Sascha Zverev aveva fatto dichiarazioni che promettevano battaglia nei confronti di Nole Djokovic.
Sascha sa come si può mettere in difficoltà Nole. Lo aveva battuto la prima volta che si erano incontrati alla finale degli Internazionali d’Italia ma anche al Masters nel 2018. Nole aveva sconfitto tuttavia Sascha le ultime cinque volte che si erano affrontati.
Sappiamo tutti che le dichiarazioni nel tennis non bastano, bisogna far seguire i fatti.
Personalmente era difficile immaginare che il serbo si lasciasse sfuggire la possibilità di vincere le Olimpiadi, alloro che gli manca in un anno in cui vincendo Flushing Meadows farà il Grande Slam.
L’inizio del match non lasciava presupporre niente di buono per il giovane tedesco che iniziava, come spesso gli capita, poco concentrato e soprattutto con i colpi fuori misura.
Nole nel primo set non ha lasciato alcuna speranza di poter fare partita alla pari. I suoi colpi partivano fluidi, sicuri. Per contro Sascha sembrava titubante e assolutamente non in grado di reggere i colpi da fondo e nemmeno di creare delle variazioni tattiche che potessero mettere in difficoltà il serbo.
I break a favore di Nole sono arrivati al quarto e al sesto gioco. Zverev ha avuto solo due palle break al primo turno di battuta di Djokovic.
Il secondo set pareva una copia non molto difforme dal primo fino al quinto game quando era ancora Sascha a subire il break. Vista la sicurezza con la quale stava giocando Nole e la sua forma psicofisica degli ultimi mesi, era difficile immaginare un’inversione di tendenza.
Dal 2-3 il giocatore di Amburgo metteva a segno otto game di fila – con quattro break – che hanno cambiato completamente il volto alla partita.
Improvvisamente il tedesco ha incominciato a comandare il gioco, a giocare con i piedi dentro il campo e tirare colpi da fondo con una sicurezza e spavalderia che non gli ricordavamo da tempo.
Il calo di Djokovic è stato fisico e tecnico. Le sue palle non erano veloci come all’inizio del match, il suo tennis si è fatto improvvisamente incerto e in balia dell’avversario.
Il risultato finale è sicuramente inaspettato anche per il modo nel quale è arrivato. E’ una sorpresa che nessuno si attendeva.
Zverev-Djokovic 1-6 6-3 6-1
Credo che a Flushing Meadows gli avversari di Nole tuttavia non si dovranno fare molte illusioni. A New York vedremo un’altra versione del serbo, quella che non si vorrà far sfuggire il Grande Slam che fu di Laver e Budge per entrare in modo indelebile nella storia del nostro sport.
Zverev incontrerà in finale Karen Khachanov che ha battuto abbastanza sorprendentemente Carreño Busta, giustiziere di Medvedev.
Il moscovita che passo dopo passo sta risalendo la china dopo un paio di anni nei quali si era fatto superare dai suoi colleghi e amici Medvedev e Rublev, ha fatto break nel primo set al quinto e al nono gioco, mentre nel secondo il break decisivo l’ha fatto al sesto gioco.
Khachanov-Carreno Busta 6-3 6-3
Il favorito per la finale è Zverev ma le Olimpiadi ci hanno spesso consegnato vincitori a sorpresa.