Questa rubrica racconta qualche breve storia del tennis che fu, quando molti di noi portavano ancora i pantaloni corti, o i nostri genitori non si conoscevano ancora, forse non erano neppure nati.
Le racchette erano di legno e pesanti, i pantaloni bianchi, le camicie erano di flanella, le gonne lunghe. Le foto in bianco e nero ingiallite dal tempo che raffigurano i vecchi campioni, mettono nostalgia; alcune sembrano persino buffe per le pose che assumevano i giocatori.
Questo spazio vuole raccontare alcuni tratti dei vecchi campioni, le sfide che hanno fatto epoca. L’evoluzione del tennis, le partite che tanto ci appassionano oggi, quello che il nostro sport è diventato, lo dobbiamo a chi è venuto prima.
Con loro siamo tutti debitori e quindi in un sito che tratta la stretta attualità, il giorno dopo giorno, mi sembra giusto raccontare anche i vecchi campioni per ricordare a noi stessi che senza Tilden, Lenglen, Cochet, Budge, Gonzales, Gibson, King, Pietrangeli, Laver, Hoad, Rosewall, Nastase, Panatta, Connors, Goolagong, Evert, Navratilova, Borg, McEnroe, Wilander, Becker, Graf, Edberg e gli altri tantissimi campioni che hanno giocato nel ‘900 il tennis di oggi sarebbe diverso sotto l’aspetto tecnico, mentale, organizzativo e manageriale.
I primi sono stati dei pionieri e hanno avuto coraggio, quelli che sono venuti nel secondo dopoguerra hanno trovato la strada maggiormente spianata, quelli di oggi stanno raccogliendo i frutti dei tanti sacrifici dietro ad ogni gesto agonistico e match disputato.
E’ giusto concedere loro l’onore delle armi provando a ricordare e raccontarli per come le cronache del tempo ce li hanno fatti amare.