L’incontro di semifinale tra Casper Ruud e Grigor Dimitrov è stato sicuramente il più bello, almeno tra quelli che ho visto, di questa prima edizione del torneo di San Diego che era un 250 camuffato. Rublev, Ruud, Shapovalov, Hurkacz e molti altri player di assoluto valore hanno conferito all’evento un certo prestigio.
Se nella prima semifinale la battaglia tra Rublev e Norrie è stata senza esclusione di colpi e l’esito finale del match ha sicuramente sorpreso per la sicurezza che ha mostrato l’inglese nel ritmo degli scambi da fondo che è il terreno principale sul quale basa le vittorie il moscovita, nella seconda abbiamo assistito ad un match entusiasmante e con molti colpi di scena.
Ha vinto il terraiolo Ruud, il player che sul cemento non avrebbe nemmeno dovuto provare a giocare visto che le sue caratteristiche erano perfettamente tarate solo per il rosso. Le tre vittorie ottenute nel 2021 a Bastad, Gstaad e Kitzbuhel che si sono aggiunte alle semifinali di Montecarlo e Madrid e alla vittoria di Ginevra, gli avevano conferito lo status di specialista. Sappiamo che nella vita e quindi anche nel tennis le etichette sono molto difficili da farsi scucire.
Non erano bastati i quarti di finali ottenuti nei due Masters 1000 di Toronto e Cincinnati. Le sconfitte con Tsitsipas e Zverev erano state troppo nette per far cambiare idea ai poco fiduciosi. “Farà bene sulla terra” era stato scritto e così doveva essere a sentire i soloni del tennis.
Partita dopo partita Casper sta dimostrando di essere un giocatore dagli orizzonti ben più ampi e sta accorciando a vista d’occhio la distanza che lo divide dai migliori sul cemento. La crescita è continua e costante perché intelligentemente sta adattando le sue caratteristiche tecniche alla superficie più rapida. Per farlo ci vuole talento e grande forza di volontà che certamente non gli mancano.
Il match di ieri ha visto Casper e un ritrovato Grigor, speriamo che non sia solo per poco tempo, giocarsela alla pari. Moltissime le emozioni, i colpi vincenti, gli scambi estenuanti conclusi in modo spettacolare. Ha vinto forse il più motivato, il giocatore che ha necessità di fare punti in questo finale di stagione per diventare uno degli otto Maestri che si contenderanno il titolo di migliore alle Atp Finals di Torino.
Se il match è stato di alto livello e dall’esito incerto fino all’ultimo punto molto del merito va anche a Dimitrov che ha giocato forse la migliore partita della stagione. Concentrazione massima e colpi vincenti tirati da ogni posizione e in ogni direzione che sono un vero spettacolo per gli occhi. Peccato che Grigor è un grandissimo talento incompiuto e che forse tale rimarrà.
A rimanere nella memoria di chi l’ha visto è questo match e la sicurezza che il figlio di Christian negli anni a venire darà battaglia ai migliori anche sulle superfici veloci.
Nella finale di oggi contro Norrie credo sia da considerare favorito. Lo era anche Rublev nella partita di ieri e poi abbiamo visto come è andata a finire. Il norvegese comunque ha già risposto presente. Non ha più le spalle strette.
Ruud-Dimitrov 6-4 4-6 6-4