Tra Daniil Medvedev (1) e Adrian Mannarino, avversari oggi in semifinale, i precedenti datati danno il francese in vantaggio per 3-1. Il moscovita ha vinto solo l’ultimo incontro giocato nel 2019 a Miami. La prima volta s’incontrarono proprio in questo torneo nel 2016 che è anche l’unico Atp vinto dal francese nell’edizione del 2019. Il moscovita la prossima settimana giocherà anche ad Halle ben sapendo che non potrà, per motivi politici legati alla guerra Russia-Ucraina, partecipare a Wimbledon.
Immagino una partita dove non mancheranno gli scambi abbastanza lunghi spezzati da qualche variazione – palle corte, improvvise accelerazioni, buone prime da parte del moscovita – e più in generale un match abbastanza equilibrato.
La partita parte con un break e un controbreak immediato. Mannarino cancella un’ulteriore palla break nel terzo game ma nulla può nel quinto. 3-2 Medvedev. Il francese che ha l’erba come superficie d’elezione non si dà per battuto e all’ottavo gioco ristabilisce l’equilibrio. Nel successivo sale in vantaggio. 5-4 Mannarino.
Nell’undicesimo game sul 5-5 ci sono nuovi problemi per Adrian che commette diversi errori anche se il suo timing, in particolare sul rovescio, sembra fatto apposto per giocare sui manti erbosi. Medvedev brekka a 0 e consolida il break nel gioco successivo che significa per lui il primo set in 55 minuti. 7-5 Medvedev.
I punti si giocano come era prevedibile quasi esclusivamente da fondo, tanto che quasi non sembra una partita da erba. Le volée le gioca il francese che ogni tanto prova variazioni con delle incursioni a rete.
Il quinto gioco potrebbe essere quello dello strappo definitivo. Daniil brekka a 30 e conferma il vantaggio. 4-2 Medvedev. A Mannarino riescono bene le giocate in contropiede che solitamente su questa superficie regalano punti.
Adrian all’ultimo metro è bravo a rientrare in corsa. Non lo credevo più possibile. Daniil gli è complice perché fa alcuni errori di troppo. 5-5.
Il russo è troppo passivo. Difficilmente si stacca dalla linea di fondo. Dovrebbe aumentare l’intensità dello scambio. L’undicesimo gioco è molto lungo. Dopo tanto lottare il francese annulla tre palle break ma alla quarta commette doppio fallo. Il moscovita chiude non senza difficoltà al dodicesimo game. 7-5 Medvedev.
Medvedev-Mannarino 7-5 7-5
Daniil incontrerà in finale la grande sorpresa del torneo, il giocatore che ha vinto una lotteria e ha giocato durante questa settimana un tennis fantastico che ricorderà per sempre. Ogni tanto succede che un player non quotato riesca a trovare l’equilibrio in se stesso e nel proprio tennis che lo fa spingere oltre il suo potenziale.
E’ successo in questi giorni al venticinquenne giocatore di casa Tim van Rijthoven, n°205 della classifica mondiale, che fino a domenica scorsa non aveva mai vinto partite del circuito maggiore. Questa settimana ha infilato il qualificato australiano Ebden, lo statunitense Fritz (3), il francese Gaston e in semifinale oggi pomeriggio il canadese Felix Auger (2) in un match che si è protratto fino al tie-break del terzo set.
A Felix dopo aver perso il primo set per un break subito al sesto gioco, non è bastato dominare il secondo. Nella terza frazione l’olandese ha ritrovato le energie e il suo gioco che si esprime al meglio sul manto erboso. Tim ha giocato una partita punto a punto finita al jeu decisif dove Auger ha tentato di rientrare dal 3-6. Lo ha fatto fino al 5-6 prima che l’olandese chiudesse per quello che all’inizio della settimana non poteva che essere un sogno: la finale.
Domani con Medvedev immagino giocherà con la consapevolezza del player che non ha nulla da perdere. Bisognerà vedere se sarà sopraffatto dall’emozione e dall’inesperienza contro chi è alla sua 24a finale.
van Rijthoven-Auger Aliassime 6-3 1-6 7-65