Incominciano i quarti di finale del torneo più prestigioso del mondo dopo oltre una settimana sicuramente non avara di sorprese e colpi di scena.
Mancano all’appello Ruud (3), Tsitsipas (4), Alcaraz (5), Auger (6), Hurkacz (7), Berrettini (8). Al loro posto ci sono Goffin, Kyrgios, Sinner (10), Fritz (11), Norrie (9) e Garin. I motivi sono diversi, vanno analizzati per non generare confusione. Alcuni di questi player hanno deluso, c’è chi ha fallito, chi ha giocato al massimo delle proprie attuali possibilità, chi era positivo al Covid.
Parto proprio dal più sfortunato, da chi avrebbe potuto ripetere la prestazione dello scorso anno quando arrivò in finale. Berrettini stupì il mondo del tennis infilando Pella, Van de Zandschulp, Bedene, Ivashka, Auger e Hurkacz arrendendosi solo a Djokovic in un match dove vinse il primo set al tie-break. Le vittorie al rientro di Stoccarda e il bis al Queen’s lo proponevano come uno dei massimi pretendenti. Il tabellone era favorevole. Avrebbe dovuto incontrare Garin che è avanzato tra partite vinte facilmente e il gran match di oggi dove ha recuperato a De Minaur due set e salvato match point. Che non fosse l’annata di Matteo si era visto da molto. Non faceva in tempo a rientrare che per vari motivi doveva fermarsi di nuovo.
Per la sconfitta di Auger e di Hurkacz parlerei di un sentimento che va dalla delusione al fallimento. L’anno scorso furono fermati entrambi, come abbiamo visto, da Berrettini. Il polacco in particolare ha nell’erba la superficie sulla quale si esprime al meglio. Quest’anno aveva vinto ad Halle dove tra gli altri aveva sconfitto in fila Auger, Kyrgios e Medvedev in finale che sappiamo non è presente per motivi politici legati alla guerra. Il polacco ha perso al primo turno da Davidovich Fokina in un match che sembrava nettamente perso ma nel quale ha saputo reagire per poi uscirne sconfitto tra lo stupore generale.
Auger è un bel incompiuto. Da quando lo segue zio Toni sicuramente ha migliorato prestazioni e risultati, anche negli Slam, ma non riesce ancora a convincere del tutto. Ha perso dallo statunitense di origine francese Cressy dopo aver vinto il primo set al tie-break. Indubbiamente l’avversario è scomodo soprattutto se consideriamo il tipo di gioco molto adatto all’erba che propone ma un player che aspira a diventare un campione assoluto e che è ormai da molti anni nel circuito nonostante abbia solo 21 anni, scogli del genere li deve assolutamente superare.
Completamente diverso il discorso per Ruud che è arrivato a Londra senza alcuna ambizione e con pochissime possibilità di poter fare bene lungo il cammino. Ha perso da Humbert, un giocatore in crisi anche se ha colpi che ben si adattano all’erba. Non so se il norvegese vorrà prendere mai in considerazione Wimbledon come obiettivo. Se lo vorrà fare dovrà andare a scuola di tennis su erba assumendo qualcuno che il verde lo conosce bene. Potrebbe anche decidere che la sua stagione dopo il Roland Garros riprenda, come impegno importante, con il tour statunitense sul cemento.
Tsitsipas ha perso in un match molto bello contro Kyrgios. Quest’anno a differenza degli scorsi anni il greco si è impegnato a preparare bene Wimbledon. Ha perso dall’australiano che lo aveva battuto già ad Halle. Il match, tra i più belli dal punto di vista tecnico, è degenerato perché purtroppo i due sono andati oltre e non hanno trovato un arbitro dal polso fermo. Sono stati puniti entrambi di pochi spiccioli. Spettacoli del genere andrebbero evitati perché fanno sicuramente male al nostro sport.
Molti puntavano su Alcaraz almeno per vederlo nei quarti contro Djokovic. Lo ha fermato un bravissimo Sinner che ha giocato, soprattutto in risposta, una partita straordinaria. Di questo match ne ho già parlato in specifico sia come cronaca che come analisi. Non mi resta niente da aggiungere se non constatare che il progetto Sinner sta prendendo forma abbastanza velocemente. Rincuora anche sapere che ci sono molti margini di miglioramento.
Djokovic-Sinner sembrerebbe un match chiuso. Nole ha già vinto sei volte Wimbledon, di seguito le ultime tre. Pensare che possa perdere da Jannik che ha incominciato a vincere partite Atp sull’erba solo questa settimana, mi sembra difficile. So che in questi giorni si sono allenati insieme. Un miracolo tennistico, perché di questo si tratterebbe, saremmo ben lieti di vederlo.
Goffin-Norrie ha l’inglese favorito. Fa piacere che il belga sia ancora in grado di giocare ottimi incontri. Alcuni anni fa sembrava perso per partite di così alto livello. Il belga ci arriva con un match giocato al limite contro Tiafoe agli ottavi di finale, Norrie come partita più difficile è arrivato al quinto contro il terraiolo Munar ma ha dominato gli ultimi due set.
Garin-Kyrgios dipende molto dal livello che saprà esprimere l’australiano che è andato a Londra per vincere. Tra un terraiolo che a marzo era in crisi tanto da pensare di voler smettere e un erbivoro ispirato non ci dovrebbe essere match, tuttavia con il giocatore di Canberra bisogna sempre aspettare di vederlo in campo prima di affrettarsi in giudizi.
Fritz-Nadal vede lo spagnolo ovviamente favorito ma per il maiorchino non dovrebbe essere un match facile. Il californiano è un giocatore, grazie anche alla vittoria di Indian Wells proprio con Rafa, che quest’anno ha fatto un salto di qualità nel gioco e nel temperamento che lo pone come un avversario difficile da battere per chiunque. Fritz finora, anche se non ha incontrato avversari molto difficili, non ha perso set mentre Nadal è in crescita e quando arriva nella seconda settimana di uno Slam, anche se l’erba non è certamente la sua superficie, è sempre in grado di dare il massimo. E’ un esperto stratega e difficilissimo da superare.