Gianluca Mager e Jannik Sinner (1) giocheranno oggi pomeriggio a Sofia i quarti di finale. Se per Sinner questo traguardo era ampiamente previsto – l’anno scorso nella capitale bulgara vinse e molti sperano che si ripeta – per Mager, se non proprio di sorpresa, si può almeno parlare di risultato non scontato.
Gianluca ha battuto due tennisti posizionati meglio di lui in classifica anche se non nel miglior periodo della loro carriera. Mannarino deve ritrovare gli automatismi, dopo la sconfitta per ritiro al primo turno di Wimbledon aveva giocato solo due partite a Flushing Meadows, mentre Kecmanovic deve riprendere forma e fiducia che quest’anno sono mancate completamente.
Mager oggi incontra Monfils (2) che negli ultimi mesi sembra stia ritrovando partita dopo partita la voglia di divertire e divertirsi, di soffrire sul campo e di tornare ovviamente a vincere. Nel febbraio del 2020 aveva vinto a Montpellier, a Rotterdam e aveva perso in semifinale a Dubai dopo aver avuto tre match point contro Djokovic.
Sinner gioca con Duckworth che sta vivendo a 29 anni e dopo un lungo calvario fatto di molte operazioni, i giorni migliori della sua carriera. Ha appena fatto finale a Nur-Sultan e ha sconfitto in questo torneo Ruusuvuori e Paire.
Storie di tennis molto diverse quelle di Gianluca e di Jannik. L’altoatesino è un predestinato, il sanremese sembrava destinato ad una carriera anonima tra Serie A, Futures e Challenger che non faceva presagire niente di eclatante e non per mancanza di talento ma di attitudine a soffrire, cattiveria di arrivare, discontinuità nei risultati.
Abbastanza inaspettatamente, sicuramente per me ma forse non per lui, è scattato qualcosa che gli ha fatto cambiare l’atteggiamento di stare in campo. Ancora prima della straordinaria finale al torneo Atp 500 di Rio di fine febbraio 2020, pochi giorni prima che scattasse il lockdown, erano arrivate tre vittorie Challenger che gli hanno iniziato a far credere che diventare un tennista professionista a tutti gli effetti – almeno top 60-80 – non era un’idea così stravagante.
Ha investito su se stesso e qualcuno ha incominciato a credere che la strada per lui era percorribile. Sta migliorando tecnicamente e mentalmente. Non so se è pronto per battere Monfils, player dalle mille battaglie, ma credo che il francese troverà pane per i suoi denti.
Mager è la dimostrazione che le strade per arrivare nel tennis sono infinite e ognuno deve seguire la propria. Nel nostro sport negli ultimi tempi sono molti i giocatori che hanno ottenuto i risultati migliori dopo i venticinque anni. Alcaraz, Sinner e Rune sono l’eccezione e non la regola.
Oggi Mager gioca contro un avversario importante ma sono sicuro che non sfigurerà e anche per lui ci chiederemo orgogliosamente “ Dove si era nascosto”?