Tra tennisti e Olimpiadi c’è sempre stato un rapporto conflittuale.
Il tennis, anche se era presente alla prima edizione svolta ad Atene nel 1896, non è mai stato considerato dai dirigenti e dagli atleti una vera disciplina olimpica.
Le Olimpiadi sono state pensate per altri sport, non certamente per il tennis che ha da sempre diversi palcoscenici prestigiosi e una visibilità che lo fanno essere uno sport capace di camminare in modo autonomo, sulle proprie gambe.
Ovviamente quasi tutti i giocatori si sentono orgogliosi di far parte della squadra olimpica e tutti i migliori, con alterne fortune, vi hanno partecipato. Il tennista al quale è andata meglio è stato Murray che ha vinto gli ultimi due ori.
Il loro mondo è tuttavia quello degli Slam. Sono questi i tornei che valgono la carriera, che veramente rimarranno nel loro curriculum. Credo che nessuno baratterebbero la vittoria di un Mayor per l’oro olimpico.
Chi ha più sentito parlare di Monica Puig? Sicuramente un’eroina per il suo Portorico, ma non una stella del tennis mondiale.
E’ notizia recentissima che Berrettini non farà parte della squadra Olimpica. A causa di un risentimento muscolare alla gamba sinistra deve fare qualche settimana di riposo. E’ un peccato, era il nostro asso nella manica.
L’unico che avesse concrete possibilità di portare a casa una medaglia. Il giocatore capace di rompere gli equilibri, di sparigliare le carte.
Il torneo tennistico, che avrà inizio il 24 luglio, vede come grande favorito Djokovic allettato da un’impresa unica, riuscita solo a Steffi Graf nel 1988.
Chi tenterà di mettergli il bastone tra le ruote? Medvedev, Tsitsipas e Sascha Zverev sono i primi indiziati sempre che il loro impegno sarà vero e non andranno a Tokyo solo per fare presenza. Questo dubbio rimane, altrimenti non si spiegherebbe la vittoria della Puig, giocatrice modesta diventata campionessa per una sola settimana.
Poi ci sono le dichiarazioni di Schwartzman che si è detto felicissimo di partecipare alle Olimpiadi e che spera tanto di salire sul podio. Le sue affermazioni sono importanti e fanno riaffiorare il senso dello spirito olimpico.
Purtroppo il rischio che questa edizione verrà ricordata per l’assenza di pubblico e per il numero dei contagiati è reale. Forse i giapponesi avrebbero potuto fare meglio e di più. Ne avevano le capacità, l’organizzazione e oltre un anno di tempo per muoversi al meglio. La vaccinazione di massa è un’arma fondamentale che avrebbe potuto aiutarli. Solo una parte della popolazione l’ha fatta.