Con la vittoria del China Open che, nonostante la partecipazione è solo un Atp 500 e non un Masters 1000 come l’Open del Canada che Sinner ha vinto quest’estate battendo in finale de Minaur, possiamo dire senza ombra di dubbio che l’altoatesino ha raggiunto la vetta più alta della sua giovanissima carriera. Da lunedì sarà ufficialmente n°4 della classifica mondiale come Panatta nel 1976 quando il romano infilò in successione le perle di Roma e Parigi e si concesse il lusso, insieme ai compagni, di vincere la Coppa Davis.
Le vittorie prima con Alcaraz e poi con Medvedev lo avvicinano e consacrano facendolo entrare nell’elite del tennis mondiale. Erano match psicologicamente e tecnicamente molto diversi. Contro Alcaraz, con il quale le sfide sono solo all’inizio, Sinner è uno dei pochissimi giocatori che sa trovare l’antidoto: lo anticipa, lo mette in difficoltà perché non gli permette di giocare come piace a lui con tante palle corte, lob e discese a rete. Sinner non gli dà il tempo perché lo anticipa, verticalizza, lo aggredisce e innervosisce. Jannik è più forte mentalmente, è più freddo e lucido.
Con Medvedev ha sfatato un tabù dopo sei sconfitte consecutive nelle quali aveva raccolto poco anche in termini di punteggio. Daniil si era sempre mostrato superiore tatticamente perché capace di irretire l’azzurro che finiva nella sua rete fatta di scambi interminabili nei quali faceva molti errori. Non era mai riuscito a trovare valide contromisure. Con il lavoro che ha compiuto nell’ultimo anno la distanza si è accorciata perché Sinner oltre ad aver raggiunto una maggiore maturità fisica e mentale è migliorato tatticamente e soprattutto tecnicamente. Ora prova, riuscendoci spesso, colpi che fino a pochi mesi fa non immaginava nemmeno.
La strada è ancora lunga e impervia. Non commetterà l’errore di pensare di essere arrivato perché il suo obiettivo è quello di diventare n°1 e di vincere tornei Slam. L’impegno è assoluto, il gruppo che lo accompagna è affiatato e ha l’esperienza e le capacità per fargli fare altri step vincenti.
Jannik Sinner è il campione che aspettavamo da tempo immemorabile. Sono quasi certo che non deluderà. L’importante è che il frutto arrivi a maturazione completa, diamogli solo la giusta fretta.