Lo davamo tra i favoriti dopo la vittoria ottenuta agli Internazionali d’Italia meno di dieci giorni fa. Anche Daniil Medvedev, il russo che vive sulla Costa Azzurra, ci credeva o perlomeno sembrava convinto che quest’anno al Roland Garros avrebbe potuto dire la sua.
Vincendo Roma era anche diventato testa di serie n°2 allo Slam parigino e quindi presiedeva la parte bassa del tabellone. Avrebbe così evitato Alcaraz fino alla fine se fossero stati bravi entrambi a proseguire.
Dove arriverà Carlitos non lo sappiamo, visto che il suo percorso è appena iniziato contro Cobolli al quale ha lasciato pochi game, mentre per Medvedev che l’anno scorso fu sconfitto agli ottavi da Cilic e due anni fa ai quarti da Tsitsipas, la corsa è già finita. Ha appena fatto in tempo ad accendere il motore.
Contro ha un avversario brasiliano proveniente dalle qualificazioni, tale Thiago Seyboth Wild, attuale n°172 del ranking, famoso perché ufficialmente fu il primo tennista che si ammalò di Covid e perché vanta il record di essere il primo giocatore nato nel nuovo millennio a conquistare un titolo Atp, vinse quello di Santiago del Cile il 1 marzo del 2020 contro Ruud. Da lì a qualche giorno la pandemia avrebbe fatto chiudere i battenti, per molti mesi, anche al tennis.
Lo avevamo perso di vista perché tra problemi fisici, umani e tecnici non era riuscito più a riproporsi. Vita da Challenger e risultati che non arrivavano mentre lo sconfitto in quella finale incominciava a volare verso vette altissime. Negli ultimi mesi Thiago si è riproposto a buon livello con le vittorie dei Challenger di Vina del Mar e di Buenos Aires e altri discreti risultati ma nessuno si aspettava il successo contro Medvedev.
Daniil ha perso il primo set al tie-break e rischiato tantissimo anche nel secondo jeu decisif nel quale recuperava da 4-6. La capacità del russo di dare il meglio nei momenti clou è risaputa e dopo lo scampato pericolo e vinto il terzo set per 6-2 in 39 minuti ho pensato che i titoli di coda si stessero avvicinando.
Non avevo fatto i conti con la reazione di Seyboth, da ragazzino considerato una promessa straordinaria e paragonato a Guga Kuerten, che evidentemente ha con il tennis ancora tanti conti da regolare. Contraccambiava il favore vincendo il quarto in meno di quaranta minuti.
Il quinto è stato uno psicodramma sotto forma di partita di tennis. Daniil ha perso subito il servizio, recuperava al quarto gioco ma lo perdeva ancora nel quinto e nel settimo soprattutto perché serviva malissimo. Salito 5-3 con un game nel quale il brasiliano non perdeva punti, Seyboth chiudeva nel decimo a 30 vincendo gli ultimi due.
Ora nella parte bassa si aprono prospettive importantissime per Rune, Ruud, Sinner o per chi sarà bravo, sempre difficile dirlo in uno sport dove i pronostici saltano troppo facilmente, ad approfittarne.
Seyboth Wild-Medvedev 7-65 66-7 2-6 6-3 6-4