Di Nicolas Jarry, ventisettenne di Santiago del Cile e nipote di Jaime Fillol contro il quale gli azzurri giocarono nel 1976 l’unica finale di Coppa Davis vinta della nostra storia, si parlava bene da quando poco più che ventenne ottenne i primi risultati a livello Atp.
Arrivarono due finali, a San Paolo e a Ginevra, prima del titolo nel luglio del 2019 a Bastad che lo portarono alla trentottesima posizione. Buoni fondamentali da fondo, in particolare di diritto delle vere e proprie frustate e un ottimo servizio giocato sia veloce che in kick, facevano pensare che in poco tempo sarebbe diventato un giocatore molto competitivo, specialmente sulla terra battuta.
Arrivò poi la battuta d’arresto da aprile a novembre del 2020 per doping e anche se il periodo coincise con la fase nera della pandemia, Nicolas perse fiducia e classifica e nel giro di un paio di anni scomparve quasi totalmente dal tennis che contava.
In queste settimane la grande rivincita alla quale forse nemmeno lui credeva completamente. Grazie alla semifinale raggiunta a Rio e al successo di casa – è stato premiato dal nonno – ha guadagnato moltissime posizioni tanto che oggi è tornato alla 52a. Bisognerà vedere cosa riuscirà a fare in primavera quando il tour si sposta sulla terra rossa europea ma i presupposti per fare bene secondo me non mancano.
Jarry per raggiungere la finale ha sconfitto Varillas in due set, Schwartzman, Hanfmann e Munar sempre in tre frazioni. L’argentino Tomas Martin Etcheverry ventitreenne di La Plata ha battuto Fognini, il connazionale più quotato Francisco Cerundolo, Lajovic e Baez dimostrando di essere un buon giocatore con ottimi fondamentali di scuola argentina.
Arriviamo alla finale. Primo set molto equilibrato che ha visto solo una palla break non sfruttata a favore del cileno. Al tie-break giocato punto a punto, due errori di diritto sul 5-5 sono costati a Nicolas il parziale. 7-65 Etcheverry.
Anche per la seconda frazione decisivo è il tie-break. Dapprima il cileno volato sul 4-1 sembrava in grado di controllare ma nel settimo gioco il player di La Plata ha approfittato di alcuni errori dell’avversario compreso un doppio fallo e si riportava in parità. 4-4. Il jeu decisif, anche questo equilibrato, è stato chiuso da uno smash che ha fatto seguito a un servizio a uscire. 7-65 Jarry.
Tomas Martin sul 5-5 del tie-break è arrivato a due punti dal primo titolo Atp. Non esserci riuscito gli è costato molto dal punto di vista emotivo prima ancora che fisico. Nel terzo ha perso subito il servizio e da quel momento c’è stato un assolo di Jarry che sempre sostenuto dal suo pubblico anche nei momenti più difficili, non ha concesso più nulla. Ha suggellato la meritata vittoria con un secondo break al quinto game. Nel terzo set in quattro turni di servizio ha perso solo un punto.
Finiti i tornei Atp sul rosso sudamericano, con il mese di aprile arriveranno i più importanti appuntamenti sulla terra che apriranno la strada al secondo Slam dell’anno, il Roland Garros.
Jarry-Etcheverry 65-7 7-65 6-2
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