Giornata di ottavi di finale, per molti il giorno più bello di un torneo Masters 1000 per numero, varietà e qualità dei match.
Thiem non convince completamente ma passa il turno. Le sensazioni non sono ancora quelle dei giorni migliori, troppi gli errori, pochi ancora i vincenti. Contro De Minaur dopo una partenza in salita, è cresciuto in continuità e sicurezza anche se è ancora molto lontano dal giocatore che potrebbe impensierire Nadal al Roland Garros. Ha vinto il primo set al tie-break e chiuso il secondo dopo che l’australiano, troppo leggero il suo gioco, ha avuto qualche opportunità per rimettersi in partita.
Bublik è in crescita. Il suo tennis si sta facendo più maturo. Lo spettacolo non gli basta più. Oggi gioca i punti che contano con il desiderio di portare a casa il match. Contro lo spauracchio Karatsev si è dimostrato lucido e con un bagaglio di colpi, il servizio in primis, che non può che incominciare a mettere paura agli avversari. Un break a set gli sono bastati per tenere lontano il russo anche quando si è espresso al meglio con traiettorie velocissime e sulle righe.
Popyrin ha dimostrato che il tennis che aveva fatto vedere ieri con Sinner non è stato il risultato di una giornata particolare. I suoi colpi sono ancora un po’ troppo estemporanei, ma non frutto del caso. Dà l’impressione di essere sul campo con aria sbadata, quasi per caso e controvoglia. Ad altissimi livelli non se lo può permettere, con Nadal meno che mai. Ha provato a fare la partita e ha giocato colpi molto efficaci. Non aveva tuttavia possibilità col maiorchino.
La classifica diceva Medvedev, l’abitudine al rosso e la forma davano per favorito Garin. Il russo è stato bravo a portare il match al terzo, il cileno a rimanere concentrato e a sciorinare il suo tennis migliore nell’ultima frazione dove non c’è stata partita alla pari. Anche se i suoi colpi non sono da terra, troppo poco spin per essere veramente pericoloso, speriamo che il russo non consideri questa superficie inconciliabile con il suo gioco perché con un po’ di adattamento può fare bene. Oggi, come ha spesso ripetuto, sembra non gradire. Deve quindi, prima di tutto, migliorare l’attitudine e la convinzione.
Isner ha eliminato Rublev dopo una battaglia nella quale il giocatore di Mosca allenato da Viciente ha sperato di non arrivare al tie-break del terzo. Nel gioco decisivo il player di Greensboro è quasi imbattibile. Ieri ha sconfitto Bautista dopo avergli annullato un match point, oggi ha chiuso con una risposta vincente di diritto su una battuta di Andrej e con due servizi ai quali era impossibile rispondere.
Il tie-break come una ghigliottina alla quale gli avversari dello statunitense non possono sottrarsi, basta una distrazione per tornare a casa in anticipo. Anche Rublev non ha fatto eccezione.
Chi la scorsa settimana aveva visto Ruud prendere una sonora batosta da Basilashivi, il player che non ha riso neanche dopo aver vinto il torneo di Monaco, e aveva in mente le ultime prestazioni di Tsitsipas sconfitto solo da Nadal sul rosso in questo inizio di stagione nel torneo che predilige e sul campo a lui dedicato, aveva immaginato che la partita di oggi tra il greco e il norvegese se non proprio una formalità potesse essere un incontro da archiviare in due set a favore del giocatore di Atene. Niente di più sbagliato.
Ruud mi ha sorpreso per capacità e tattica in quanto ha saputo leggere nel miglior modo possibile ogni momento del match. E’ lui che ha fatto la partita e ha costretto Stefanos a un numero molto alto di errori che non gli ricordavamo. Si è perso nella perfetta ragnatela di colpi di Casper che non è il player più spettacolare del circuito ma sicuramente uno dei più solidi.
Evans fino a un mese fa non aveva quasi mai vinto partite sul rosso. Con la semifinale di Montecarlo ha scoperto che il suo gioco di serve & voley non si adatta male neanche a questa superficie quando nella risposta in back col rovescio e con improvvise accelerazioni di diritto riesce a manovrare gli scambi molto bene. Con Zverev, benché il giocatore di Amburgo non stia attraversando un periodo di gran forma, non potevamo che chiedergli una prestazione dignitosa. L’ha fatta soprattutto nel secondo set dove è riuscito a spingere Sascha fino al tie-break perso per 7-3.
Speriamo sia la settimana di Berrettini. Si è sbarazzato di Delbonis che non vedevo giocare così bene da tanto tempo. Risposte lunghe e prepotenti a contrastare le sberle al servizio di Matteo. Primo set in bilico fino al tie-break. Dall’1-4 il romano ha reagito con sei punti consecutivi ad una situazione che si stava facendo difficile. Nel secondo Matteo ha controllato il gioco senza rischiare di allungare al terzo.
Domani giornata dei quarti con Nadal–Zverev, Thiem–Isner, Bublik–Ruud, Berrettini–Garin. Non faccio previsioni anche se qualche idea l’avrei. Il tennis è uno sport troppo difficile da capire in anticipo.