Al Roland Garros sono servite le semifinali. Nella parte alta si sfideranno Carlos Alcaraz (1) e Novak Djokovic (3), in quella bassa Casper Ruud (4) e Alexander Zverev (22).
Un gioco un po’ beffardo del destino non permetterà di vedere in finale il match della prima semifinale. Il successo di Medvedev al Foro Italico ha rovesciato il tavolo e Djokovic si è visto superare nella classifica Atp dal campione meno terraiolo di tutti –“non mi piace giocare sulla terra, finisco per sporcarmi le scarpe, tuttavia mi sto abituando”– proprio il giorno prima di decidere, sulla base del ranking, la gerarchia delle teste di serie.
Con la vittoria di Roma, la prima sulla terra battuta e non solo a livello Masters 1000, Medvedev ha messo da parte i punti sufficienti per tornare n°2 e quindi presiedere la parte bassa del tabellone, spingendo nel bel mezzo Djokovic che è stato così sorteggiato per una probabile semifinale con il terribile murciano che domani sarà certezza. Intanto Daniil dopo lo scherzetto a Djokovic si è messo da parte immediatamente venendo sconfitto dal brasiliano Seyboth Wild, ex grande promessa del tennis mondiale, a suon di vincenti che hanno tracciato una autostrada a quattro corsie sulla sponda bassa del tabellone nella quale si è intrufolato Zverev.
Intrufolare è una parola grossa e forse anche sbagliata visto che il tedesco di Amburgo di origine russa ha già fatto due semifinali consecutive al Roland Garros e l’anno scorso sul più bello contro Nadal si è fatto così male al piede tanto da temere per il futuro della carriera. Ha ripreso a giocare nel 2023 e i risultati sono stati molto lontani dal suo standard. Questa semifinale ottenuta con un tabellone non certo impossibile gli restituisce almeno una parte di carriera che il destino beffardo gli aveva sottratto lo scorso anno, quando sembrava che le ansie e le paure lo stessero abbandonando per sempre.
Sascha incontrerà Ruud che nei primi mesi dell’anno si è molto risparmiato, quasi nascosto, per farsi trovare in forma nell’appuntamento che per lui è senza dubbio il più ambito della stagione. Se batterà Zverev, a mio parere contro il tedesco è favorito, si troverà di fronte o Alcaraz con il quale perse la finale di Flushing Meadows o Djokovic, player che difficilmente sbaglia la finale partendo da favorito.
E’ evidente che la semifinale Alcaraz-Djokovic è intrigante sotto molti aspetti. Se dovesse vincere il murciano, che finora ha lasciato le briciole anche ad avversari che lo avrebbero potuto mettere in difficoltà come Musetti e Tsitsipas, ci sarebbe un passaggio di testimone che potrebbe prendere anche le sembianze di uno strappo definitivo o quasi.
Ovviamente il serbo non lascerà niente d’intentato e non pensiate che la partita sarà per Carlitos un lampo indolore come negli ottavi e nei quarti. Immagino un match sofferto ma nel quale Nole, se vorrà fare partita alla pari, non potrà permettersi di partire in ritardo e deconcentrato perché sono sicuro che lo spagnolo proverà ad aggredirlo dal primo punto.
Di Sinner, Cahill e Vagnozzi nessuna traccia. Hanno abbandonato Parigi da diversi giorni. La prossima settimana saranno in Olanda intenti a preparare Wimbledon. Se poi vorreste mettervi sulle loro tracce e trovate il loro telefonino occupato è probabile che stiano sentendo Piatti per chiedere qualche consiglio. Non si sa mai che possa tornare utile!