Se ci fossimo limitati a considerare il match disputato alle Olimpiadi di Tokyo tra Daniil Medvedev e Pablo Carreño Busta avremmo pensato che l’asturiano potesse fare partita alla pari o quasi.
Per far succedere questo Pablo doveva mettere in atto tutte le trappole che gli erano servite nella capitale nipponica e irretire con una fitta rete di scambi il suo avversario.
Possibile ma difficile perché il cemento di Cincinnati porta bene al moscovita che lì vi ha vinto il primo Masters 1000 della carriera.
Nell’estate del 2019 da brutto anatroccolo divenne cigno anche se qualcuno continua a dire che è poco aggraziato nei movimenti, poco ortodosso.
Sarà anche vero ma su questa superficie è l’unico giocatore in grado di fare partita pari o quasi con Djokovic, l’unico che ha reali possibilità di non fargli vincere il Grande Slam.
Oggi le trappole e la fitta rete di scambi le ha utilizzate il moscovita che ha giocato una partita quasi perfetta al servizio e da fondo campo dove come un muro di gomma ha rimandato indietro con effetti speciali tutto ciò che riceveva.
Quasi imbarazzante per il povero Pablo che ha provato tutte le soluzioni che aveva nella sua faretra senza ricavarci nulla. Solo una brutta figura davanti ad un pubblico che non aveva neanche il coraggio di applaudire o di fischiare.
Match finito 6-1 6-1 lungo 54 minuti che mi rende difficile qualsiasi commento sull’andamento. Lo spagnolo ha fatto game solo al quarto gioco del primo set e al quinto del secondo.
Forse i tennisti non danno importanza all’oro olimpico e sicuramente gli preferiscono una vittoria Slam. Credo tuttavia che Daniil quando oggi è sceso in campo un pensierino alla medaglia mancata l’abbia fatto e la risolutezza con la quale ha condotto la partita ne è una piccola ma utile testimonianza.
Domani incontrerà Rublev. Mi rimane difficile pensare che possa perdere.
Medvedev-Carreño Busta 6-1 6-1