Se chiedete al nostro Adriano nazionale qual è il suo più grande rimpianto, vi risponderà Wimbledon 1979. La sconfitta con Pat Du Pré, statunitense nato a Liegi, rimane senza dubbio il suo più grande rimpianto in carriera.
Nonostante il suo bellissimo gioco offensivo, sull’erba Adriano non trovava il perfetto timing sulla palla e i piedi spesso s’impuntavano.
Sui campi di Church Road ha giocato nove edizioni. In otto non superò mai il terzo turno perdendo non sempre da giocatori di alto livello, anche se nel 1972 e nel 1974 a fermarlo fu Connors.
Per la novantatreesima edizione possiamo raccontare un’altra storia che poteva concludersi come di solito terminano le favole.
Quell’anno, ricordando i consigli di Newcombe e le frasi di Hoad che lo consideravano in grado di vincere Wimbledon, decise di arrivare a Londra una settimana prima che iniziasse il torneo.
L’olandese volante Tom Hokker gli rifilò 18 game a 1 in poco più di un’ora d’allenamento. Decise allora di ripartire per continuare la villeggiatura a Forte dei Marmi.
Tornò a Londra il lunedì che iniziava il torneo. Scese dall’areo giusto qualche ora prima di battere facilmente lo spagnolo Gimenez. Contro l’inglese Jonathan Smith, per il quale ogni palla era buona per scendere a rete, riprese un quarto set che stava scivolando via per vincere facile al quinto.
Il cammino continuò con il potente ma poco raffinato Bengtson e agli ottavi con Sandy Mayer nel match forse più bello giocato da Panatta sull’erba. Quel giorno Adriano si illuse, la strada verso la finale contro Borg non era poi così lontana.
Ai quarti lo aspettava Pat Du Prè, non proprio un signor nessuno come molti negli anni lo hanno definito, ma certamente una grande occasione per entrare nell’Olimpo. Salì 4-1 al secondo set dopo aver vinto il primo. Lo statunitense glielo strappò, perse il terzo ma non si demoralizzò.
Fu proprio nel momento in cui Adriano credette veramente nella vittoria che le forze incominciarono a venire a mancare. Nel quinto Panatta era con la testa fuori dal match.
A nulla servì il collegamento straordinario del telegiornale. Adriano purtroppo stava tornando a casa.