Daniil che nelle sue partecipazioni al Foro Italico non ha mai vinto una partita riesce per la prima volta a vincere un torneo sulla terra.
Irriverente, dissacratorio e intelligente fino al limite della provocazione non si sa mai quando Daniil Medvedev bisogna prenderlo sul serio e se sì fino a che punto. Ha sempre detto che la terra battuta non fa per lui e che se non si facessero più tornei sul rosso sarebbe meglio. Non gli piace perché sporca i calzini e la terra gli entra nelle scarpe.
Non gli ho mai creduto veramente fino in fondo – frasi furbe di chi vuole tirarsi fuori dal gioco ma solo a parole – anche perché mi ricordavo alcuni risultati abbastanza interessanti. Nel 2019 perse da Thiem, quello vero, la finale di Barcellona e sempre quell’anno si spinse a Monte Carlo fino alle semifinali. Nel 2021 arrivò ai quarti del Roland Garros. Poco, quasi niente se si considera che solo a livello Slam, oltre alla vittoria degli US Open 2021 nella quale tolse la possibilità a Djokovic di compiere il Grande Slam, aveva già giocato la finale del torneo americano nel 2019 contro Nadal perdendoci per un soffio ed è arrivato in finale a Melbourne nel 2021 e 2022, sconfitto nettamente la prima volta dal serbo e la seconda per 7-5 al quinto set dal maiorchino. Sempre cemento outdoor quindi, superficie sulla quale si definisce scherzosamente il professore.
Quest’anno dopo i successi di Rotterdam, Doha, Dubai, la finale di Indian Wells e la vittoria a Miami ha deciso di prepararsi adeguatamente anche sulla terra battuta con allenamenti specifici. Ho sempre pensato che con la sua straordinaria capacità di saper leggere il gioco un momento prima degli altri tanto da portare disordine nel tennis dell’avversario, anche se la sua palla corre più veloce sul cemento, sarebbe in grado di vincere i tornei importanti sulla terra battuta.
Il duro rimane e sempre sarà la superficie d’elezione, non si avvicinerà nemmeno lontanamente ai record dei migliori terraioli del nuovo millennio, dal quale ovviamente escludo Nadal che è unico, ma qualche zampata da leone ferito sull’orgoglio, ho sempre pensato che potesse darla.
Dopo un approccio interlocutorio a Monte Carlo e a Madrid, a Roma ha fatto sul serio. Ha giocato sei incontri perdendo solo un set contro Zapata Miralles forse solo perché voleva rimanere una mezz’oretta di più in campo, ma non ha lasciato spazio a Zverev che vinse al Foro Italico nel 2017 e a Tsitsipas, a mio parere il miglior terraiolo dopo Nadal e Djokovic considerando che ha vinto per due volte il torneo monegasco e ha fatto finale sia al Roland Garros che al Foro Italico.
Medvedev, che non aveva mai vinto un incontro a Roma, quest’anno ha stupito tutti per la capacità di adattamento e la voglia di superare se stesso. Questa vittoria non lo fa certo partire favorito a Parigi ma oggi sicuramente la sua consapevolezza è aumentata e, anche se non lo dirà mai, credo che un pensierino al Roland Garros, magari solo per un momento, lo avrà fatto di sicuro. Se poi si realizzerà è un’altra questione.