Lorenzo cosa combini? Avevi dichiarato di aver scelto la terra battuta per scalare ulteriormente la classifica, addirittura avvicinarti alla top 15. Avevi fatto le scelte più facili a differenza dell’anno scorso quando nel mese di febbraio decidesti di giocare sul veloce per migliorarti. Allora andò meglio di quello che ti aspettavi, il quarto di finale al prestigioso torneo di Rotterdam lo testimonia.
I primi tornei dell’anno sul cemento ti servirono per giocare bene alla fine della stagione con le semifinali di Sofia e di Firenze, la vittoria di Napoli e soprattutto i quarti di finale a Parigi-Bercy.
Tutti a complimentarsi con te e il tuo team per aver fatto un salto ulteriore di qualità. Musetti, dicemmo: “sta diventando un giocatore universale. E’ cambiata la posizione in campo, la sua palla corre veloce, non è più solo forma ma anche sostanza”.
Non credo che ci fossimo sbagliati ma l’inizio del 2023 non poteva incominciare peggio. Dopo le inutili quattro vittorie in United Cup con giocatori che fanno difficoltà a superare un paio di turni nei tornei Challenger e la sconfitta all’Australian Open contro il rientrante nel tour Atp Harris – match che hai giocato con tanti pensieri visto che il tuo allenatore era stato ricoverato in ospedale – hai fatto proprio male in Sud America dove hai sempre usufruito di una testa di serie di prestigio.
Hai giocato quattro incontri, hai vinto solo il primo con Cachin mentre hai perso in modo netto e senza conquistare nemmeno un set contro Varillas, Jarry e Munar. Mi sei sembrato in ritardo di preparazione, spesso distratto, poco reattivo e per nulla convinto, l’ombra sbiaditissima che costrinse Djokovic al quinto set due anni fa al Roland Garros. Il braccio che partiva libero, la fantasia unita alla concretezza e la lucidità di fare quasi sempre la scelta giusta.
Hai appena compiuto 21 anni e quindi non è il caso di crocefiggersi, ma di riflettere sì. Ti devi chiedere dove stai andando, cosa hai sbagliato negli ultimi mesi, cosa non ha funzionato. Ti ho visto vuoto di energie nervose e fisiche.
Con Indian Wells e Miami si incomincia a fare sul serio anche se penso, spero di sbagliarmi, che il rischio di non essere all’altezza sia forte. Poi arriveranno i tornei europei sul rosso, quelli che ami particolarmente. Vogliamo rivederti combattere e vincere come ci hai fatto vedere ad Amburgo.
Noi siamo tutti con te, non ci deludere.