non è detto che il match fratricida abbia luogo.
Questa settimana è comunque intermedia, ma molto interessante perché a Milano avranno luogo le Next Gen dove immagino che le racchette di Alcaraz, Musetti, Korda e Rune daranno spettacolo,
Torino e la Coppa Davis chiuderanno una stagione atipica ma bellissima dove Nole ha sfiorato il miracolo del Grande Slam e i giovani hanno ormai definitivamente stravolto le gerarchie.
L’unico a non essere d’accordo è ovviamente Djokovic che nella finale di Bercy contro Medvedev ha ribadito la sua posizione di n°1 del Ranking. Non ha fatto in tempo a tornare e subito ha messo in bacheca un nuovo trofeo e sembra prontissimo per dare battaglia sia al Masters che non vince dal 2015 che in Coppa Davis dove fa squadra quasi da solo.
Poi si ricomincerà dall’Australia e lì i dubbi su una sua presenza sono per ora tanti. Per adesso accontentiamoci di vedere come finirà l’anno, per il prossimo c’è ancora un po’ di tempo.