Il ventiseienne croato capovolge le aspettative e sfoggiando un buon tennis vince il primo Masters 1000 dopo quasi quattro anni dalla prima finale.
Se il Masters 1000 di Montreal ha visto in Carreño Busta un vincitore a sorpresa, non possiamo certo dire che il successo di Borna Coric, che ha giocato con il ranking protetto essendo n°152 della classifica mondiale, fosse atteso anche dal suo più accanito tifoso.
Il croato nato a Zagabria, che ha ripreso a giocare dal mese di marzo dopo oltre un anno di interruzione in seguito a rilevanti problemi alla spalla destra e una conseguente operazione, ha avuto un ritorno costellato da sconfitte tanto che per giocare una serie di partite era stato costretto a cimentarsi in cinque Challenger, quattro dei quali in Italia. Pochissimi i successi Atp. Nell’Open del Canada era stato sconfitto in due set al primo turno dal compagno di squadra e amico Cilic.
Coric ha sconfitto in finale Stefanos Tsitsipas. Dopo una partenza al fulmicotone da parte del player di Atene che ha brekkato immediatamente portandosi sul 3-0, punto dopo punto, Borna è entrato in partita brekkando al settimo gioco e dopo un ottavo particolarmente difficile – ha salvato tre palle break – si è riportato in parità sul 4-4. Sicuramente il greco ha perso un po’ di incisività nelle verticalizzazioni e nelle discese a rete ma il croato ha cambiato atteggiamento tattico facendosi più aggressivo. Lo ha dimostrato nel tie-break. Borna ha smistato benissimo e si è mosso con grande disinvoltura e velocità vincendo senza concedere un punto.
Nella seconda frazione è stata netta la sensazione che il croato avesse maggiori energie psicofisiche. Stefanos ha salvato tre palle break nel quarto game, ma nel sesto ha ceduto il servizio alla terza opportunità. Nel settimo gioco, lungo dieci minuti, ha tenuto il servizio e alla sesta occasione con un ulteriore break ha chiuso il match per 6-2.
Anche se l’impresa di Borna è da considerare quasi epica, per lui come per Carreño è arrivata la prima vittoria in un Masters 1000, ad inizio torneo nulla faceva presagire, lo ha detto lui stesso dopo lo strepitoso successo, un exploit di queste proporzioni.
Nel turno iniziale il croato ha dovuto recuperare un primo set già quasi perso con Musetti e al secondo è riuscito a compiere un’impresa non indifferente battendo Nadal in tre frazioni dopo un match molto combattuto nel quale il maiorchino ha comunque palesato una condizione ancora da definire.
Le vittorie abbastanza nette e senza lasciare un set agli ottavi e ai quarti con Bautista e Auger hanno dimostrato che l’ex grande promessa del tennis croato è tornata. La vittoria in semifinale con Cameron Norrie l’ha suggellato definitivamente.
Per Norrie, forse affaticato e privo delle necessarie energie psicofisiche per contrastare l’avversario dopo la durissima battaglia nei quarti contro Alcaraz, c’è stata solo una iniziale illusione di poter ripetere la prestazione avuta con il murciano. Recuperato il parziale svantaggio di 3-1, Coric ha iniziato a macinare un gioco quasi perfetto da fondo, servendo molto bene e offrendo soluzioni sempre in spinta che il britannico non riusciva ad arginare. Cinque game consecutivi consegnavano al player croato il primo set nel quale il numero di errori di Cameron, in particolare di diritto, era veramente alto.
Ancora il croato sugli scudi nel secondo set. Norrie perdeva il quinto game e da quel momento Borna prendeva il largo e soprattutto non dava al britannico alcuna speranza di recupero. Lasciava solo due punti nei tre successivi turni di battuta e aveva anche due palle break nel settimo game che avrebbero potuto chiudere il match con un risultato ancora più severo.
D’impatto emotivo e di livello superiore l’altra partita di semifinale, che ormai sta diventando un classico, tra Daniil Medvedev (1) e Stefanos Tsitsipas (4). Pur essendo tennisti ancora giovani, con i loro 26 e 24 anni, Daniil e Stefanos si erano già incontrati nove volte. Stefanos aveva vinto solo alle Atp Finals di Londra nel 2019 e ai quarti di finale del Roland Garros nel 2021. Avevano giocato anche quest’anno e l’anno scorso due semifinali all’Australian Open con successi abbastanza agevoli del moscovita.
In questo torneo Medvedev, che quest’anno ha vinto solo a Los Cabos e non sta certo ripetendo la stagione del 2019, pur non mostrando il meglio del suo tennis ha battuto con relativa facilità sia Shapovalov che Fritz non lasciando loro nemmeno un set. Tsitsipas ha sconfitto abbastanza facilmente sia Krajinovic che Schwartzman (13) e nei quarti Isner dopo una battaglia con molti vincenti finita alla frazione decisiva.
Con Daniil, Stefanos ha sicuramente meritato la vittoria perché ha giocato in modo più propositivo mostrando una maggiore varietà di schemi, verticalizzazioni, discese a rete e un ottimo rendimento al servizio. Nel complesso un match giocato bene rovinato solo da un inizio di secondo set da dimenticare.
La partita, come ho detto, è stata emozionante e non ha deluso le attese. Il moscovita ha brekkato all’avvio prima di farsi riprendere sul 3-3 ma soprattutto ha avuto un set point al tie-break del primo set che Stefanos è stato molto bravo a cancellare. Nel secondo set sarebbe stata un’impresa per Stefanos recuperare da 5-0 ma non c’è andato lontano. Ha brekkato al settimo game e ha avuto tre palle nel nono per rimettersi in piena corsa. Nel terzo set una serie di doppi falli ha permesso al greco di fuggire sul 4-2 e chiudere in sicurezza al nono gioco senza concedere punti.
I giocatori italiani presenti erano Berrettini (12) che ha perso al primo turno al tie-break del terzo set da Tiafoe e Sinner (10) che dopo aver battuto Kokkinakis e Kecmanovic è stato sconfitto da Auger Aliassime (7). Nelle qualificazioni c’erano Musetti, Sonego e Fognini. Il carrarino si è qualificato ma ha avuto la sfortuna di incontrare già al primo turno il futuro vincitore in vena di prodezze, il torinese è uscito per mano del promettente statunitense Shelton mentre il ligure, che è entrato in tabellone come lucky loser, ha battuto nettamente Ramos Vinolas e ha giocato un buon match contro Rublev (6) vincendo il primo set al tie-break e cedendo solo alla distanza.
La prossima settimana inizierà Flushing Meadows, l’ultimo Slam dell’anno, dove sono già incominciate le qualificazioni con la presenza di molti tennisti italiani. L’esito finale è sicuramente incerto. Mancherà ancora Djokovic, che come è noto non può volare negli Stati Uniti perché non è vaccinato per il Covid, e non ci sarà nemmeno Zverev ancora alle prese con il lungo recupero alla caviglia dopo il grave incidente avvenuto al Roland Garros mentre stava giocando con Nadal. Interessante sarà vedere il comportamento di Medvedev che quest’anno ha vinto solo a Los Cabos, di Nadal che è sembrato in ritardo di preparazione e del giovanissimo Alcaraz che dopo un inizio di stagione straripante negli ultimissimi mesi sembra aver tirato il fiato. Il quarto major è quindi apertissimo, sono diversi i player che lo potrebbero vincere.