Nel torneo olimpico arrivano in semifinale quattro teste di serie. Detta così si potrebbe pensare che non ci siano state clamorose sorprese. Se questo è vero per la parte alta del tabellone, per quella bassa credo in pochi prevedevano la semifinale tra Carreño Busta (6) e Khachanov (12).
Djokovic (1) e Zverev (4) si sfideranno per un posto in finale in quella che potrebbe essere considerata, ma le sorprese in questo torneo non sono mancate, la finale anticipata.
Nei quarti Nole ha lasciato due game a Nishikori – abbastanza imbarazzante per il nipponico il secondo set -, ma anche negli incontri precedenti il serbo è stato il giocatore che è apparso più sicuro, determinato a vincere. Pochissimi i game che ha lasciato a Dellien, Struff e Davidovich Fokina.
Ormai la grande impresa è alla sua portata, la concentrazione è massima, la voglia di lasciare anche solo la speranza agli avversari è nulla.
Incontrerà Zverev junior che nelle dichiarazioni rilasciate poco prima che le Olimpiadi incominciassero ha lanciato il guanto di sfida al serbo. “Vado a Tokyo per battere Nole, anche se ovviamente non so se ci riuscirò” ma l’intenzione di fare uno scherzetto da novanta al quotatissimo avversario c’è tutta.
Intanto agli avversari – Lu, Galan, Basilashvili, Chardy – Sascha ha fatto un trattamento simile a quello che Djokovic ha riservato ai suoi.
Il favorito e non solo d’obbligo è sicuramente Djokovic ma Zverev, se ben centrato e convinto, ha i mezzi per almeno impensierire il serbo.
Dalla parte bassa del tabellone se si fosse mantenuta la gerarchia delle teste di serie si sarebbero dovuti incontrare in semifinale Medvedev (2) e Tsitsipas (3).
Il moscovita è stato fermato da un giocatore che non dovrebbe essere molto piacevole da incontrare nel proprio cammino come Carreño che come al solito ha dimostrato di avere volontà e capacità non comuni perché riesce sempre a trarre il massimo profitto dalle proprie partite.
Incontrerà Khachanov che, nonostante sia attualmente il meno quotato della squadra russa, sta dimostrando che le sue azioni sono in forte rialzo come ha fatto vedere a Wimbledon dove si è fermato solo ai quarti di finale perdendo al quinto set da Shapovalov.
Nei quarti ha eliminato Humbert (14) che aveva sconfitto Tsitsipas preso dalla morsa del caldo e da qualche problema fisico.
Le altissime temperature corredate da un’umidità molto forte e la decisione di giocare in orari proibitivi ha contribuito a fare di questo torneo una specie di psicodramma collettivo. L’inizio delle partite è stato spostato in orari più accessibili solo quando si è vista uscire dal campo un’atleta in carrozzella perché non riusciva più a sorreggersi con le proprie gambe. Non erano bastate le proteste dei giocatori. Una vergogna perché il primo compito degli organizzatori deve essere quello di tutelare la salute degli atleti.