A voler vedere bene l’intruso nelle semifinali di Wimbledon 2023 è Jannik Sinner, per la prima volta a raggiungerle in uno Slam. Sono presenti Carlos Alcaraz (1) che sfida Daniil Medvedev (3) nella parte alta del tabellone e Novak Djokovic (2) che gioca con Jannik Sinner (8).
Pochi dubbi, personalmente quasi nessuno, che il serbo arrivasse in semifinale. E’ a Wimbledon per sfidare la storia del tennis. I suoi obiettivi? Il ventiquattresimo Major, avvicinarsi al Grande Slam e vincere ancora, sempre.
Nella semifinale con Sinner è il favorito ma noi speriamo nel miracolo tennistico, aspettiamo che l’altoatesino si superi. L’anno scorso lo incontrò nei quarti, arrivò al quinto set dopo aver vinto i primi due. Negli ultimi tre Djokovic fece valere la sua forza, la volontà, l’esperienza e il risultato scivolò via come una saponetta bagnata.
Oggi Jannik ha un anno di più, maggiore esperienza, qualche doccia ghiacciata che dovrebbe avergli temprato i nervi e fatto bene. Spero, ma potrebbe non bastargli anche se le imprese importanti arrivano improvvise, quando solo chi conosce la grande preparazione è in grado d’intuirle. Ci si volta indietro e quello che tre ore prima non c’era adesso è lì senza capire fino in fondo cosa sia accaduto. E’ successo e basta.
Nole quando vuole ottenere l’obiettivo alza il livello e diventa quasi sempre imprendibile anche se è ad un passo, cammina a fianco e per qualche momento viene addirittura superato. Jannik per vincere dovrà andare oltre, sta lavorando per questo e noi ci crediamo. Speriamo che sia venerdì.
Alcaraz sta imparando in fretta a vincere anche sull’erba. La sua postura e posizione in campo sono quasi perfette. Ha appena vinto il Queen’s, è il numero 1 della classifica mondiale, sembrerebbe l’avversario destinato a mettere più paura al serbo se Nole supererà lo scoglio Sinner.
Intanto Carlos vince, come quasi sempre. Che sia terra, cemento o erba lui ha in testa un solo obiettivo. Ha solo vent’anni ma quando scende in campo nel modo in cui si toglie dalle situazioni difficili e nelle scelte tattiche sembra avere cinque o forse dieci anni di più. Pare non avere ostacoli, quando si alza l’asticella lui la salta e risponde presente.
Medvedev, il russo che non è mai contento e che trova sempre il modo per lamentarsi, arriva fino al penultimo atto con l’intenzione di fare lo sgambetto al murciano che avrà pane per i suoi denti perché anche Daniil è un tipo tosto e quando si mette in mente qualcosa sembra difficile fargli cambiare idea.
Dimenticavo. Tra le prime quattro teste di serie manca il solo Ruud che non è interessato ai prati verdi di tennis. Forse gli bastano quelli che ci sono dalle sue parti ma per farci lunghe passeggiate. Tecnicamente lui non meritava la quarta testa di serie. Come una volta bisognerebbe tenere conto, almeno sull’erba, della classifica di specialità e lui sarebbe fuori dai primi. Jannik ha comunque preso il suo posto ed è bene così.
Djokovic è alla dodicesima semifinale, gli altri sono esordienti.